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LinkedIn: che cos’è e come funziona. Guida completa al social professionale



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È il social network più diffuso in ambito business, visitato ogni giorno da migliaia di professionisti ed HR manager. Ma quali sono le sue potenzialità, in che modo lo si può sfruttare per la Lead Generation e come si crea un profilo ottimizzato? Un vademecum per scoprirlo e conoscere le ultime novità

Aggiornato il 4 dic 2024

Chiara Gemma Somasca

Communication Manager, Digital360



LinkedIn

LinkedIn è un social network tra i più diffusi al mondo, con oltre un miliardo di utenti iscritti (solo in Italia sono oltre 17 milioni). È una piattaforma professionale, la proprietà è di Microsoft, e la sua finalità è di abilitare le interconnessioni tra individui in ambito business.

Negli anni ha avuto un’evoluzione sostanziale, passando da semplice social media per la ricerca del lavoro (i dati rivelano che ogni settimana 61 milioni di persone utilizzano LinkedIn per cercare lavoro e avvengono circa sei assunzioni al minuto) a vera e propria piazza virtuale in ambito B2B dove i professionisti si collegano tra loro con finalità di business. Viene utilizzato dalle aziende anche come strumento di Social Media Marketing B2B.

LinkedIn come la maggior parte dei siti è disponibile in versione desktop e in versione mobile iOS e Android. L’interfaccia, per quanto simile, non sempre coincide e alcune funzionalità presenti nella versione desktop non è detto che abbiano la corrispettiva nella versione mobile. In alcuni casi come per i profili in abbonamento “Premium” ad esempio, è necessario scaricare un’app a parte.

Cercare lavoro e/o contatti su LinkedIn grazie a un profilo ottimizzato

Come creare il proprio account? Aprire un account su LinkedIn è molto semplice basta infatti andare su www.linkedin.com e compilare il form dopo aver cliccato sul bottone “Iscriviti”. Una volta inseriti un indirizzo email valido e una password, si avrà accesso all’interfaccia profilo da compilare nei vari campi.

Come si ottiene un profilo ben ottimizzato? Per far sì che un account sia guardato da altri, bisogna in primis compilarlo in ogni sua parte, rendendolo completo.

La prima cosa da cui partire è la foto profilo che deve essere attuale, un primo piano frontale, in modo che la persona si riconosca facilmente, soprattutto quando la relazione passa da virtuale al reale per un appuntamento di lavoro, ad esempio. Stessa cosa vale per l’immagine di copertina che è un po’ come una testata di accompagnamento dell’account: in questo caso è importante sceglierla sempre con un punto di vista business.
Dopodiché è importante compilare tutti i campi con più dettagli possibili dal job title attuale, al sommario che è una presentazione di chi si è, di cosa ci si occupa, quali ambiti si conoscono fino ad arrivare all’elenco di tutte le esperienze di lavoro. In ogni sezione bastano pochi punti chiari con le giuste parole chiave che ci identificano. Chi atterra su un profilo deve infatti capire velocemente la persona che ha davanti, che cosa fa, per quale azienda lavora e quali esperienze attuali e pregresse ha.

Nella compilazione del profilo è importante riportare anche le informazioni relative alla formazione (scuole, università, master eventuali), comprese eventuali certificazioni, lingue conosciute, skill (in modo che gli altri le possano riconoscere) e organizzazioni (anche benefiche) di appartenenza.

Profilo personale e brand page

Dopo questi passaggi, si può iniziare a mandare la richiesta di contatto a tutti coloro che si conoscono attraverso il “cerca” oppure importando i nominativi dalla propria rubrica.

Infine, è fondamentale dedicarsi agli aggiornamenti delle attività, fare dei post coerenti con il proprio know-how esperienziale sempre lato business, dare dei like o condividere post di altri che interessano. Tutto questo circolo virtuoso, attivato con costanza, sarà fondamentale per il posizionamento personale in ottica quindi di personal branding.

