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Automazione e digitale: da dove devono partire le aziende della logistica a caccia di efficienza. La visione di Horsa Flow

Le aziende che operano nel mondo della logistica sono state messe sotto pressione dall’esplosione dell’eCommerce. Oggi più che mai è necessario massimizzare l’efficienza e per farlo è fondamentale il ruolo dell’automazione. Ma da dove iniziare? Secondo Luciano Balzarini, Managing Director Business & Digital Automation di Horsa Flow, il punto di partenza ideale è la digitalizzazione del Documento di Trasporto

Pubblicato il 13 Lug 2021

Horsa Flow: concept ddt digitale

Per le aziende che operano nel mondo della logistica l’ultimo anno è stato decisivo. Travolte dal boom dell’eCommerce e dalla necessità di gestire in sicurezza alcuni processi il comparto ha acquisito consapevolezza sull’assoluta necessità di dotarsi di strumenti e tecnologie digitali.

Guardando all’eCommerce di prodotto la crescita continuerà nel 2021, anche se in maniera più misurata rispetto al 2020 (quando si era attestata a +45%): secondo le prime stime dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of management del Politecnico di Milano si prevede infatti un incremento del 18% che porterà i prodotti a raggiungere i 30,6 mld di euro di transato.

«L’evoluzione naturale delle aziende che operano nel mondo della logistica le stava già portando verso l’adozione di strumenti e tecnologie digitali, ma il processo è stato enormemente velocizzato dal Covid – racconta Luciano Balzarini, Managing Director Business & Digital Automation di Horsa Flow –. Tutte le aziende che operano nel mondo della logistica sono state messe sotto pressione dall’esplosione dell’eCommerce. Da due anni a questa parte hanno dovuto aumentare la loro capacità per far fronte alle richieste dei clienti e non perdere fette di mercato: potremmo dire quindi che è stata una scelta obbligata, perché ne andava della loro sopravvivenza. Arrivare ad attivare un processo 100% digitale a supporto dei flussi logistici è oggi determinante per assecondare mercati che chiedono alle imprese sempre più agilità e flessibilità».

Ma Balzarini sottolinea anche il fatto che le aziende del nostro Paese non erano ancora pronte ad affrontare quello che è accaduto, e ancora, tutt’oggi, stanno rincorrendo. «C’è da dire però che hanno avuto la capacità tipicamente italiana di reagire a un’emergenza in modo straordinario. Quelle più grandi l’hanno fatto in maniera più strutturata, anche se più lenta, quelle più piccole in modo più smart e meno organizzato, ma tutte hanno risposto in modo proficuo per soddisfare la domanda».

Le aziende della logistica a caccia di efficienza

Quello che oggi le aziende richiedono più che mai è l’efficienza. «Da qui scaturiscono la ricerca di automazione, sia in ambito fisico, sia in ambito di processo, e la spinta verso la digitalizzazione – racconta il manager -. Entrambe queste cose si portano dietro la robotizzazione, adottata non solo per gestire i magazzini, ma anche a supporto dei processi digitali per supportare i cosiddetti knowledge workers nell’effettuare le azioni ripetitive».

Questo è proprio il campo su cui da sempre lavora Horsa Flow – società del gruppo Horsa – che promuove tutte le soluzioni atte ad automatizzare la gestione dei dati e dei processi in azienda, come ribadisce Balzarini: «I clienti storicamente si rivolgono a noi per migliorare i loro processi, il che poco si discosta dalla ricerca di efficienza. Avevamo quindi il know-how e questo ci ha permesso di rispondere in tempi rapidi alla nuova ondata di richieste arrivata dal mondo della logistica. Le nostre soluzioni di automazione di processo su piattaforme enterprise, tra cui IBM Cloud Pak for Automation, consentono di scalare in modo molto veloce da una soluzione dipartimentale verso una soluzione enterprise e questo ci ha permesso di accompagnare i nostri clienti nella loro rincorsa. A noi spetta il compito non solo di portare la tecnologia in azienda, ma di portarla nel modo corretto».

Quello che in pratica ha fatto Horsa Flow è stato potenziare e rafforzare l’offerta, e aumentare l’organico (nei primi 6 mesi del 2021 le risorse sui progetti hanno avuto un incremento del 13%). Non è quindi cambiato il loro modus operandi, se non per un aspetto: «A monte dei progetti abbiamo aggiunto la tecnica del process mining, per analizzare nel minimo dettaglio, partendo dai dati, i processi aziendali e come si svolgono nella realtà quotidiana. In questo modo riusciamo a cogliere appieno come funziona il processo per poi digitalizzarlo e automatizzarlo e robotizzarlo, migliorandolo e rendendo più efficiente tutta la filiera, nel più breve tempo possibile. Il nostro compito è gestire i progetti end-to-end: partiamo dall’analisi del processo con il process mining, arriviamo alla realizzazione con il Business Process Management, per sfociare poi nella robotizzazione di parti di processi con l’utilizzo dell’RPA. Se è necessario creiamo il backbone digitale di contenuti non strutturati su cui poi si poggiano tutti i processi che ci sono sopra. Al centro c’è sempre e comunque il concetto cardine della business entity: è molto più facile ragionare con un oggetto di business che va in giro per l’azienda piuttosto che su un concetto astratto di processo».

