Obiettivo rilancio. Con la pandemia alle spalle o quasi, oggi le aziende, e in particolare quelle che operano nel mondo dei servizi, sono chiamate a navigare una ripresa economica che può essere più concreta che mai. Per farlo, però, bisogna completare quel processo di trasformazione digitale che solo parte delle PMI italiane hanno già avviato.
Un’opportunità da non lasciarsi sfuggire. Perché, secondo i dati degli Osservatori del Politecnico di Milano, PMI e microimprese rappresentano insieme il 95% delle imprese in Italia e generano da sole il 41% del fatturato totale. Insomma, sono il motore di questo Paese. Strumenti, talenti e know-how ci sono (o quasi), ma basta implementare applicativi di nuova generazione, come un ERP avanzato, per avviare la trasformazione digitale e colmare il gap con altri Paesi? Evidentemente no.
Proviamo a fare il punto della situazione con Maurizio Cardillo, Solution Manager di Formula Impresoft: «Eventi disruptive come la pandemia hanno trovato molte aziende impreparate e dunque si è lavorato, spesso in emergenza, per colmare il ritardo accumulato negli anni precedenti, in particolar modo nella media impresa, che aveva ritardato investimenti nell’ammodernamento tecnologico sia nel software che nell’infrastruttura. Certamente un’accelerazione c’è stata, ma il gap rimane ampio. La nostra percezione è che questa accelerazione si possa consolidare con un effetto strutturale portando alla consapevolezza che l’infrastruttura tecnologica in senso lato è un asset vitale per l’azienda, non solo per le aziende che intendono crescere di dimensione o nella presenza all’estero, ma per la loro stessa sopravvivenza. L’obiettivo è garantire velocità di adattamento a nuovi scenari per mantenere la continuità e sicurezza del business».
Who's Who
Maurizio Cardillo
Un processo che, per giunta, è stato spesso demandato al reparto IT ma che può rivelarsi in tutto il suo potenziale solo se, invece, riesce a coinvolgere tutta l’azienda. Le tecnologie non sono mai l’obiettivo, ma lo strumento per raggiungere gli obiettivi aziendali. «Oggi le risorse di Information Technology sono un abilitatore fenomenale del Business, non solo di efficientamento dei processi interni. Un esempio è quello dell’analisi dei dati: una società che vende i propri prodotti o i servizi con una logica multicanale ha l’esigenza di far convergere diverse fonti di dati: dai Marketplace, dal sito istituzionale, dal CRM o dai social media. Solo così può valutare le opportunità e misurare la propria brand reputation».
«Gran parte delle informazioni di business oggi nascono e si consolidano all’esterno del sistema informativo aziendale come lo abbiamo conosciuto negli anni passati – prosegue Cardillo –, dunque avere un sistema efficiente per conoscere e integrare, in real time, queste informazioni nel proprio processo decisionale rappresenta un elemento potentissimo per la crescita del business».
Quindi il ruolo dell’ERP come sistema per razionalizzare le risorse viene superato? «Una soluzione ERP moderna va inquadrata in un disegno più ampio di Digital Transformation. Ciò significa fornire ai clienti non solo una soluzione gestionale orientata all’efficientamento dei processi, ma un ecosistema vitale che li accompagni verso un percorso di Resilienza. L’ERP è un tassello che si colloca in una logica che comprende Infrastruttura, Servizi di Application Management e soluzioni specializzate in grado di soddisfare i loro bisogni».
Questo spiega la scelta di Formula Impresoft, azienda che fa parte del Gruppo Impresoft, polo italiano per l’innovazione a cui appartengono anche 4Wardpro, OpenSymbol, Qualitas Informatica, NextTech, NextCrm e GN Techonomy con 20 sedi e oltre 3500 clienti italiani e internazionali. Non a caso Formula Impresoft ha deciso di inserire il proprio ERP all’interno di un nuovo ecosistema digitale, Uniqa, che raggruppa tecnologie e strumenti di execution e governance sviluppati espressamente per il mid-market.
I punti di forza di Sage X3
Cambiano gli strumenti e, con loro, anche i parametri di scelta di una soluzione gestionale. Alla verticalità estrema si comincia a preferire una flessibilità reale. Almeno, questo è quello su cui Formula Impresoft ha puntato in maniera decisa con Sage X3. «La forza di Sage X3 è che, oltre ad avere una copertura funzionale molto estesa e che consente di coprire adeguatamente gli ambiti tipici dell’azienda di servizi, mette a disposizione una piattaforma tecnologica orientata a gestire i processi peculiari dell’azienda. Ha un ambito peculiare che la distingue da un’altra pur operante nello stesso settore, e la piattaforma di sviluppo ci permette di coprire il gap mantenendo un TCO (Total Cost of Ownership) molto ridotto».
Afferma il Solution Manager di Formula Impresoft «Sage X3, grazie alla sua flessibilità di configurazione, permette di approcciare il settore dei servizi con le sue tipiche caratteristiche e di ottenere visibilità e controllo sia dal punto di vista economico, sia da quello operativo, grazie alla pianificazione delle attività e la schedulazione delle risorse».
Tecnologie e soluzioni informatiche sono gli strumenti concreti, ma per raggiungere gli obiettivi aziendali esiste un fattore umano che non può essere trascurato. «Tutto parte dalle persone e dalla maturità presente in azienda per intraprendere il percorso verso la Digital Transformation. Una ampia User Adoption è sempre al centro dei nostri obiettivi. – conclude Cardillo – La si raggiunge con un mix di componenti tecnologiche: soluzioni web, responsive, disponibili sui diversi device e dalla semplicità d’uso. Sage X3, che è un leader mondiale nella media impresa, conosce bene queste dinamiche, e mette a disposizione strumenti realizzati appositamente per rendere facilitata la fruizione delle informazioni con strumenti estremamente semplici. Ciò va a beneficio non solo dell’utilizzo, ma anche nei tempi di implementazione».