Sostenibilità

“Logistics of the future in Sustainable Smart Ports”: il progetto italiano protagonista a New York

Il progetto realizzato per il Porto di Livorno è l’unico italiano tra quelli presentati al Global Solutions Forum, l’evento organizzato dal Network per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDSN). Si tratta di un modello per valutare l’impatto della trasformazione digitale e l’utilizzo del 5G per ottimizzare le attività portuali, in termini di efficienza, sicurezza e produttività

Pubblicato il 26 Set 2019

Logistics Sustainable Smart Ports

Il progetto “Logistics of the future in Sustainable Smart Ports” è una delle dieci soluzioni di eccellenza presentate al Global Solutions Forum, organizzato dal Network per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDSN), che si è tenuto il 25 settembre alla Columbia University di New York.

L’evento, che si è svolto durante la UN Climate Week, è nato dalla volontà di condividere i migliori progetti locali focalizzati sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Il progetto “Logistics of the future in Sustainable Smart Ports”

Il progetto italiano ha potuto contare sul supporto di Fondazione Eni Enrico Mattei, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, del Consorzio Nazionale Interuniversitario delle Telecomunicazioni (CNIT), di Ericsson Italia e TIM.

Il team italiano ha definito un modello innovativo per valutare gli impatti dell’introduzione delle nuove tecnologie nei processi portuali e le connessioni con lo Sviluppo Sostenibile dettato dall’Agenda 2030. Il modello si basa sul ’“Sustainable Development Solutions Network (SDSN) Italia Sustainable Development Goals (SDGs) City Index”, sviluppato dai ricercatori della Fondazione Eni Enrico Mattei – hosting Institution di SDSN Italia . Si tratta di un indicatore, che mappa il livello di implementazione dei SDGs nei comuni-capoluogo di provincia del nostro Paese. In particolare il modello è stato testato e adattato alla realtà portuale del comune di Livorno, facendo leva sul ruolo che ha oggi il 5G nella valutazione delle prestazioni portuali e nel perseguimento di uno sviluppo sostenibile.

Ruolo di primo piano, quello del 5G, che è stato sottolineato dal progetto Corealis, gestito dal’Autorita del Sistema Portuale Mar Tirreno Settentrionale, che rientra nel programma Horizon 2020 e propone un approccio strategico innovativo, supportato da Internet of Things, analisi dei dati, traffic management e reti 5G, per gestire le capacità presenti e future dei porti-merci, in considerazione dell’aumento del traffico, delle richieste di efficienza e di rispetto dell’ambiente.

«Abilitare tramite il 5G il così detto Massive Machine-Type Communication rappresenta una possibilità concreta di sperimentare Use Case innovativi a sostegno della logistica delle merci ed in particolare delle operazioni di movimentazione delle merci in ambito portuale – sottolineano Paolo Pagano, direttore del Laboratorio Congiunto AdSP-MTS/CNIT e Alexandr Tardo, Project Manager di Coralis -. Il deployment della rete 5G sul porto di Livorno, che realizzeremo nel progetto H2020 COREALIS, complementa gli altri processi di potenziamento dell’infrastruttura digitale previsti dal piano d’innovazione del porto. Come ricercatori siamo felici che l’innovazione del 5G consenta, oltre all’efficientamento dei processi industriali, anche di raggiungere un impatto positivo sulla crescita sostenibile del sistema portuale».

La collaborazione? Un prerequisito per il successo del progetto

Oltre ai risultati specifici ottenuti, il progetto è un esempio virtuoso di partnership per i risultati ottenuti: a fare la differenza e a garantire il successo dell’iniziativa sono entrati in gioco infatti la condivisione e l’impegno di enti di diversa natura, nonché una visione comune dello sviluppo sostenibile.

Come ha sottolineato Paolo Carnevale, Direttore esecutivo della Fondazione Eni Enrico Mattei: «Raggiungere lo sviluppo sostenibile significa capire quali siano le esigenze di un territorio, conoscerlo e studiarlo. Per fare questo, l’unico modo è permettere alla ricerca di collaborare in modo sinergico con attori e settori diversi, riconoscendo la centralità delle “Partnerships for the goals” e il potenziale del progresso tecnologico, senza rincorrerlo o temerlo. L’innovazione tecnologica non è solamente leva di sviluppo, ma motore di uno sviluppo che va nella direzione della sostenibilità, sociale, economica e ambientale, come dimostra il progetto “Logistics of the future in Sustainable Smart Ports”».

A Carnevale fa eco Antonella Querci, Dirigente Direzione Sviluppo, Programmi europei ed Innovazione – Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale: «Il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile passa attraverso un sempre maggiore controllo dei processi e conoscenza delle effettive condizioni operative. Questo è particolarmente vero per i porti, realtà complesse in cui funzioni industriali, logistiche e connesse alla produzione di energia sono intrecciate e interdipendenti. Declinare i SDG in ambito portuale significa quindi investire nella ricerca ed innovazione tecnologica, con il duplice risultato di rendere i processi più sostenibili nel tempo e il porto complessivamente più competitivo ed efficiente. Il progetto “Logistics of the future in Sustainable Smart Ports” ha consentito di dimostrare quali sono i benefici derivanti dall’applicazione delle nuove tecnologie, nel caso specifico il 5G, e come la digitalizzazione può contribuire al miglioramento delle operazioni portuali. Di importanza capitale la proficua collaborazione fra enti pubblici, centri di ricerca e imprese, per definire e misurare con un approccio condiviso queste ricadute e stabilire un percorso comune di sviluppo».

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