Il mercato del Cloud non arresta la sua corsa e anche nel 2023 si conferma in cima alle priorità di investimento in digitale anche in Italia.
Nonostante le sfide legate alla situazione geopolitica, alla crisi energetica e all’aumento dell’inflazione, si conferma un settore che continua a consolidare la propria posizione, con una crescita del +19% e un valore totale di 5,51 miliardi di euro. È quanto emerso dalla presentazione dei risultati dell’Osservatorio Cloud Transformation realizzato dal Politecnico di Milano, giunto quest’anno alla tredicesima edizione.
«L’andamento dell’inflazione non ha rallentato la spesa delle grandi imprese in Cloud – ha commentato Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio Cloud Transformation –. La precedente allocazione dei budget delle grandi imprese su progetti strategici pluriennali, caratterizzati da contratti a tariffe bloccate, ha contribuito a mitigare gli effetti del rialzo dei prezzi sull’anno in corso. Inoltre, gli ingenti investimenti dei grandi Cloud provider nel mercato italiano dei Data Center agiscono come leva di sostegno della crescente domanda per questi servizi».
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Alessandro Piva
Quale direzione segue la spesa in Cloud nel 2023?
Guidano lo sviluppo i servizi infrastrutturali (IaaS), che raggiungono 1,511 miliardi di euro (+29% rispetto al 2022), al pari con i servizi software (SaaS), già da tempo consolidati.
Tuttavia, è la componente Public Cloud & Hybrid Cloud a registrare quest’anno i progressi più significativi, con una spesa di 3,729 miliardi di euro e un incremento del 24% rispetto al 2022. Seguono il Virtual & Hosted Private Cloud, che raggiunge 1,034 miliardi di euro (+9%), e la Data Center Automation, che cresce del +10% per un totale di 748 milioni di euro.
Fonte: Osservatorio Cloud Transformation (2023)
Osservatorio Cloud Transformation 2023: focus su Public & Hybrid Cloud
Focalizzando l’attenzione sul mercato del Public & Hybrid Cloud, i servizi infrastrutturali (IaaS) rappresentano, come detto, il driver principale.
Grazie alle Virtual Machine, che permettono lo sviluppo di nuove applicazioni offerte da tecnologie quali l’Intelligenza Artificiale Generativa, i servizi IaaS si avvicinano in termini di quota a quelli SaaS. Il PaaS registra una crescita del +27% raggiungendo un totale di 686 milioni di euro, trainato, anche in questo caso, dalle opportunità generate dall’AI e dall’Analytics, così come dalle iniziative di modernizzazione delle applicazioni. Infine, il SaaS cresce del +19% raggiungendo un valore totale di 1,532 miliardi di euro.
Fonte: Osservatorio Cloud Transformation (2023)
A pesare sulla maggior quota degli investimenti in Cloud nel nostro Paese sono certamente le grandi imprese (l’87% della spesa complessiva), che hanno compreso l’importanza di indirizzare il budget non solo verso nuovi servizi digitali, ma anche verso il consolidamento di quelli esistenti.
Le PMI, tuttavia, stanno crescendo rapidamente grazie a iniziative, come il PNRR, che traianano la spesa in Public Cloud. Quest’ultima nel 2023 raggiunge i 478 milioni di euro, in aumento del 34% rispetto al 2022.
«La ricerca 2023 ha sancito il “sorpasso” del Cloud sull’on premise. Per le grandi aziende del nostro panel, oltre il 50% delle applicazioni del sistema informativo oggi è nel Cloud. Dopo aver affrontato i passi più semplici, quali l’adozione di applicazioni erogate in modalità SaaS o la migrazione di applicazioni già compatibili con il Cloud, il focus si sta spostando, da un lato verso un maggior controllo della spesa e dall’altro verso l’ammodernamento del parco applicativo legacy a supporto dei processi core. In questo scenario, è ormai matura la consapevolezza del ruolo del Cloud come importante fattore abilitante la trasformazione digitale delle imprese», ha commentato Stefano Mainetti, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation.
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Stefano Mainetti
Ma le sfide per una vera trasformazione delle modalità di fruizione della tecnologia non sono ancora state completamente superate. Diventa, infatti, necessario operare un cambiamento culturale. Attualmente, quasi due terzi delle organizzazioni (63%) valutano ancora l’impatto del Cloud sul business aziendale in base al risparmio sui costi rispetto a una configurazione on premise.
Questo approccio riflette una cultura organizzativa che vede il Cloud come uno strumento per migliorare l’efficienza, piuttosto che come un acceleratore per la digitalizzazione e l’innovazione, limitando così la vera trasformazione potenziale non solo dell’IT ma del business. Non sorprende quindi che l’ottimizzazione delle risorse e dei costi del Cloud sia in Italia l’iniziativa più citata per i prossimi 12 mesi.
«Grazie alla trasformazione del proprio modo di lavorare con approcci più agili e con una maggiore collaborazione fra Business e IT, le aziende sono oggi più preparate per godere dei benefici di innovazione portati dalle piattaforme di Intelligenza Artificiale, dagli ambienti di sviluppo low code e nocode e dall’emergere di nuove applicazioni enterprise», ha aggiunto Mainetti.
Ma quali rimangono le principali sfide che le aziende si trovano ad affrontare nel processo di migrazione al Cloud? Come evidenziano i dati del Flexera 2023 State of Cloud Report – che ha realizzato uno studio coinvolgendo 750 aziende utenti di servizi Cloud in tutto il mondo – sicurezza, costi ed expertise rappresentano rispettivamente i primi tre punti d’attenzione.
Fonte: Flexera 2023 State of the Cloud Report
La sfida per le grandi imprese: il Cloud Financial Management
Senza dubbio, la diffusione delle nuvole informatiche ha rivoluzionato la gestione dei sistemi IT, richiedendo nuove modalità che si adattino a un approccio “as-a-service”. Una priorità per le aziende è la revisione dei processi di IT Financial Management, che rappresenta un primo passo fondamentale per sperimentare nuovi modelli di collaborazione tra la Direzione IT e il business.
Un esempio di approccio collaborativo è FinOps, una pratica internazionale che promuove la responsabilizzazione dei dipendenti e individua le opportunità di ottimizzazione delle risorse. Sempre secondo il Flexera 2023 State of Cloud Report, il 72% delle grandi aziende si è già dotata di un team FinOps, che sempre più spesso si sta consolidando come una vera e propria disciplina economico-finanziaria e non più come un esercizio organizzativo.
Tuttavia, è preoccupante che ben il 74% delle imprese italiane continui a gestire le risorse e i costi del Cloud come se fossero alla stregua di quanto farebbero con quelli di sistemi tradizionali in loco, ignorando la variabilità e la dinamicità dei modelli di pricing offerti.
Del resto, come ha confermato Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation, «L’incapacità di prevedere i costi del Cloud, la lentezza e la rigidità nell’adeguare i budget, comportano spesso difficoltà gestionali o, nei casi peggiori, il taglio o la riduzione di servizi. In molti casi, purtroppo, questo fenomeno determina un rallentamento degli investimenti in digitale che colpisce soprattutto i progetti innovativi, sacrificati per poter invece garantire continuità ai servizi già in produzione. Una efficace Cloud Transformation, dunque, richiede una maggiore maturità nel prevedere e gestire dinamicamente le risorse economiche dedicate alla nuvola».
Who's Who
Mariano Corso
