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Social Media Marketing: cos’è, come si fa e quali vantaggi porta alla tua azienda



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Il Social Media Marketing è oggi una delle voci principali delle strategie di marketing delle imprese. Questo perché, nel B2B come nel B2C, ogni azienda sa che i propri potenziali clienti passano molto tempo, si informano e si intrattengono sulle piattaforme social. Come impostare una strategia efficace in una guida in pillole

Aggiornato il 23 gen 2025



Social Media Marketing

L’abitudine a consultare e postare sui social network fa ormai parte della nostra quotidianità di utenti, quasi trasversale per generazione; ecco perché il Social Media Marketing (e quindi il Social Media Manager) guadagna un ruolo sempre più strategico in azienda.

Secondo i dati dell’ultimo aggiornamento del report Digital 2024 di We Are Social, gli utenti dei social a livello globale nel 2024 hanno raggiunto quota 5,04 miliardi (+5,6% rispetto al 2023), ovvero il 62% della popolazione mondiale (8,1 miliardi di individui). In pratica, negli ultimi 12 mesi, si sono iscritti ad almeno un social network circa 266 milioni di nuovi utenti – 8,4 in media al secondo.

Dato fondamentale, il fatto che 5,61 miliardi di persone (il 69,4% della popolazione globale) utilizzano dispositivi mobile, in prevalenza smartphone per navigare il web. Una quota che negli ultimi 12 mesi è cresciuta del 2,5%, ovvero circa 138 milioni di unità.

Dati social media marketing fonte we are social

In Italia sempre secondo la stessa fonte sono quasi 43 i milioni di persone in Italia ad essere attive sui social (51 milioni quelle che accedono quotidianamente a Internet), con una penetrazione che si avvicina al 73% della popolazione nazionale, in diminuzione del 2,5% rispetto all’anno scorso. Cresce, però il tempo trascorso online: gli utenti del web passano connessi a Internet e ai social media ben 5 ore e 56 minuti al giorno (un minuto in più rispetto all’anno precedente).

Dati social media marketing italia fonte we are social

Realizzare una strategia di Social Web Marketing è, quindi, ormai un imperativo per i brand che vogliono ampliare il mercato aumentando la base clienti o cercando nuove opportunità di business. Le grandi aziende lo hanno compreso da tempo, mentre il Social Media Marketing per le PMI è una strada ancora da esplorare in molti casi, ma molto promettente.

Cos’è il Social Media Marketing (SMM) e a cosa serve

Doveroso partire da una definizione di Social Media Marketing: il SMM è una forma di digital marketing che utilizza le reti social e le piattaforme di networking per promuovere i prodotti e i servizi di un’azienda. L’idea è di farsi trovare proprio dove il cliente è più avvezzo a passare il suo tempo, generando visibilità sulle comunità online e i social attraverso una gestione della comunicazione e del marketing integrata e organica, su tutte le piattaforme.

Obiettivo del Social Network Marketing è creare interazioni con i consumatori e i prospect lavorando sulla comunanza di valori e interessi, per creare affinità con il destinatario del messaggio e affezionarlo al brand. Le comunicazioni e le azioni di marketing – è possibile anche vendere attraverso le piattaforme social, atraverso il sempre più utilizzato Social Commerce – hanno la caratteristica di essere bidirezionali e 1:1, quindi molto coinvolgenti e ingaggianti.

Attraverso i social è possibile instaurare conversazioni dirette con clienti e prospect e avere in tempo reale feedback sui prodotti o le campagne di Digital Advertising.

Investire nel Social Media Marketing permette all’azienda di migliorare la visibilità del brand, rispondere a richieste che riguardano l’offerta, promuovere nuovi prodotti e servizi in modo rapido, indirizzare le decisioni d’acquisto con un budget tutto sommato contenuto.

Il ruolo dei Social Media nelle strategie di marketing

I Social Media sono da diversi anni saldamente al centro delle strategie di marketing non solo delle aziende globali ma anche delle PMI. I dati più recenti riportati da Statista rivelano che nel 2024 Facebook è rimasta la piattaforma più utilizzata, con l’86% dei marketer che lo ha indicato come strumento chiave per le proprie attività. Instagram si conferma al secondo posto (79%), seguito da LinkedIn, utilizzato dal 65% degli operatori del settore.