Documento di Trasporto digitale: perché partire da qui?

Ma da dove devono, in pratica, partire le aziende della logistica quando ricercano efficienza? Come sottolinea Balzarini, «uno degli aspetti su cui è assolutamente importante lavorare è legato al fatto che i camionisti vanno in giro con i documenti di trasporto (DdT) cartacei e non possono fare altrimenti in Italia. Questo vuol dire che arriva la carta in azienda e la carta è la peggior nemica dell’automazione dei processi. Ecco perché una delle prime cose che facciamo quando lavoriamo con le aziende che operano nel mondo della logistica è fermare il flusso cartaceo in entrata agli hub delle filiali, scannerizzando tutti i documenti: questo consente di gestire tutto il resto del processo integralmente in digitale con benefici sull’efficacia e sull’efficienza di processo enormi, perché si ferma la carta in ingresso, quando arriva il trasportatore, e la si produce solo al momento dell’uscita. Le bolle di carico sono quindi stampate sul momento solo quando devono muoversi i mezzi di trasporto. Ci sono casi in cui con il nostro supporto si è passati, ad esempio, da 4 copie per ciascun documento in entrata a zero. A quel punto invece le indicazioni su come caricare i pallet e cosa caricare sono gestite in digitale, con l’integrazione di strumenti di Content Management e Datacap di IBM con gli strumenti di logistica e produzione dell’azienda».

Usare il DdT digitale comporta, in primis, quei benefici che sono propri della dematerializzazione dei processi: abbattere gli errori, avere trasparenza e tracciabilità, ridurre le attività manuali e i costi, eliminare gli archivi di carta e rifocalizzare il personale su attività a valore aggiunto. Ma non solo, perché con il DdT viene digitalizzata una parte importante del ciclo dell’ordine, che si conclude con la contabilizzazione delle fatture. «È un processo aziendale core che coinvolge svariate funzioni aziendali, quindi la sua digitalizzazione, che conduce all’automazione con logiche di Robotic Process Automation e Machine Learning, non determina solo risparmi sui costi delle attività e dei processi logistici, ma aumenta l’efficienza di tutta l’azienda», racconta il manager di Horsa. «Uno dei nostri clienti è passato, ad esempio, da un impiego di 60 persone per la gestione delle bolle di carico e dell’IT a 20. Questo ha permesso di liberare tempo delle risorse per veicolarlo su attività a maggior valore aggiunto. E non solo, anche più ingaggianti e motivanti per la forza lavoro, che si sente così più valorizzata e soddisfatta. C’è un beneficio quindi in termini di processo, ma anche di forza lavoro, il che poi ha a sua volta una ricaduta anche sul business».

E in questo quadro un ruolo centrale ovviamente spetta alla piattaforma sottostante: «La scelta di usare una piattaforma enterprise come quella di IBM consente di portare avanti, anche in modo incrementale, l’automazione e la digitalizzazione di tutte le aree aziendali. Si parte dai Documenti di Trasporto per poi un domani andare ad agire sulle fatture, sulla gestione dei contratti con clienti e fornitori, sulla gestione degli ordini, senza dover fare ulteriori scelte in tecnologia. Questo sicuramente è un approccio vincente per le imprese della logistica».

L’ultima frontiera dell’automazione è l’AI: le potenzialità di “Intepreta” di Horsa Flow

Proprio con l’obiettivo di semplificare e automatizzare i processi Horsa Flow sta lanciando anche nell’ambito della logistica la sperimentazione di “Interpreta”, la soluzione – che usa tecnologia IBM – pensata per interpretare appunto i contenuti semantici contenuti nella mail e negli allegati, traducendoli poi in azioni concrete.

«È uno strumento che consente di automatizzare tutte le azioni che necessitano di interpretazioni (chat, mail, ecc..) e attiva le funzioni aziendali di conseguenza. Uno degli ambiti in cui lo abbiamo già testato è la gestione dei reclami o dell’assistenza: quando arriva una segnalazione Interpreta a seconda della casistica indirizza la mail all’ufficio di riferimento. Ma questa è solo una delle sue applicazioni, siamo sicuri che le sue potenzialità possano essere interessanti anche per il mondo della logistica», conclude Balzarini.

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