Reportage da Barcellona

SAP Sapphire 2023: Cloud, AI e sostenibilità gli ingredienti della ricetta perfetta di un business resiliente

L’imperativo per le aziende è diventare “future proof”, letteralmente a prova di futuro, che si traduce nella necessità e opportunità di essere più agili, adattive e rispettose dell’ambiente. È questo il fil rouge dell’edizione europea dell’evento annuale della multinazionale del software. Il ruolo dell’automazione intelligente che abbraccia tutti i processi

Pubblicato il 25 Mag 2023

SAP Sapphire 2023

AI pervasiva, ma anche una spinta più forte verso la riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività e la riconferma del Cloud come abilitatore di modelli di business più agili e resilienti. Questi i messaggi chiave che lancia dal palco del SAP Sapphire 2023 di Barcellona il CEO dell’azienda tedesca, Christian Klein.

La casa di Walldorf ha riunito nella capitale catalana oltre 5mila clienti, partner, giornalisti e analisti per l’edizione europea della sua conferenza annuale, che si è tenuta nella versione mondiale la scorsa settimana a Orlando (Florida).

Il focus dell’evento è racchiuso nella formula “future proof”, letteralmente “a prova di futuro”, a sottolineare come la resilienza, ovvero la capacità di assorbire urti e imprevisti, rappresenti di fatto la principale sfida che le aziende si trovano ad affrontare in questo momento così delicato.

La sfida della resilienza va a braccetto con la necessità di trasformare i modelli di business, votandoli a logiche più agili, adattive e soprattutto sostenibili. Insomma, più intelligenti. E proprio sull’intelligenza di business si sofferma a più riprese Klein nel corso del suo intervento, sottolineando i benefici degli aggiornamenti, dei nuovi rilasci e delle partnership più recenti per tutti i C-level.

Chief Supply Chain Officer: migliora la visibilità sui processi di filiera

È un modello potenziato dall’intelligenza digitale quello adottato all’interno di SAP Extended Warehouse Management, che punta ad aiutare retailer e aziende del manifatturiero a rafforzare la tenuta delle Supply Chain per rispondere rapidamente agli sbalzi della domanda o alle rotture degli stock.

La piattaforma integra una funzionalità di slotting intelligente che utilizza algoritmi AI per suggerire come ottimizzare la gestione dello spazio nei magazzini e i riassortimenti di merci e materie prime, sulla base delle caratteristiche dei prodotti, della domanda e soprattutto di capacità predittive incrementali, che migliorano e si affinano con l’uso continuo.

Un’iniezione di AI generativa

È prevista anche un’iniezione di AI generativa nella soluzione Transportation Management, che combina gestione documentale e di processo per spedizioni, flotte e logistica. Le nuove funzionalità intelligenti saranno integrate nell’ultimo trimestre di quest’anno e consentiranno alle realtà dell’automotive e del manifatturiero di aumentare la produttività degli operatori della logistica in ingresso e in uscita, automatizzando numerosi (e noiosi) controlli manuali senza necessità di formazione specifica.

SAP Sapphire 2023, buone pratiche condivise per garantire la tenuta delle filiere

A Sapphire si è parlato anche di Business Network for Supply Chain Industry, un acceleratore per la piattaforma SAP Business Network pensato per migliorare la resilienza delle catene di fornitura complesse.

Inizialmente focalizzato sui comparti hi-tech, manifattura industriale, prodotti di consumo e lifescience, questo sistema di collaborazione B2B copre un’ampia gamma di processi di procurement diretto e indiretto, logistica, controllo qualità, track-and-trace, gestione finanziaria, planning e forecasting.

Si fonda su una serie di “best practice”, sviluppate come soluzioni puntuali alle esigenze di specifici clienti, che oggi diventano disponibili anche per gli altri operatori delle stesse industry con l’obiettivo di “aiutare le aziende a migliorare la visibilità sui processi di filiera, mitigare i rischi e operare all’insegna della miglior efficienza”, ha chiarito Klein.