I marketer hanno mostrato un forte interesse nell’espandere la propria presenza su alcune piattaforme specifiche. Secondo lo stesso studio, il 59% degli intervistati ha dichiarato di voler aumentare l’uso organico di YouTube nel corso dell’anno. Questo interesse crescente riflette la valutazione del potenziale del contenuto video come mezzo efficace per coinvolgere il pubblico. Anche LinkedIn e Instagram hanno registrato livelli simili di crescita pianificata, confermandosi tra le prime 3 piattaforme di riferimento per l’espansione organica nel Social Media Marketing. I motivi indicati come determinanti per questa decisione sono l’aumento della visibilità del brand e del traffico al sito web o di eCommerce.

Social Media Marketing piattaforme usate dai marketer nel mondo fonte Statista
Piattaforme social più utilizzate dai marketer (Statista, 2025)

Non tutte le piattaforme social hanno la stessa audience, come illustra la tabella in basso. È quindi importante indirizzare il giusto target e raggiungere le persone laddove passano il proprio tempo.

Fonte: Niel Patel, esperto di Digital Marketing, 2024

Come impostare una campagna di Social Media Marketing

Le piattaforme utilizzabili per una campagna di Social Media Marketing sono dunque diverse per target audience e scopo. Ecco perché è fondamentale pianificare con attenzione le attività da svolgere per sfruttare al meglio le potenzialità di ciascun media e centrare gli obiettivi di marketing e vendita allocando nel modo più corretto il budget. Cerchiamo di riassumere nelle sei Linee Guida le cose da fare:

  1. Condurre un audit sullo stato del traffico dei social
    Prima di definire gli obiettivi e creare un piano di social marketing, è bene capire cosa ha funzionato in passato. Un buon inizio può essere visitare la sezione analytics e insight dei diversi account e annotare tutte le caratteristiche demografiche dell’audience e quale tipologia di contenuti ha performato bene. Anche le analisi sul traffico da referral, (proveniente da link inclusi in altri siti web che puntano sul sito dell’azienda) può essere utile per capire quali social network incanalano il maggior traffico. Valutare l’attività dei concorrenti è assolutamente una cosa da fare.
  2. Definire obiettivi e metriche del traffico sui social
    Che si tratti di migliorare la brand awareness, ingaggiare, generare lead o migliorare la reach (quindi aumentare l’interesse verso post e tweet), occorre partire avendo ben chiari gli obiettivi di una campagna di Social Media Marketing. A questi occorre abbinare anche metriche e KPI che permettano di capire a colpo d’occhio lo stato di avanzamento della campagna, quali goal sono stati raggiunti e quali no. Se l’obiettivo è migliorare la visibilità del brand sui social, allora le metriche da privilegiare saranno la reach o copertura (quante persone hanno visto il post) e il numero di impression. Se, invece, l’azienda punta a migliorare il traffico da social, il KPI da privilegiare sarà il Click Through Rate (CTR), che dà un’idea di quanti lettori incuriositi da un post hanno cliccato sul link in esso contenuto e visitato il sito web aziendale. Se, infine, l’obiettivo è convertire, quindi spingere il target del post a compiere un’azione come iscriversi a una newsletter, scaricare un’App o acquistare, allora la metrica da tenere in considerazione è il Bounce Rate (frequenza di rimbalzo), che indica quanto rapidamente un utente che ha visitato il sito web lo ha abbandonato.
  3. Ricercare la target audience del traffico sui social
    L’audit del punto precedente fornisce già alcune indicazioni sull’audience social dell’azienda. Il passo successivo è definire le audience personas, che rappresentano i tratti tipici del pubblico target – dati demografici, preferenze sui contenuti, lavoro, interessi…
  4. Definire una content strategy dei social
    La strategia di gestione dei contenuti social dovrà essere plasmata sugli obiettivi definiti e sulle audience personas identificate come rilevanti. I contenuti dovranno incuriosire, informare, ingaggiare e persuadere l’audience. La definizione di un calendario editoriale permetterà di automatizzare l’attività di pubblicazione dei post attraverso una delle tante piattaforme disponibili.
  5. Definire una (eventuale) strategia paid dei social
    Gli annunci a pagamento sui social media permettono di incrementare il traffico sul sito web istituzionale, migliorare la brand awareness e l’engagement, aumentare le lead e le vendite. Rendono, in generale, più sensato l’investimento nei social stessi, intesi come creazione di contenuto di valore e moderazione della community: senza un minimo di sponsored posts, la copertura organica dei canali rischia di essere davvero minima per le pagina aziendali.
  6. Monitorare, misurare e ottimizzare le performance dei profili social aziendali
    Il Social Media Marketing è un’attività che ha una forte componente sperimentale e non si ferma mai: si parla di Social Media Management, ed esistono numerosi tool che aiutano la gestione. Non bisogna, quindi, farsi sopraffare da eventuali risultati negativi o non in linea con le aspettative, ma comprendere che il SMM è una questione di ritocchi e aggiustamenti continui. Quel che andava bene il mese scorso può non piacere più oggi. Nuove piattaforme social guadagnano la fiducia degli utenti e potrebbe essere conveniente inserirle nella campagna. I follower, poi, sono spesso affascinati dai nuovi trend quindi bisogna essere sempre informati sulle tendenze di moda e, nel caso, farle proprie.