Che differenza c’è tra profilo personale e profilo pagina o “brand page”? Il profilo personale è quello di cui abbiamo appena parlato, ossia l’account legato alla singola persona dipendente di una azienda o libero professionista che sia. Il profilo pagina o “brand page”, invece, è lo spazio riservato da LinkedIn alle aziende per raccontare i suoi prodotti e/o modello di business attraverso gli aggiornamenti, collegare i dipendenti (sempre che lo abbiano riportato nel proprio profilo), mostrare le ricerche di lavoro attive rispetto alle posizioni aperte.

Foto profilo LinkedIn, biglietto da visita o trappola per i recruiter?

Come per tutte le piattaforme social in cui la componente visiva è essenziale, anche su LinkedIn le foto rappresentano un po’ il biglietto da visita per tutti i candidati che cercano un nuovo impiego. L’impatto che un’immagine profilo ha sui recruiter è, senza dubbio, considerevole e per questo esercita una certa influenza durante i processi di Talent acquisition

Secondo lo studio realizzato da PhotoAID per il quale sono stati intervistati più di 200 professionisti delle risorse umane, imprenditori e manager, il 70% ammette di aver rifiutato un candidato a causa della sua foto del profilo LinkedIn, mentre il 96% crede che una foto del profilo LinkedIn possa ispirare fiducia.

Dai dati ottenuti dallo studio emerge una chiara contraddizione: infatti, sebbene l’82% dei professionisti di LinkedIn concorda sul fatto che non si dovrebbe giudicare un candidato dalla foto profilo, proprio come non va giudicato un libro dalla copertina, dall’altra parte, il 71% dei reclutatori intervistati ammette di aver rifiutato un candidato a causa della sua foto del profilo LinkedIn almeno una volta, nonostante le qualifiche lavorative adeguate.

Gli strumenti di LinkedIn

1. LinkedIn Articles

È la piattaforma di blogging inclusa in ogni profilo LinkedIn. Per accedervi basta andare sotto lo spazio post e cliccare su “Write an article” o “Scrivi un articolo”, in base alla lingua di visualizzazione.

Da lì si apre una pagina bianca editabile dove riportare il proprio contenuto. L’interfaccia è molto semplice e intuitiva, l’articolo una volta pronto sarà condivisibile fuori e dentro la piattaforma.

La differenza sostanziale con un post è la possibilità di approfondire l’argomento di cui si vuole parlare con un numero maggiore di caratteri, contestualizzandolo meglio in un testo che può avere grassetti, sottolineature, hyperlink collegati, immagine di copertina oltre che interne al contenuto.

2. Newsletter

Grazie alla funzione newsletter, gli utenti possono creare e inviare contenuti personalizzati ai propri contatti professionali. Questo strumento permette di raggiungere un pubblico specifico con informazioni rilevanti e di valore. La newsletter di LinkedIn è uno strumento ideale per dimostrare la propria esperienza, condividere aggiornamenti sul settore e fornire consigli utili ai propri contatti.

Per attivarla:

  1. Cliccare su Articolo
  2. Andare sul menu a tendina, cliccare Gestisci a lato a destra
  3. Andare sull’opzione Crea una newsletter
  4. Inserire tutte le informazioni richieste nella finestra pop-up Crea una newsletter e cliccare su Fine.

3. Gruppi

LinkedIn ha un sistema di gruppi molto attivo. È una sorta di social network nel social network dove gli utenti partecipano a conversazioni mirate su specifici topic.

4. Fare recruiting su LinkedIn (…e LinkedIn recruiter)

LinkedIn è un ottimo strumento per la ricerca di profili sia che si candidino spontaneamente sia da ricercare man mano. Questo lavoro si può svolgere da profilo gratuito attraverso post, passando dal search con una serie di limitazioni tipo il numero di ricerche quotidiane, contatto di contatti, oppure utilizzando lo strumento a pagamento LinkedIn recruiter. Tale soluzione offre un data base di ricerca profilabile sulle proprie esigenze e la possibilità di contattare possibili candidati anche senza averli tra le proprie connessioni.