Chief Sustainability Officer: trasparenza sui progressi verso gli obiettivi Scope 3

Di fronte a requisiti normativi sempre più stringenti, e alla necessità di rendicontare la sostenibilità nei confronti dei diversi portatori di interesse – azionisti, investitori o clienti -, cresce la richiesta di soluzioni di contabilità verde. Sistemi in grado di “far chiarezza”, valutare in dettaglio e tenere traccia delle emissioni e dei progressi compiuti in modo il più possibile trasparente, alla stregua di quanto già avviene per i dati finanziari.

“Molte aziende – ha osservato Julia White, Chief Marketing and Solutions Officer di SAP – utilizzano strumenti datati e scarsamente integrati per contabilizzare le emissioni delle proprie operazioni o molto più spesso stime poco aderenti alla realtà. Il risultato sono dati inconsistenti specie per ciò che riguarda le emissioni Scope 3, che non rientrano sotto il controllo diretto dell’organizzazione ma che pensano fino al 90% sull’impronta di carbonio aziendale. L’iniziativa SAP Green Ledger ha proprio l’obiettivo di mettere a disposizione delle aziende un sistema di contabilità trasparente, basato su dati confrontabili e facilmente verificabili per le emissioni di Co2 e il monitoraggio puntuale degli obiettivi Net Zero”.

SAP Sapphire 2023, non c’è sostenibilità senza collaborazione

L’aggiornamento di Sustainability Footprint Management, disponibile a giugno, metterà invece a disposizione dei Sustainability Manager una “soluzione per calcolare e monitorare l’andamento degli indicatori relativi alle emissioni di gas serra a diversi livelli, come azienda, Supply Chain e, addirittura, singolo prodotto. Una granularità finora impensabile, che permette di includere la sostenibilità all’interno di ciascuna fase del processo decisionale strategico e tattico”, ha sottolineato la White.

Non è contemplato, quindi, solo l’aspetto del tenere traccia (record) ed esporre (report) i dati che impattano sulla sostenibilità. C’è, soprattutto, il valore chiave legato all’attivazione di questi dati (act) e alla loro trasformazione in insight in grado di orientare le scelte future del business nell’ottica della riduzione progressiva dell’impronta di carbonio per ogni, singola, attività dell’azienda e dei suoi partner.

È improntata a una logica di collaborazione di filiera, invece, la nuova soluzione Sustainability Data Exchange, pensata per favorire la cooperazione tra le aziende che operano nell’ambito della medesima Supply Chain nel raggiungere gli obiettivi delle emissioni zero grazie allo scambio di dati di footprint standardizzati e facilmente confrontabili.

Chief Operating Officer: Cloud e AI, binomio vincente per creare efficienza

Thomas Kurian, CEO di Google Cloud ha sottolineato durante una videocall la valenza strategia della partnership con SAP, che oggi si rafforza con l’obiettivo di aiutare le aziende a “eliminare le sacche di inefficienza che ancora si accompagnano a una logica di gestione in silos dei dati. Modelli di business complessi e non standardizzati, ambienti legacy ed ERP ormai datati, che non sono più in grado di supportare adeguatamente le esigenze del business”. Queste sono le sfide che i direttori operativi si trovano ad affrontare quotidianamente.

Painpoint, veri e propri “mal di pancia” a cui SAP e Google rispondono con l’integrazione ancora più stretta di SAP Business Technology Platform nei servizi Cloud di Google. Il risultato sarà un’offerta più integrata e aperta, che permetterà alle aziende di realizzare ambienti di data Cloud in grado di supportare l’aumento della componente di intelligenza di processo.

La stessa che si ritrova anche in SAP Signavio, la piattaforma di Business Process Intelligence integrata nell’offerta Cloud RISE With SAP, che permette di scovare le sacche di inefficienza attraverso un sistema di discovery, analisi automatizzata dei dati provenienti dall’ERP e dai sistemi di terze parti, generazione di trigger e allarmi in grado di orientare efficacemente i processi decisionali.

Chief Financial Officer: dall’AI generativa un aiuto per migliorare la visibilità sul cash flow

Migliorare le performance degli operatori dell’area amministrazione, finanza e controllo garantendo una visibilità più approfondita sui risultati di gestione è l’obiettivo degli aggiornamenti introdotti alla piattaforma SAP S/4 HANA per il Finance.