Definire gli obiettivi della strategia SMM

Definire obiettivi chiari è il primo passo di una strategia SMM ben concepita. Si può iniziare da semplici goal legati all’aumento della visibilità dei contenuti – numero di like o di condivisioni – oppure partire da obiettivi più complessi come aumentare il traffico sul sito web, migliorare le opinioni espresse (commenti), generare nuovi lead/clienti.

Il confronto con le attività della concorrenza permetterà di capire dove trovare il pubblico potenziale e comprendere quali sono i network preferiti dai nostri target.

È altamente probabile che un’azienda oggi abbia già attivato uno (o in molti casi diversi) account social quindi bisogna anzitutto partire da quelli per capire quali ha senso tenere attivi e quali è meglio chiudere. I profili che rimangono attivi andranno ottimizzati, così da portare più traffico organico (proveniente dalle ricerche) al sito web dell’azienda. Ma andranno anche promossi sugli altri social, per aumentare la reach dei contenuti postati.

Preparare il piano editoriale di Social Media Marketing

Qualità. È questa la parola chiave per avere successo sui social e, in generale, sul web. Gli algoritmi delle piattaforme social così come quelli dei motori di ricerca, infatti, sono sempre più orientati all’esperienza utente: ergo, niente trucchetti “tecnici”.

L’unico modo per ottenere maggiore visibilità è fornire contenuti di valore, interessanti, interattivi, d’intrattenimento. I marketer dovrebbero, quindi, prevedere un vero e proprio piano di Social Media Marketing.

Il documento deve indicare tutti gli obiettivi delle strategie SMM, le azioni da intraprendere, le target personas, gli account da usare per raggiungere lo scopo, le varie tipologie di contenuti previsti e il calendario delle relative uscite.

Il piano deve specificare chi dovrà creare i contenuti, le date e gli orari di pubblicazione dei messaggi (post e tweet), il tono di voce da usare – considerando, per esempio, che un linguaggio facile e spontaneo è da riservarsi soprattutto all’engagement dei clienti, mentre un linguaggio meno informale è preferibile quando si promuovono l’immagine e i valori del brand oppure se si gestisce l’assistenza ai clienti.

Se non si hanno le idee chiare, un buon punto di partenza per capire come strutturare il piano editoriale nelle strategie di Social Media Marketing è utilizzare la cosiddetta Regola dei terzi che prevede:

  • 1/3 dei contenuti diffusi sui social deve promuovere l’attività dell’azienda, la sua cultura e i suoi valori, per convertire i navigatori in prospect, per farsi conoscere e accompagnare l’utente nell’universo aziendale;
  • 1/3 dei contenuti diffusi sui social deve promuovere idee e storie che riguardano il settore di appartenenza, per fare informazione e fornire insights interessanti;
  • 1/3 dei contenuti diffusi sui social deve promuovere il marchio o i prodotti facendo leva su interazioni 1:1 per convertire e generare profitti, possibilmente non in modo smaccatamente commerciale però, anzi, meglio se avvalendosi dei servizi di influencer e creator che possano veicolare messaggi in maniera spontanea, creativa e adatta alla community di riferimento.

