Reportage

Supply Chain, Manhattan Associates in Italia dal 2019: «L’Europa investe più degli USA»

All’evento EMEA Exchange 2018 ad Amsterdam la software house californiana ha presentato evoluzioni di prodotto e casi utente. «Performance della supply chain determinanti per la customer experience». In Italia dopo Esselunga “conquistato” anche un noto brand del fashion di lusso. «Cerchiamo project manager, functional consultant, e technical consultant»

Pubblicato il 05 Nov 2018

Manhattan Associates EMEA Exchange Amsterdam 2018

«Manhattan Associates continua il piano di espansione in Europa, dove le aziende stanno investendo in soluzioni di gestione della logistica e del retail più di quelle americane: dopo Regno Unito, Francia, Paesi Bassi e Spagna ora tocca all’Italia». Così Henry Seroux, Senior Vice President EMEA, ha introdotto in conferenza stampa il Manhattan Associates EMEA Exchange 2018, terza edizione della user conference europea, tenutasi quest’anno ad Amsterdam con circa 400 partecipanti.

La software house californiana – il nome viene dalla città di Manhattan Beach – è specializzata in soluzioni di gestione di magazzini e scorte (WMS e Inventory Management), Supply Chain Management, e Omnichannel Management, rivolte soprattutto ai settori manufacturing, retail e logistica. Tra i suoi 1200 clienti ci sono Starbucks, Bosch, Puma, Adidas, Pfizer, Hugo Boss, Macy’s, Target, Whirlpool, Lacoste, e l’italiana Esselunga.

L’arma dei retailer per rispondere alla sfida di Amazon

«Il tema di questo evento è “Push Possible”, per evidenziare le forti ricadute della customer centricity, attuale massima priorità dei settori manufacturing e retail, sulla supply chain», ci ha spiegato Remy Malchirand, Managing Director Sud Europa di Manhattan Associates (d’ora in poi per comodità MA). «Le performance della supply chain – rispetto dei requisiti del cliente, qualità e puntualità nella consegna, ma anche efficienza dei processi dal centro di distribuzione al cliente – sono determinanti per creare customer experience straordinarie attraverso tutti i canali di contatto con il cliente, compreso ovviamente l’eCommerce».

In questo momento, continua Malchirand, l’eCommerce è su tutte le prime pagine, si parla tanto della sfida di Amazon a tutti i retailer, che però hanno una potente arma per rispondere: la rete di negozi e magazzini fisici. «Arma che dispiega tutte le sue potenzialità nell’ambito di una strategia omnichannel completa: la “vocazione logistica” del negozio, supportata da una supply chain gestita nel modo più avanzato, incide direttamente sulla customer satisfaction quando permette cose come la restituzione di prodotti comprati online, l’ordine di prodotti su cui ci si è informati online, o addirittura il same day delivery».

All’evento di Amsterdam, MA ha presentato le ultime evoluzioni di prodotto, spiegate dal CEO Eddie Capel nel keynote. WMS, la soluzione di punta, nel 2018 è stata arricchita con un Warehouse Execution System(WES) per ottimizzare i carichi di lavoro dei vari tipi di risorse (sistemi automatici, robot, operatori umani) in funzione degli ordini, e con Order Streaming (motore di orchestrazione dei diversi tipi di ordini e flussi in un distribution center), e Unified Distribution Control, nuova interfaccia utente touchscreen per supervisori di magazzino. Capel ha poi presentato anche Inventory Management Solution e Omnichannel Customer Engagement. La prima ottimizza l’allocazione delle scorte dei retailer in ottica omnicanale: «La customer centric experience richiede capacità di inventory management e forecasting in ogni stadio della supply chain, fino al punto vendita». La seconda è complementare al CRM, «e completa la visione del responsabile del customer management fino all’esperienza dopo l’ordine, cruciale nel formare l’opinione del cliente ma poco coperta a livello software».