5. Sales Navigator

Lo strumento a pagamento Sales Navigator supporta i professionisti delle vendite nelle loro attività di new business per generare nuove opportunità, business intelligence e Customer Retention sui clienti già in essere. In base al proprio piano, gli abbonati possono accedere a una vasta gamma di strumenti e funzionalità avanzate per individuare i prospect giusti e ampliare la propria rete di contatti commerciali. Questo tool consente di cercare e filtrare i lead in base a criteri specifici, monitorare le attività dei prospect e ricevere notifiche in tempo reale sui cambiamenti aziendali rilevanti.

6. Fare pubblicità su LinkedIn

LinkedIn è da un lato una piattaforma che permette una verticalizzazione molto importante a livello di target, e dunque di selezionare in modo certosino gli utenti e le caratteristiche delle aziende, dall’altro è costosa e vista come un investimento eccessivamente alto per trarne beneficio. Ha un’ampia offerta pubblicitaria sia in modalità self-service (pagabile via carta di credito) che in versione enterprise (contattando direttamente un account LinkedIn).

Una volta individuato il target si va dalla sponsorizzazione di contenuti, alla creazione di veri e propri ADV dinamici come il formato carosello e video fino a quello testuale, senza dimenticare le sponsored InMail messaggi sponsorizzati in tutto e per tutto simili ai messaggi personali con la differenza che sono inviabili a target di contatti non presenti tra le proprie connessioni. (Ricordiamoci che in Europa non sono attive, perché sono state vietate).

Su LinkedIn, anche per attività di Content Marketing B2B vale la regola che vale su tutti i social e, in generale, per tutte le attività di marketing: Content is King, il contenuto è tutto. È importante, quindi, curare il contenuto e ancora una volta scegliere il contenuto giusto per la fase giusta.

Per campagne di Brand Awareness, i contenuti più adatti sono senza dubbio i video poiché sono contenuti brevi, che possono essere fruiti con molta più facilità e che seppur restando interni alla piattaforma sono molto interessanti e ingaggianti. Un contenuto video su LinkedIn dà, inoltre, la possibilità di svolgere azioni di retargeting sugli utenti che hanno visualizzato il video. I video non solo diventano un contenuto gradevole e utile per gli utenti, ma sono anche uno strumento utile per la targhettizzazione.

Per quanto riguarda invece campagne di Lead Generation, considerando che sui social il tempo di attenzione medio è di otto secondi, la regola fondamentale è di essere molto brevi, concisi, di andare dritti al punto. In altre parole, è importante raccontare in poche righe come l’utente target può ricevere supporto.

Come funziona il nuovo algoritmo

Essenziale non sottovalutare un aspetto di LinkedIn che è davvero fondamentale: come la maggior parte delle piattaforme al giorno d’oggi, oltre ad essere un social network è anche un motore di ricerca, in questo caso un motore di ricerca di contenuti, di persone e di offerte di lavoro.

Ergo, come qualsiasi search engine, implica la presenza di un complesso meccanismo di valutazione e ranking dei propri contenuti: ma come funziona l’algoritmo di LinkedIn?

Aggiornato nell’autunno del 2019, il nuovo algoritmo mescola AI e fattore umano. Gli step di valutazione sono, infatti, 4: i primi 3 utilizzano intelligenza artificiale e machine learning per quantificare la bontà di ogni post che pubblicate in maniera via via più complessa ad ogni passaggio.

Inizialmente, viene giudicata solo la correttezza ortografica e il rispetto della netiquette del contenuto, in seguito si passa a una valutazione legata alle visualizzazioni in una ristretta cerchia di vostri collegamenti e poi all’engagement tramite reazioni, “consiglia” e condivisione che riuscite a generare.

Solo superato questo iter con un buon grado di successo è possibile entrare nella fase in cui torna fondamentale il giudizio umano: gli editor di LinkedIn, infatti, possono riservarsi di elevare un contenuto particolarmente pregevole tra i “Post messi in evidenza” di LinkedIn Notizie, guadagnando così una visibilità davvero esponenziale.

Consigli per un post di alta qualità

Ma come rendere il proprio post di alta qualità? È bene ricordare alcune best pratice gradite a LinkedIn.

