Manifatturiero

Lighthouse Plant: HSD Mechatronics dalla fabbrica 4.0 alla filiera intelligente

La prima media azienda italiana diventata impianto faro del Cluster Fabbrica Intelligente realizzerà l’elettromandrino 4.0 con un processo di Open Innovation. Ruolo centrale per HSD Training Lab che porta un nuovo mindset nella filiera, spiega Fabrizio Pierini, Ceo HSD Mechatronics

Pubblicato il 22 Feb 2021

Lighthouse Plant - HSD

È il primo Lighthouse Plant di una media azienda italiana all’interno del Cluster Fabbrica Intelligente e ora aspira a diventare anche il primo a difetti zero. Parliamo dello stabilimento di HSD Mechatronics a Gradara (Pesaro e Urbino). L’azienda, secondo produttore mondiale di elettromandrini, fa parte del gruppo marchigiano quotato Biesse Group. Con i  suoi 80 milioni di euro di fatturato annuo e 340 dipendenti nel mondo (la casamadre Biesse fattura 706 milioni l’anno) spicca tra gli quattro impianti faro del Cluster Fabbrica Intelligente, che appartengono ai grandi gruppi Ansaldo Energia, Abb, Hitachi Rail e Tenova-Ori Martin.

Ora l’impianto di Gradara di HSD vuole diventare il primo Lighthouse Plant “Zero Defects”, riducendo a zero gli scarti di tempo e di produzione grazie alla raccolta di dati di vita e di funzionalità del nuovo elettromandrino 4.0 lungo l’intera catena del valore. Con un processo di open innovation verrà così anche modernizzata e resa digitale, integrata ed “estesa” l’intera supply chain.

Elettrospindle 4.0: integrazione digitale della filiera

Gli elettromandrini sono dispositivi meccatronici ad elevatissima precisione, che consentono una perfetta lavorazione dei pezzi su macchine utensili. Elettrospindle 4.0 è il progetto in fase di avvio in HSD che, in 36 mesi, realizzerà una nuova famiglia di elettromandrini interconnessi, il prototipo di una nuova linea di produzione e l’integrazione di una “extended supply chain”. Una filiera digitalizzata, interconnessa, intelligente, resiliente e focalizzata sulla qualità e sul time to market.

Questa integrazione utilizzerà sensori, software e intelligenza artificiale. «Ridurremo i tempi e i passaggi del go to market a partire dal co-design con i nostri 150 fornitori. Punteremo a zero errori e miglioreremo sempre di più il prodotto per le macchine utensili dei nostri clienti, che richiedono altissima precisione di lavorazione», commenta Fabrizio Pierini, Ceo HSD Mechatronics.

Lighthouse Plant, mindset innovativo

HSD Training Lab avrà un ruolo di primo piano nel processo di formazione, in una logica meccatronica, integrata e digitale, degli operatori interni, dei field engineer e dei tecnici dei fornitori e dei clienti, con l’obiettivo di far crescere anche concettualmente l’intera filiera.

«Non è un tema solo tecnologico, ma di cambio culturale, di mindset innovativo in una logica di sistemi aperti e integrati. Questa iniziativa ci permetterà di realizzare con maggiore velocità ed efficienza i nostri progetti di frontiera, ma avremo anche una significativa responsabilità. Essere Lighthouse Plant significa svolgere il ruolo di innovatore a beneficio dell’intera comunità manifatturiera e di riferimento tecnologico, il che significa contagiare le aziende del territorio e della filiera con la propria visione, processi e tecnologie. E anche investire per loro», precisa Pierini.

Sviluppare il progetto ai tempi del Covid

L’azienda Lighthouse Plant ha reagito tempestivamente al nuovo scenario del 2020, spingendo moltissimo sull’aspetto di collaboration dello smart office con la suite di Office 365 per garantire la continuità dei propri flussi operativi sia nei progetti con i clienti, sia tra i suoi collaboratori.

«Grazie a queste piattaforme puoi aggregare in tempo zero diverse competenze in una sola riunione, mettendo in relazione persone fisicamente lontane, ad esempio colleghi che risiedono nelle varie sedi nel mondo, abbattendo tempi e costi», conclude Pierini.

L’azienda è dunque pronta per formare i nuovi team di progetto, anche a distanza, distribuiti per quanto possibile sul territorio, con i partner accademici, i fornitori e i clienti per portare a terra l’ambizioso progetto dell’elettromandrino 4.0.

Lighthouse Plant e Cluster Fabbrica Intelligente

Mettere a fattor comune le migliori risorse del Paese per recuperare competitività e accelerare la transizione digitale e sostenibile delle imprese italiane è l’obiettivo delle iniziative del Cluster Fabbrica Intelligente. Il progetto è guidato da Luca Manuelli, Cdo di Ansaldo Energia e Ceo di Ansaldo Nucleare, e realizzato in stretta collaborazione con il MISE, il MIUR e Confindustria.

Le aziende del Cluster Fabbrica Intelligente agiscono da promotrici di innovazione tecnologica da trasferire sul territorio per accelerare la digitalizzazione industriale del Paese. Il Cluster intende sviluppare e attuare una strategia basata sulla ricerca e sull’innovazione per consolidare e incrementare i vantaggi competitivi nazionali e, al contempo, indirizzare la trasformazione del settore manifatturiero italiano verso il paradigma della smart factory, in linea con le agende strategiche dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione.

Il Cluster coinvolge 300 soggetti, di cui 230 industriali, tra 171 PMI e 62 grandi imprese, 37 centri di ricerca e dipartimenti universitari, 12 associazioni regionali e 37 associati tra associazioni di categoria, consorzi e fondazioni. Ne è direttore scientifico Tullio Tolio del Politecnico di Milano, uno dei massimi esperti di industria in Italia. La forte presenza sul territorio (7 regioni strategiche già raggiunte) è in via di allargamento, per rendere l’Italia sempre più resiliente e innovativa.

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