I sistemi ERP (Enterprise Resource Planning) rappresentano tradizionalmente l’ossatura informativa per antonomasia delle aziende. Nonostante questo ruolo e la loro “longevità” (l’acronimo è stato coniato all’inizio degli anni Novanta), l’accesso a questa business application spesso è stato precluso al vasto universo delle piccole e media imprese. Un universo che, solo in Italia, coincide con il 75% del totale delle aziende presenti sul territorio. A rendere problematico tale accesso, infatti, hanno contribuito sia i costi di acquisto e licenza molto onerosi sia la complessità di implementazione. Queste barriere all’ingresso tuttavia si sono abbassate negli ultimi anni grazie alla concomitanza di due fattori: l’avvento del cloud computing come paradigma privilegiato nella fruizione dei software in generale e l’utilizzo di tecnologie open source nello sviluppo di Enterprise Resource Planning di nuova generazione. Fattori che hanno determinato, e stanno determinando, un aumento del mercato globale delle soluzioni ERP open source che è arrivato a toccare i 2.280,2 milioni di dollari nel 2021 e si prevede che raggiungerà i 4.001,4 milioni di dollari nel 2028, con un tasso di crescita dell’8,4% dal 2022 al 2028.
ERP open source, il caso Odoo e le ragioni del suo successo
Tra le soluzioni ERP open source, ce n’è una made in Europe che conta già più di 7 milioni di utenti in tutto il mondo. Si tratta di Odoo, suite fondata nel 2005 a opera di Fabien Pinckaers, che si è chiamata OpenERP fino al 2014, il cui successo è stato all’origine dell’appellativo di “Bill Gates belga” tributato al suo fondatore e attuale CEO. A spiegare le ragioni che ne hanno decretato la diffusione, ci sono alcuni fattori che Marco Villari, Manager della società, riepiloga nel modo seguente: «Il software ERP Odoo si è evoluto molto velocemente negli anni grazie alla nostra mission, ossia quella di aiutare le aziende a digitalizzarsi in maniera semplice e migliorare i loro processi aziendali con una soluzione all-in-one integrata e user-friendly. Tutto questo, garantendo nel contempo livelli elevati di servizio, crescita funzionale e sicurezza».
Who's Who
Marco Villari
Un modello che sta trovando un terreno fertile anche nel nostro paese, complice anche la rilevanza di un tessuto economico formato in prevalenza da PMI alle prese con la digitalizzazione dei propri processi. Lo dimostrano casi come quello di Pixora, azienda del Gruppo HYA Holding, che ha ottenuto recentemente la qualifica di Gold Partner Odoo, qualifica di cui attualmente si possono fregiare in Italia solo 5 realtà. Un riconoscimento giunto in seguito alla realizzazione di alcuni progetti di trasformazione digitale di cui hanno beneficiato imprese italiane di diversi settori.
Pixora e Odoo, un’alleanza per la digitalizzazione delle imprese
Pixora è una startup nata a Catania, con sedi a Milano e Napoli, che opera su due pilastri, ERP e Internet of Things (IoT), proponendo un approccio totalmente open source per la gestione di qualsiasi classe di asset. Alcuni di questi comprendono la gestione delle flotte, i sistemi energetici, il controllo accessi, gli smart building e molti altri contesti che possono diventare più “intelligenti”. «La collaborazione con Pixora è frutto di una unità di intenti che mira a far ottenere benefici immediati a tutte quelle aziende che devono affrontare rapidamente la trasformazione digitale per rimanere competitive, guadagnando la necessaria flessibilità che occorre per rispondere all’evoluzione continua del business» dice ancora Marco Villari. Da parte di Pixora, la scelta della piattaforma Odoo, così come quella di orientarsi su fornitori di tecnologie leader di mercato, è stata dettata «sia dall’ampiezza degli ambiti dei processi di business che è in grado di automatizzare sia dal fatto di essere estremamente user friendly. Una caratteristica, quest’ultima, che la distingue da fornitori ERP più tradizionali», spiega Salvo Rosa, Founder e CEO di Pixora.
Who's Who
Salvo Rosa
La partnership tra la startup catanese e il vendor belga si basa su due elementi. Da un lato, le competenze della prima per il disegno, la modellazione e l’efficientamento dei processi aziendali; dall’altro, la serie di app open source, pre-configurate e integrate in un unico ambiente messe a disposizione da Odoo.
Un unico sistema federato che evita la duplicazione dei processi
L’esito di questa partnership è una maggiore velocità nella digitalizzazione di tutti quei processi aziendali che si riferiscono alle aree di business del front office, quali vendite e marketing, e di back office, come amministrazione, ERP e CRM. Un esito a cui contribuisce anche l’adozione di metodologie innovative nel ciclo di miglioramento continuo, insieme a pratiche standard di IT project management e change management.
«Con Odoo condividiamo anche la capacità di indirizzarci al mercato delle PMI, oltre che ovviamente al mercato delle grandi corporation, che soprattutto in Italia faticano a realizzare la digitalizzazione per carenza di risorse e competenze», continua Salvo Rosa. Una carenza che talvolta non è colmata neanche dalla migrazione in cloud della maggior parte degli applicativi, che in teoria dovrebbero facilitare i percorsi di digitalizzazione delle imprese. «Solitamente un’azienda utilizza diverse soluzioni in cloud che spesso duplicano i processi e rallentano la crescita. Un unico sistema federato invece consente sicuramente un importante risparmio di costi, ma soprattutto si pone a supporto della crescita tramite l’uso di tantissime app verticali aggiuntive. Basti pensare per esempio al modulo eCommerce integrato in Odoo che mette in condizione un’azienda di vendere online i suoi prodotti con un semplice click, oppure al modulo POS con cui è possibile sostituire un registratore di cassa con una soluzione unica e integrata» sottolinea in conclusione il CEO di Pixora.