Ad esempio, diversi esperti sostengono che i link ad articoli esterni alla piattaforma non andrebbe condivisi con una preview, ma all’interno dei primo commento di un semplice post testuale: questo per un motivo molto semplice, ossia che LinkedIn – come qualsiasi altro social o motore di ricerca, anche Facebook o Google tendono a ragionare in modo simile – vuole mantenere i propri utenti all’interno della piattaforma e non mandarli subito fuori di essa attraverso un link di approfondimento che conduce a un altro sito.

Inoltre, è importante utilizzare in modo sensato gli hashtag, una funzionalità che – un po’ come le reactions – è stata introdotta abbastanza di recente per adeguarsi alle logiche degli altri social più consumer-oriented. Ricordiamoci, però, che LinkedIn è e resta un ambiente business e non personale: limitiamo, quindi, l’utilizzo degli hashtag a parole chiave utili e codificate, verificando che esistano già e che siano seguiti da un buon numero di follower, senza inventarne di nuovi e fantasiosi come faremmo sul nostro profilo personale di Instagram.

Infine, è sempre bene conoscere i propri collegamenti e follower, soprattutto in caso di pagine ufficiali: in questo senso, un apporto davvero fondamentale – e molto atteso – è una nuovissima funzionalità, online da luglio, che consente finalmente di vedere l’elenco puntuale di tutti i propri follower dalla sezione Analisi degli strumenti dell’Amministratore di una pagina aziendale.

Le iniziative lanciate da LinkedIn negli anni: LinkedIn marketplace per freelance, eventi a pagamento e l’alternativa a Clubhouse

In quel di settembre 2020 LinkedIn ha inserito tra le novità, le storie, il popolare formato di contenuti a scomparsa dopo 24 ore, già ideate da Snapchat e poi adottate da tanti altri social network come Instagram e Twitter (i fleet). A un anno dalla loro messa in azione, le stories sono state abolite, perchè non hanno mai preso piede sulla piattaforma. Probabilmente si tratta di un formato troppo consumer per un social professionale.

Sono poi arrivate le videochat, per agevolare gli utenti business nella comunicazione a distanza, avviabili direttamente dal proprio thread di messaggi, una videochiamata sulle piattaforme di Microsoft Teams, BlueJeans di Verizon o Zoom.

A seguire è stato il turno di altre due feature, la prima LinkedIn Marketplace per freelance, con cui provare a contrastare l’avanzata di note piattaforme per la ricerca di collaboratori come Upwork and Fiverr. La seconda la creazione di un parigrado di Clubhouse, il celebre social network basato solo sulla voce.

Sul finire dell’estate 2021 è stata potenziata la sezione Analisi dedicata al confronto con i competitors. Gli strumenti dell’Amministratore si arricchiscono, con la possibilità di sostituire le “pagine simili”, una volta scelte dall’algoritmo, selezionando proprio i profili della concorrenza. In questo modo, è possibile vedere l’andamento di nuovi follower ed engagement dei propri concorrenti su LinkedIn, per tenersi sempre al passo e attuare un monitoraggio costante.

Infine, una novità ancora in fase assolutamente di testing, annunciata in via sperimentale a fine settembre sulla rivista americana TechCrunch, è la possibilità di vendere biglietti ad eventi direttamente in piattaforma.

Secondo indiscrezioni, LinkedIn permetterà la creazione e gestione di eventi digitali, permettendo agli organizzatori di promuoverli e vendere gli accrediti dal social stesso, mappando l’andamento delle iscrizioni tramite una dashboard dedicata.

Le ultime novità

LinkedIn Top Voices

LinkedIn da qualche tempo ha deciso di raggruppare e segnalare agli utenti una serie di profili virtuosi – i cosiddetti Top Voices – proposta dalla redazioni di “LinkedIn Notizie”, che invita a sua volta a segnalare i nomi di chi si segue per restare informato o per trarre ispirazione, taggandoli nei commenti. Le persone indicate sono i membri che stanno dando, in uno scenario ancora fortemente segnato dalla pandemia, un contributo alla conversazione professionale nei loro rispettivi ambiti: salute, risorse umane, scuola, comunicazione, digitale e non solo.