Selezionare le piattaforme per l’attività SMM

La gestione degli account social è spesso affidata a un Social Media Manager anche se in alcune aziende questa attività fa capo al reparto marketing. Si tratta di un compito che può essere anche molto oneroso in termini di tempo. Questo è particolarmente vero con il progressivo intensificarsi della pubblicazione di contenuti che le strategie Social Media Marketing impongono.

Le aziende arrivano a ricevere diverse migliaia di menzioni e domande ogni giorno ed è impossibile anche per il team social più numeroso dare una risposta immediata a queste richieste.

I software di Social Media Management

Esistono, però, numerosi software che permettono di pubblicare monitorare e gestire i diversi account social aziendali da un’interfaccia unica, automatizzando gran parte delle attività. Ecco una carrellata (non esaustiva) dei principali tool di Social Media Management:

  • Buffer: Buffer è la dashboard più famosa per creare e gestire in modo centralizzato le campagne social su Facebook, Twitter, Instagram, LinkedIn e Pinterest, misurando in tempo reale le performance dei contenuti postati.
  • Hootsuite: si tratta di uno strumento che permette di calendarizzare i post su una ventina di piattaforme di Social Media Marketing. Offre funzionalità per schedulare, curare e incrementare l’efficacia dei contenuti postati lavorando sul miglior momento di pubblicazione. Inoltre, tiene traccia di tutte le mention e le altre attività di engagement dell’audience. Supporta Facebook, Twitter, Instagram, LinkedIn, YouTube e Pinterest.
  • Sprout Social: questa piattaforma offre tutti gli strumenti più utili per schedulare i post, monitorare l’attività dei competitor, tracciare tutte le keyword. La funzione Smart Inbox permette ai Social Media Manager e specialist di rispondere da un’unica interfaccia a tutti i messaggi ricevuti dai diversi social network.
  • Social Mention: si tratta di un tool per monitorare e tracciare tutta l’attività sui social media. Permette di sapere chi menziona il brand, l’azienda o i topic definiti come rilevanti per una specifica campagna SMM. Aggrega tutti i contenuti generati dagli utenti sui diversi social network, che saranno quindi facilmente analizzabili, e offre un utilissimo strumento di ranking degli influencer.
  • SEMrush: questa suite monitora tutti i profili social aziendali e confronta il loro andamento con quelli della concorrenza, identificando i contenuti più performanti e tendendo traccia di tutte le interazioni della social audience.
  • Revive Old Post: è uno strumento che permette di ricondividere un contenuto già postato in passato. Il suo plugin permette di settare un intervallo temporale tra i due post (quello originale e la ripresa) e il numero di post che si vogliono ricondividere. La versione free supporta solo Facebook e Twitter, mentre se si vogliono ricondividere post di altre piattaforme come Pinterest o LinkedIn bisogna acquistare la versione premium.
  • Snaplytics: si tratta di un tool pensato specificamente per la gestione delle attività su Snapchat, l’App che permette agli utenti di creare e gestire story di brevissima durata (in media 20 snap, circa 2 minuti). Snaplytics permette di organizzare le stories attraverso l’uso di tag. Offre insight e analisi sull’andamento delle stories e include anche un database di tutti i contenuti creati in passato, per capire come hanno funzionato e, nel caso, poterli ripubblicare. Supporta anche la funzionalità di pubblicazione differita.
  • Brandwatch: si tratta di uno strumento di social listening che scandaglia forum, siti di news, blog e social network alla ricerca di dati utili a supportare le funzionalità di analisi del social sentiment. Permette, quindi, di capire se il brand e l’azienda godono di stima e fiducia da parte degli utenti del web.
  • Hubspot Social Media: questo software di Social Media Management è incluso nella piattaforma di marketing automation Hubspot. I suoi vantaggi principali consistono nella capacità di semplificare la gestione dei social, prioritizzando le connessioni tra le diverse piattaforme; monitorare l’engagement e le mention sui principali network.
  • Zoho Social: offre un’interfaccia utente semplice ma efficace per gestire le attività del brand sui social media e permette di monitorare in tempo reale l’andamento delle conversazioni e delle citazioni del brand sulle keyword target.
  • Tweetdeck: è diventato il tool di gestione indispensabile per gli account Twitter aziendali. Permette di filtrare i messaggi dei follower e monitorare tutta l’attività sugli ashtag, i tweet, i messaggi, le notifiche e i trend topic da un’unica consolle.
  • StatusBrew: è una piattaforma di Social Media Management pensata per un uso trasversale tra i reparti vendite, marketing e customer care. Permette di gestire in modo automatizzato le campagne di Social Media Marketing e tenere traccia di tutte le attività di engagement integrandosi anche con le piattaforme di marketing e gli strumenti di social collaboration come Mailchimp e Slack.
  • Ninjalytics e FollowerStat: due semplice strumenti online utili per l’analisi in un click delle pagine Instagram, soprattutto dell’engagement rate e del potenziale costo di un post sui profili di creator e micro-influencer;
  • Analisa: piattaforma di analisi guidata da IA che consente di monitorare account Instagram e TikTok;
  • Meta Business Suite: è un’App che permette di gestire gli account Facebook e Instagram in mobilità, dal proprio smartphone.

