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Supply Chain globali: i 3 fattori chiave per trasformare le sfide di filiera in opportunità di business

Pianificazione, visibilità end-to-end e agilità saranno le aree che richiederanno il maggior impegno ai responsabili di filiera. Una previsione dello scenario del prossimo anno dagli esperti di KPMG

Pubblicato il 14 Dic 2022

Supply Chain Globali

Quando la disruption è una costante, come negli ultimi anni, la programmazione, l’automazione e la visibilità lungo i processi di filiera possono rappresentare un vantaggio competitivo significativo.

Dotarsi di sofisticate capacità di pianificazione e migliorare l’agilità, ovvero la capacità di reagire prontamente alle sfide di un ambiente competitivo, di mercato e di filiera sempre più complesso, saranno passi fondamentali per mitigare le aree di vulnerabilità e operare un Risk Management più efficace, garantendo la continuità operativa.

Supply Chain Globali, cosa ci aspetta nel 2023

Le interruzioni all’operatività delle catene di approvvigionamento sono destinate a rimanere una costante anche nel 2023. Che si tratti delle conseguenze di conflitti geopolitici o eventi meteorologici avversi, delle pressioni inflazionistiche o della spinta macroeconomica recessiva, i fattori che influiscono sull’accesso alle materie prime e ai componenti o sulle modalità con cui i prodotti arrivano alla loro destinazione finali sono sempre più numerosi.

Le organizzazioni anche in futuro sperimenteranno un accesso altalenante e spesso limitato a input critici per la produzione o a pezzi di ricambio fondamentali per le attività di manutenzione. I prezzi e la disponibilità delle materie prime chiave potranno fluttuare, che si tratti di carburanti, materiale da costruzione come legno, acciaio e resina o plastica per gli imballaggi.

I tre “superpoteri” da sviluppare

Costruire catene di approvvigionamento reattive per contrastare le interruzioni future e adattarsi rapidamente ai nuovi cambiamenti sarà la chiave per garantire la resilienza operativa e la crescita del business.

Gli esperti di KPMG consigliano a tutte le aziende di lavorare su tre aspetti in particolare: si tratta, di primo acchito, di tre grandi sfide, che se affrontare nel modo giusto possono diventare fattori chiave per imprimere un “booster” alle strategie di filiera.

  • Pianificazione: la capacità di essere sempre un passo avanti, pronti ad affrontare imprevisti, rischi e opportunità della Supply Chain.
  • Agilità: la capacità di essere reattivi e gestire minacce e interruzioni alla continuità operativa in modo efficace ed economicamente sostenibile.
  • Visibilità end-to-end: il presidio, in stile “torre di controllo”, sugli indicatori chiave della catena di approvvigionamento.

I 6 trend che ridisegnano le Supply Chain globali 

Avendo ben presenti questi tre elementi, secondo gli esperti, ogni azienda può essere in grado di trasformare le sfide delle filiere complesse in vantaggi competitivi duraturi. Tutto questo tenendo bene a mente quelle che, secondo gli analisti di KPMG, sono le 6 tendenze che più impatteranno sull’evoluzione dello scenario delle catene di fornitura complesse. Vediamole in dettaglio.

Supply Chain globali, cresce il ricorso al nearshoring e al friendshoring

Le tensioni geopolitiche hanno costretto i colossi del manufacturing a valutare più attentamente il tema delle interdipendenze che si creano tra i vari Stati.

Componenti e materiali essenziali potrebbero essere inaccessibili oppure potrebbero “saltare” le principali rotte commerciali. Questo porta governi e aziende a esplorare le possibilità concrete di arrivare a un’autosufficienza domestica nel reperimento delle materie prime. Accanto a questo, c’è una forte spinta verso la costruzione di relazioni commerciali amichevoli (friendshoring) con paesi affini in quanto a cultura e mentalità e con nazioni geograficamente vicine (nearshoring), per ridurre al minimo i rischi di fornitura.

Supply Chain Globali e Risk Management, l’escalation del cybercrime

Nel 2023, le infiltrazioni dei cybercriminali nelle catene di fornitura sembrano destinate a intensificarsi. L’apertura verso le terze parti esterne e i partner di filiera finisce per accrescere le vulnerabilità e la superficie esposta.

Il trend riguarda, in particolare, gli attacchi operati attraverso la rete dei fornitori oppure sfruttando le vulnerabilità non sanate delle apparecchiature connesse utilizzate nei magazzini, come i lettori di codici a barre, oppure i device IoT (Internet of Things) impiegati all’interno degli impianti di produzione e dei siti operativi.

Il rischio informatico può essere contenuto ripensando la rete dei fornitori e investendo in tecnologie di protezione di ultima generazione.

Supply Chain Globali, come cambia l’impostazione delle strategie di produzione

Il rapido aumento dei costi energetici, e l’impennata nei prezzi di materie prime e componenti chiave, impone alle aziende globali di rivalutare la propria strategia di produzione. Il friendshoring e il nearshoring saranno sicuramente in cima ai pensieri del Chief Supply Chain Officer. Tuttavia, le aziende potrebbero essere costrette a una riflessione più approfondita sul fatto che la produzione debba essere – e possa essere – svolta interamente o quasi dentro i confini nazionali. Questo cambiamento non può avvenire dall’oggi al domani, ma sicuramente secondo gli esperti di KPMG, nel 2023 vedremo i primi passi in questo senso.

Le filiere del commercio al dettaglio e della distribuzione si trasformano

Portare i prodotti a casa dei consumatori nel 2023 sarà senz’altro più facile rispetto ai tempi della pandemia, ma di sicuro non più economico. I meccanismi di consumo sono sempre più complessi, il numero di canali distributivi si moltiplica e con i costi di produzione e trasporto in crescita questo può rappresentare una sfida complessa, specie per quel che riguarda il cosiddetto “ultimo miglio”.

Investimenti tecnologici in accelerazione

Sebbene la trasformazione tecnologica negli ultimi anni si sia spesso concentrata sul backoffice e sul Customer Engagement, la Supply Chain sarà al centro di un’attenzione crescente. Probabilmente ci saranno più investimenti soprattutto nell’area del Supply Chain Planning, l’automazione del magazzino e, in generale, le attività operative e la visibilità lungo la filiera. A sostegno di questa tendenza c’è il passaggio di alcuni dei principali fornitori di tecnologia verso piattaforme “olistiche”: piuttosto che offrire funzionalità puntuali, che coprono aspetti specifici della Supply Chain, i vendor le riuniscono in un’unica piattaforma, per fornire un’esperienza utente fluida, senza soluzione di continuità.

Sostenibilità della filiera ed emissioni Scope 3

Le strategie di sostenibilità della Supply Chain sono state a lungo parte integrante del raggiungimento degli obiettivi ESG aziendali. Nel 2023, le autorità di regolamentazione e gli altri stakeholder (come i clienti e la comunità finanziaria) chiederanno alle aziende di focalizzarsi in modo ancora più spinto sul controllo delle emissioni dello Scope 3 degli obiettivi Net Zero rifiutando la “scappatoia” del Greenwashing.

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