I casi Cdiscount e Adidas

Il MA Exchange EMEA è stato anche l’occasione per far parlare direttamente alcuni utenti, tra cui Cdiscount, pure player eCommerce francese da 3,4 miliardi di euro, che ha integrato MA WMS con un sistema di order preparation basato su piccoli robot che salgono anche lungo le scaffalature («aumentare le superfici dei magazzini non è più un’opzione, la soluzione è sfruttare la dimensione altezza», ha detto il respnsabile progetti logistici Aymeric Puymoyen). Ma soprattutto Adidas, che utilizza da molti anni WMS di MA per i suoi centri di distribuzione. Come ha raccontato il Senior Vice President Global Logistics and Distribution Thomas Eichhorn, Adidas è oggi alle prese con le tipiche complesse problematiche di supply chain management di un retailer globale. «Secondo le nostre stime nel 2020 distribuiremo oltre un miliardo di prodotti, con una crescita del 34% in soli 5 anni».

Non è solo una questione di aumento di volumi, ma di diversificazione della domanda. «Il digitale ci permette per la prima volta un rapporto diretto con l’utente finale dei nostri prodotti, e questo dà grandissime opportunità di personalizzazione e customer experience, ma dal punto di vista logistico richiede un approccio distribuito e una frammentazione delle scorte in funzione di quanto velocemente vogliamo raggiungere il cliente». In sintesi, ha detto Eichhorn, Adidas in area supply chain sta investendo su 4 fronti: competenze delle persone, integrazione tra le diverse tecnologie necessarie per un approccio omnichannel, struttura dei distribution center, e robotica nei magazzini, «che non è fantascienza: ha già applicazioni sostenibili oggi».

«MA Italy esiste già, con una decina di persone»

Venendo all’accennata espansione in Italia, abbiamo approfondito il tema con Fabienne Cetre, Sales Executive di MA che sta sovrintendendo alle attività commerciali in corso nel nostro Paese e alla prossima apertura della filiale.

«Puntiamo sull’Italia perché ci sono grandi retailer di entrambi i nostri principali settori target: fashion e grocery. Abbiamo voluto prima capire se possiamo essere competitivi, e abbiamo conquistato un cliente di primo piano in ciascuno di questi due mercati: Esselunga (ne abbiamo raccontato in questa intervista) e un famoso marchio della moda e del lusso, che ha adottato la soluzione Omnichannel per gestire gli ordini dei consumatori – ci spiega Cetre -. Ora vogliamo costruire su questi due progetti, che abbiamo iniziato con risorse francesi, aggiungendo nel tempo risorse italiane appena assunte, che sono state formate sulle nostre tecnologie e ora sono pronte a seguire nuovi progetti. Oggi abbiamo una decina di persone in Italia: Manhattan Associates Italy esiste, anche se non ha ancora una sede fisica, che apriremo nel 2019, e stiamo cercando altre risorse: project manager, functional consultant esperti di business, cioè di logistica soprattutto fashion e grocery, ma anche in grado di disegnare e configurare le soluzioni, quindi con competenze IT. Inoltre cerchiamo technical consultant».

Oltre ai due clienti citati, in Italia MA ne ha altri che sono filiali di multinazionali estere: Leroy Merlin Italia, che usa sia WMS che Omnichannel, un centro di distribuzione di un marchio francese del lusso, e un operatore logistico, Yusen Logistics, che sta implementando WMS in tutto il mondo e ha due sedi in Italia.

Per sviluppare il business italiano MA punta sui due principali prodotti, Omnichannel per il fashion, e WMS per fashion e grocery, continua Cetre. «Siamo specializzati sulle supply chain complesse, e sui modelli di vendita multicanale. Puntiamo sulla profondità funzionale e sull’ampiezza della copertura. Per esempio nell’omnichannel copriamo in-store customer service, order orchestration, inventory segmentation. Altro elemento distintivo è la maturità dell’offerta e delle competenze, abbiamo team che hanno implementato decine di progetti, nel mondo in media va “live” un progetto WMS al giorno».

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