Le piattaforme social network disponibili

Vediamo quali sono le piattaforme più utilizzate dai marketer per le proprie campagne di Social Media Marketing.

Meta (ex Facebook)

Utenti medi mensili: 3,65 miliardi
Target medio: 30-60+ anni
Industrie (B2B e B2C): e-commerce, fashion, retail, banking, servizi finanziari, assicurazioni, entertainment, immobiliare, sanità

Che operi nel B2B o nel B2C, un’azienda non può esimersi dall’avere una presenza su Facebook o Meta che dir si voglia. Questa piattaforma combina le funzionalità migliori di quasi tutti i social media e offre al brand la possibilità concreta di incontrare la propria target audience. Le aziende possono usare questo social network per condividere contenuti, ingaggiare i clienti, fornire supporto e mostrare messaggi pubblicitari.

YouTube

Utenti medi mensili: 2,5 miliardi
Target medio: 18-45+ anni
Industrie (B2B e B2C): praticamente qualsiasi industria e brand può creare contenuti video efficaci a scopo di marketing

YouTube è una piattaforma online di condivisione di contenuti che permette agli utenti, che si tratti di individui o aziende, di visualizzare, condividere e caricare contenuti video. La crescita esponenziale del Video Marketing ha portato i brand a incrementare l’uso di questo social per potenziare l’engagement. Basti pensare che YouTube è il secondo motore di ricerca utilizzato sul pianeta dopo Google.

Instagram

Utenti medi mensili: 2 miliardi
Target medio: 25-35 anni
Industrie (in prevalenza B2C): e-commerce, retail, fashion, food & beverage, beauty, entertainment, travel, immobiliare

Instagram è una piattaforma mobile che punta molto sulla componente visual dell’engagement, attraverso la condivisione di video e immagini.

La sua popolarità è cresciuta in modo esponenziale negli ultimi anni e il trend non sembra arrestarsi perché incontra i gusti dei consumatori, che amano i video verticali, i live e le stories – format ad alto impatto visivo, fruibili in modo facile e di brevissima durata, raramente oltre il minuto.

Chi vende prodotti “fisici” in cui prevale la componente di design non può fare a meno di abilitare lo Shopping su Instagram, una funzionalità che in molti esperti indicano come il futuro del social commerce.

TikTok

Utenti attivi mensili: 1,6 miliardi

Target medio: 14-24 anni

Industrie (in prevalenza B2C): retail, health, food & beverage, beauty, automotive, fashion

Quella di TikTok è una crescita incredibile in un lasso di tempo molto breve. La sua capacità di intrattenere, la velocità e semplicità di fruizione, i trend virali che si generano al suo interno, possono essere efficaci per le aziende che si rivolgono a un pubblico piuttosto giovane ma consapevole e attento alla qualità di ciò che guarda. TikTok for Business è un insieme di funzionalità rilasciate ad hoc per le imprese e i creator.

