“Il 2023 sarà un anno cruciale per il mondo della Supply Chian. Un anno che darà l’opportunità di reimpostare e ricostruire un percorso di implementazione della tecnologia che possa portarci sempre più verso l’eccellenza dei processi di approvvigionamento, promuovendo l’innovazione e consentendo ai professionisti che si occupano delle catene di fornitura di riuscire a fare di più anche con meno risorse a disposizione.” Ne è convinto Fabio Zonta, riconosciuto esperto di approvvigionamenti e autore insieme a Lorenzo Zacchetti del libro “Procurement Rievolution” edito da Franco Angeli. Zonta ha individuato i tre principali trend che caratterizzeranno il comparto della Supply Chain in questo nuovo anno.
Who's Who
Fabio Zonta
Il 2023 arriva dopo due anni che ha visto incertezza e instabilità dei mercati, crisi aziendali con i conseguenti licenziamenti e blocco delle assunzioni, fino ad arrivare alle problematiche legate alle catene di fornitura di crisi pandemica prima e conflitto in Ucraina poi. Tutto questo ha portato ha ripensare e riorganizzare il modello delle catene di approvvigionamento e il 2023 sarà un anno chiave in quest’ottica, in particolare dal punto di vista tecnologico e della digitalizzazione dei processi.
Supply Chain, i trend 2023 secondo l’esperto
“Per poter far si che questa ri-evoluzione avvenga – precisa l’esperto – è fondamentale rivedere l’intera organizzazione manageriale. I leader aziendali e i consigli di amministrazione non solo dovranno impegnarsi a essere sempre più informati e preparati sull’argomento procurement, ma dovranno ascoltare, coinvolgere e riposizionare in cima alla piramide organizzativa aziendale ruoli topici. Ruoli strategici quali il Procurement Manager, così come il Supply Chain Manager, il Risk Manager o l’AI Manager.”
Attenzione al burnout dei professionisti
L’anno appena passato ha portato i livelli di stress e tensione dei lavoratori di tutto il mondo a un livello che in alcuni casi è stato insostenibile. Proprio per questo nel 2023 bisognerà porre ancora più attenzione al benessere psico-fisico dei professionisti.
“Non mi sorprende, infatti, che secondo un recente sondaggio Procurious, nel 2022 il 32% dei team che si occupava di procurement abbia usato scorciatoie nella scelta dei criteri di approvvigionamento e con la scelta dei fornitori – sottolinea Fabio Zonta –. Questa è una pratica che può portare a grandi rischi per le aziende, nonché abbassare la qualità delle forniture. Sarà fondamentale dare maggiore supporto ai team che si occupano di Supply Chain per evitare il cosiddetto ‘burnout’, ovvero sfinire e portare all’esaurimento i professionisti”. La soluzione? Sicuramente aumentare gli investimenti nella digitalizzazione delle catene di approvvigionamento può essere un primo passo per cercare di risolvere il problema.
Catene di fornitura più sostenibili e agili con l’e-procurement
Nel 2023 il 78% dei Chief Financial Officer manterrà, se non addirittura aumenterà, gli investimenti digitali a livello aziendale, e questo anche se l’inflazione dovesse persistere (dati Gartner).
“Questo è un dato piuttosto incoraggiante – commenta Zonta – soprattutto se contestualizzato al momento delicato che stiamo vivendo. Nel 2023 sarà opportuno sfruttare quanto più possibile le opportunità che l’eProcurement mette a disposizione. La digitalizzazione dei processi manuali, infatti, può essere uno strumento davvero utile per togliere pressione ai professionisti degli approvvigionamenti. E per le aziende sarà uno dei punti cardine che si troveranno ad affrontare nel nuovo anno. Sfruttando appieno innovazione e automazione, utilizzando infrastrutture digitali e sistemi integrati, le catene di fornitura saranno molto più sostenibili e agili. La semplificazione di questi processi porterà, poi, a maggior velocità e precisione, livelli di sicurezza più elevati e, infine, costi di elaborazione inferiori. La tecnologia e l’automazione applicata alla Supply Chain, inoltre, permetterà ai professionisti del procurement di risparmiare tempo, così da concentrarsi maggiormente in attività strategiche e a valore aggiunto.”
I talenti IT si trovano “a distanza” ma attenzione alla sicurezza dei dati
L’evoluzione tecnologica delle catene di approvvigionamenti va di pari passo con quella dei professionisti deputati a sviluppare e implementare le nuove tecnologie nel mondo del procurement. Ma da una ricerca Gartner è emerso che per il 64% dei dirigenti IT la carenza di talenti sarà un ostacolo all’adozione delle tecnologie emergenti. “Questa sarà un’ulteriore sfida che ci aspetta – riflette Fabio Zonta –. Per far evolvere i processi di approvvigionamento c’è bisogno di assistenza e ottimizzazioni continue. La mancanza di risorse in ambito tech non gioca di certo a favore, considerando che già adesso i team IT dedicati allo sviluppo delle nuove tecnologie per la Supply Chain sono limitati”.
Una soluzione che alcune aziende stanno adottando, conclude l’esperto “è quella di rivolgersi a talenti tech ‘a distanza’. Professionisti che possano svolgere le loro mansioni completamente da remoto e in qualsiasi parte del mondo si trovino. Certo, questo ha anche un risvolto della medaglia e richiederà alle aziende di adeguare o implementare le proprie infrastrutture informatiche per garantire sicurezza e protezione dei dati”.