Success Story

Forind, un esempio di PMI che innova nonostante la pandemia

Forind Avio Elettronica, insieme a Teknoavio che fa parte dello stesso gruppo, l’anno scorso ha deciso di sostituire il proprio software gestionale scegliendo la soluzione di TeamSystem. Nel percorso di migrazione le due aziende sono state accompagnate da CATA Informatica, system integrator specializzato nella digitalizzazione delle piccole e medie imprese. Ecco il racconto del CEO di Forind e Teknoavio, Andrea Lechiancole

Pubblicato il 31 Mag 2021

Forind: concept di erp

Forind Avio Elettronica e Teknoavio, parte del medesimo gruppo, sono due aziende che commercializzano componenti e materiali per il comparto aeronautico, il settore della difesa e quello industriale. Si trovano a Cassina de’ Pecchi, in provincia di Milano, e possiedono le caratteristiche tipiche delle piccole e medie imprese italiane, caratteristiche che vanno dall’essere una family company (sono passate dalla famiglia Barbieri alla famiglia Lechiancole) a una storia ultracinquantennale, nel caso specifico dedicata all’offerta di componentistica di alto livello l’ambito aerospaziale e non solo. Una storia di innovazione che neanche il Covid-19 è riuscito a interrompere, come testimonia la risoluzione di sostituire il sistema informativo e gestionale proprio durante la fase più drammatica del Coronavirus.

Andrea Lechiancole, CEO di entrambe le società, ne spiega le ragioni: «Abbiamo deciso di investire in piena crisi pandemica. Del resto, sfido qualsiasi guru della finanza o del marketing a dirmi che cosa succederà nei prossimi 3 anni. A seguito di un percorso di demo per valutare due piattaforme software ho chiesto ai miei collaboratori se se la sentissero di intraprendere questo percorso e questa sfida. Hanno detto tutti sì».

Come è nata la scelta di TeamSystem e CATA Informatica

Sul perché fosse giunto il momento di rimpiazzare il software gestionale preesistente, Lechiancole ripercorre gli step che l’hanno portato al cambiamento: «Utilizzavamo un programma personalizzato su piattaforma AS400. Di fatto, un programma nato con noi, che andava bene, molto affidabile e veloce, anche perché la grafica era pressoché inesistente. A un certo punto però mi sono reso conto che eravamo ingessati. Pur con tutti i suoi meriti, il sistema non aveva quel plus che occorreva per sviluppare l’azienda. Uno dei capisaldi, inoltre, era l’esigenza di non avere un legame con il fornitore, che è il problema principale di quando si ha un programma sviluppato ad hoc». Da qui la decisione di rivolgersi a TeamSystem, una delle più importanti software house del panorama italiano, decisione dettata anche dalla circostanza che il precedente gestionale utilizzato da Forind e Teknoavio, cioè ACG, è di proprietà dell’azienda tech con quartier generale a Pesaro. Quest’ultima propose a Lechiancole alcuni partner in grado di accompagnare la migrazione verso il nuovo ERP e la scelta ricadde su CATA Informatica. L’incontro con il system integrator risale all’aprile dell’anno scorso. In quell’occasione, ricorda il CEO, «mi colpirono la preparazione e l’attenzione alle specificità aziendali che da subito hanno dimostrato i consulenti CATA” ».

Le fasi del progetto e l’esigenza di una formazione in presenza

Dal momento in cui il progetto è stato avviato, non ci sono stati intoppi nella sua realizzazione. «Abbiamo deciso a maggio 2020 che saremmo stati operativi a gennaio 2021. E così è stato», afferma Lechiancole, sottolineando come soprattutto il primo step, coinciso con la fase di pianificazione, sia avvenuto in modo molto rapido, complice la circostanza di voler adottare una versione standard e con poche personalizzazioni, a differenza del passato. Anche la fase di test e trasferimento dati è stata molto celere, con un impatto economico bassissimo nel trasferire dal 2016 a oggi tutti gli ordini clienti e fornitori, i listini ecc. Sulla formazione, invece, l’impatto della pandemia si è fatto sentire. L’impossibilità di poter svolgere sessioni in presenza, infatti, ha reso più difficile conoscere tutte le potenzialità del nuovo gestionale, rischiando di non far emergere la ricchezza delle varie funzionalità. «La vera differenza la faremo nel momento in cui si potrà tornare in azienda, a settembre di quest’anno o all’inizio del prossimo, e avremo qui i referenti di CATA così che possano vivere e “respirare” quelle che sono le nostre esigenze». Nel frattempo alcune aree, come la produzione, sono comunque già andate a regime nell’utilizzo del programma, mentre altre, come quella commerciale, hanno cominciato ad adoperare ancora parzialmente il CRM e il modulo di business intelligence. Questo dipende da due fattori: la presenza in azienda di persone mature, poco abituate a servirsi di un Customer Relationship Management, ma soprattutto la tipologia di mercato in cui operano Forind e Teknoavio, un mercato B2B che si muove su una customer base consolidata di imprese. Analizzare nel dettaglio, perciò, in che modo il CRM possa ottimizzare il marketing e le vendite in un tale contesto sarà uno dei prossimi step di progetto.

I tempi dell’adoption per sfruttare appieno tutte le funzionalità

Tecnicamente, il percorso che conduce a uso sempre più sapiente di un sistema informativo si chiama adoption. È legato al ciclo di vita del software e le tempistiche sono diverse a seconda della periodicità con cui viene rinnovato il parco applicativo. Se trascorrono molti anni prima di effettuare l’avvicendamento, anche i tempi di “digestione” della nuova soluzione da parte degli end user si allungano. I system integrator come CATA servono proprio ad accorciare questi tempi, facendo sì che le PMI siano poste nelle condizioni migliori per sfruttare al massimo tutte le capabilities di un ERP, di un CRM o di qualsiasi altra business application. Del resto, basta poco, spiega il CEO citando un esempio calzante: «Le persone dell’amministrazione hanno avuto modo di incontrare i consulenti di CATA che, tra l’altro, hanno affrontato le funzioni specifiche per verificare i ritardi sui pagamenti e fare i solleciti. Erano entusiaste». Altre funzioni più complesse, a cominciare dai cruscottti di analisi della business intelligence, richiedono non solo tempo ma anche di essere popolate con dati esatti, integri e che coprano periodi più lunghi rispetto ai pochi mesi da quando è avvenuto il go live. «Non è un processo a breve termine, ma era l’unico modo per evolvere», conclude Andrea Lechiancole.

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