X (ex Twitter)

Utenti medi mensili: 611 milioni
Target medio: 35-50+ anni
Industrie (B2B e B2C): news, tech, e-commerce, retail, travel, sport, sanità, telco

I marchi utilizzano X in prevalenza per il servizio clienti (Customer care), perché è la piattaforma che i clienti prediligono per le interazioni tempestive con la marca. Gli utenti di questa sono quelli più avvezzi alle tecnologie digitali e questo media è diventato un hub per la ricerca di informazioni sulle aziende, i loro prodotti, i loro eventi. A seguito dell’acquisizione della piattaforma da parte del magnate sudafricano Elon Musk e del supporto attivo fornito durante la campagna elettorale 2024 del nuovo Presidente USA Donald Trump, X ha vissuto una perdita consistente di utenti (i dati stimati dal team di Data Journalist di Euronews parlano di 115mila account disattivati in un solo giorno negli Stati Uniti, quello dell’elezione). Parallelamente, è cresciuta la fandome di Bluesky (che tuttavia ancora ha numeriche decisamente contenute: circa 20 milioni di utenti mensili) e Threads.

Pinterest

Utenti medi mensili: 498 milioni
Target medio: 18-45 anni
Industrie (in prevalenza B2C): fotografia, arte, bellezza, e-commerce, fashion, architettura, food, bricolage

Pinterest è una piattaforma visual che rappresenta una potentissima fonte di ispirazione per le attività artistiche e il fai-da-te. È possibile trovare una miriade di idee sotto forma di immagini e schede su molti argomenti e le aziende che si occupano di bricolage, fashion e ristorazione potranno trovare qui il pubblico giusto per le proprie campagne marketing.

LinkedIn

Utenti medi mensili: 310 milioni
Target medio: 25-45 anni
Industrie (in prevalenza B2B): legal, tech, manufacturing, marketing, HR, education

Essere presenti su LinkedIn è obbligatorio per un’organizzazione B2B, perché questo media offre numerose opportunità di crescita per l’attività del brand. I marchi del B2C usano LinkedIn soprattutto per la ricerca di potenziali dipendenti ma poco per le attività promozionali legate al marketing.

Threads

Utenti medi mensili: 300 milioni
Target medio: 18-34anni
Industrie (in prevalenza B2C): moda, bellezza, tecnologia, intrattenimento, food&beverage

Threads, sviluppato da Meta Platforms, nasce nel 2023 come risposta di Facebook a X. Si tratta di una piattaforma dedicata soprattutto al micoblogging che permette ai propri utenti di postare e condividere testi brevi (fino a 500 caratteri), immagini e video, così come di ripubblicare, rispondere o mettere “mi piace” a post di altri.
La natura interattiva e testuale di Threads offre alle aziende l’opportunità di creare contenuti coinvolgenti e di instaurare conversazioni dirette con il pubblico, aumentando così la brand awareness e la fidelizzazione.

Altre piattaforme: WeChat, Snapchat, ClubHouse e GreenRoom

Il terzo posto in classifica in termini di numero di utenti mensili attivi spetta in realtà a WeChat, che ne colleziona 1,35 miliardi. Si tratta di un vero e proprio boost dal punto di vista del Social Media Marketing e dell’Influencer Marketing anche se dalla portata circoscritta perlopiù al mercato cinese.

Snapchat è un’altra piattaforma mobile visual che ha acquisito popolarità soprattutto in virtù della visibilità di breve durata dei suoi contenuti, quelle immagini e video della durata di 24 ore che ha dato il via al fenomeno delle stories, cavalcato meglio da altri social come Instagram. A oggi conta oltre 800 milioni di utenti mensili.

Da non dimenticare anche le piattaforme dedicate al mondo audio e podcast, che sono salite alle luci della ribalta tra fine 2020 e inizio 2021 per poi veder scemare progressivamente l’interesse del pubblico. Parliamo di ClubHouse e del competitor GreenRoom, i social media audio dimostratisi al momento delle meteore, nonostante i contenuti audio e vocal rimangano un ottimo trend in altri contesti.

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