L’intenzione dichiarata è portare i benefici dell’AI generativa direttamente alle business line, e al team AFC in particolare, attraverso un’automazione intelligente dei compiti e un supporto più efficace dei processi decisionali.

SAP Business AI esegue l’acquisizione dei dati disponibili sulla piattaforma SAP S/4 HANA Cloud allertando il personale dell’ufficio Finance della probabilità che un cliente paghi in ritardo una fattura, per esempio, così da riuscire a indirizzare prontamente le iniziative di follow-up ma anche ottimizzando le riconciliazioni intercompany e molte altre attività “critiche”.

Chief Commercial Officer e Chief Marketing Officer: con la CDP e l’AI migliora il presidio della domanda

Sul palco della kermesse c’è stato spazio anche per le testimonianze dirette di alcuni utenti. Tra le più interessanti quella di Thiago Burin, Global Tech Director for eCommerce and Ice Cream di Unilever, che produce e commercializza in tutto il mondo prodotti a marchio Magnum e Ben&Jerry’s.

Burin ha parlato di filiere resilienti e di come con l’aiuto della Customer Data Platform di SAP l’azienda sia riuscita a governare al meglio le fluttuazioni e i picchi di domanda di gelati alla vaniglia. Lo ha fatto analizzando milioni di interazioni con i propri consumatori (online, social media, in store) con l’ausilio di potenti strumenti AI.

E poi trasformando le informazioni ottenute in actionable data, aumentando questi insight e arricchendoli nella componente predittiva con l’integrazione di altri dati interni ed esterni all’azienda. Quelli dell’ERP S/4 HANA e dei partner di filiera (oltre 50mila), per esempio, ma anche quelli delle previsioni meteo e dell’andamento della Borsa, per anticipare il più possibile la domanda e identificare prontamente le possibili criticità nel soddisfarla.

Sotto quest’ultimo aspetto è stato messo a punto anche un complesso sistema di scoring dei partner che, in aggiunta alla pianificazione proattiva delle forniture di vaniglia, ha permesso di operare una Supply Chain Risk Mitigation molto più efficace.

Chief People Officer: i vantaggi dell’AI generativa per l’Employee Retention

È legata all’ampliamento della partnership con Microsoft l’evolutiva che riguarda l’applicazione dei modelli di generative AI alla gestione del personale. Grazie all’infusione di Microsoft Copilot nell’hub di Talent Intelligence SAP SuccessFactors (che verrà ultimata entro fine anno), a disposizione dei Chief People Officer e dei Chief HR Officer ci sarà una moltitudine di nuovi scenari di automazione e ottimizzazione intelligente delle attività di recruiting, engagement, Employee Retention, upskilling, reskilling e cross skilling.

Chief Information Officer: il reporting dinamico alla base degli approcci data-driven

Gli aggiornamenti introdotti nella Business Technology Platform consentono di automatizzare su vasta scala praticamente qualsiasi flusso di lavoro e processo operativo. Dal Data Management alle analytics, passando attraverso lo sviluppo applicativo e l’integrazione dei dati propri e di terze parti, in BTP tutto è gestito all’interno di un unico ambiente.

Grazie al miglioramento della componente Ignavio (lo strumento proprietario di modellazione e gestione dei processi aziendali), oggi è possibile ottenere report dinamici in tempo quasi reale, supportando in modo efficace gli approcci aziendali data-driven. La collaborazione con Google Cloud, invece, spalanca la strada a un’ampia gamma di open data che permettono alle aziende di creare architetture Cloud realmente trasversali, mettendo a fattor comune tutti i dati generati in azienda attraverso il Data Warehouse proprietario Datasphere.

“Tutte le innovazioni viste oggi – ha tenuto a sottolineare in chiusura Klein – saranno disponibili in Cloud e solo in Cloud”, a conferma del fatto che la strategia dell’azienda non è più improntata a una logica di tipo Cloud First ma piuttosto a una Cloud Only.

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