Ecco, di seguito, alcuni esempi:

  • LinkedIn Top Voices – Ambiente: sono i profili da seguire per tenersi al passo con notizie, analisi e informazioni legate ai temi della lotta al cambiamento climatico e della sostenibilità;
  • LinkedIn Top Voices – Lavoro: in questa selezione si trovano le persone che condividono regolarmente i loro consigli e le loro competenze in materia di occupazione, di selezione del personale e di crescita di carriera;
  • LinkedIn Top Voices – Giornata dei Diritti della Donna: si tratta di un’edizione speciale preparata in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, che mette in evidenza i profili di dieci professioniste da cui trarre spunti e riflessioni legati ai temi che più impattano la vita delle donne, a livello lavorativo e umano.

Pianificazione dei post

Nel corso del 2022, LinkedIn ha introdotto la pianificazione dei post. Ecco come funziona.
Fino ad ora, era possibile pubblicare contenuti solo in tempo reale, senza la possibilità di programmarli per un momento successivo.

La nuova funzione è disponibile solo per alcuni tipi di contenuti, come post di testo, immagini, documenti in formato PDF e video. Non è, invece, possibile programmare post che includono sondaggi, sondaggi LinkedIn, eventi e articoli.

Per utilizzare la funzione di pianificazione dei post, è necessario che questa sia stata attivata dal proprio account. In tal caso, è possibile vedere l’icona di un orologio in basso a destra nel box di pubblicazione di un post. Cliccando sull’icona, si apre una finestra di dialogo in cui è possibile selezionare la data e l’ora in cui si desidera pubblicare il contenuto.

È possibile programmare i post fino a tre mesi in anticipo. Inoltre, è possibile taggare persone e aziende nei post programmati.

In questo modo, è possibile pianificare con precisione la propria attività su LinkedIn, pubblicando contenuti anche quando non si è fisicamente presenti online.In sintesi, la nuova funzione di pianificazione dei post su LinkedIn rappresenta una grande opportunità per tutti coloro che utilizzano questo social network per promuovere la propria attività professionale.

Raccolta Lead dalla Pagina Evento

Un’altra funzionalità interessante è la Raccolta Lead dalla Pagina Evento, con la quale è possibile acquisire nuovi contatti in modo semplice e diretto, senza dover utilizzare strumenti esterni.

Il modulo per l’acquisizione contatti è attivabile dall’amministratore della Pagina Evento nella sezione “Gestione Pagina”.

Una volta attivato, è possibile creare un nuovo Lead Gen Form. Alla compilazione del modulo da parte dell’utente, i dati saranno disponibili per il download in formato CSV. In questo modo, sarà possibile gestire in modo efficiente i propri contatti e utilizzarli per future attività di marketing.

Per utilizzare la funzione di Raccolta Lead sulla Pagina Evento, è importante ricordare che è necessario che l’amministratore della Pagina abbia anche un account LinkedIn Campaign Manager. Inoltre, è possibile utilizzare questa funzione solo su alcune tipologie di eventi, come: webinar, conferenze, fiere e workshop.

Una nuova tab video

LinkedIn ha lanciato una nuova sezione dedicata ai video sulla sua app, offrendo agli utenti un modo innovativo per fruire e interagire con i contenuti nel formato video, che è il preferito a livello mondiale. Non a caso, è stato registrato un incremento del 36% nel caricamento di contenuti video rispetto all’anno precedente, con un engagement rate fino a 1,4 volte superiore rispetto ad altri formati.

Disponibile ora anche in Italia, la sezione video fornisce approfondimenti sui trend e le novità nel mondo lavorativo, consigli per lo sviluppo professionale, informazioni sulla cultura aziendale, storie personali e uno sguardo dietro le quinte della vita professionale; include inoltre contenuti creativi e umoristici. Grazie all’integrazione dell’Intelligenza Artificiale, LinkedIn personalizza il feed dell’utente, suggerendo contenuti specifici e pertinenti basati sugli interessi, le preferenze e le esigenze professionali individuali.

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