Sostenibilità e ambiente

Packaging: i nuovi trend sostenibili che riducono l’impatto di logistica e ecommerce

Il boom di acquisti online non ha solo portato nelle case e nelle aziende imballaggi da smaltire, ma anche una nuova consapevolezza sulla necessità di ottimizzare supply chain e uso dei materiali per assicurare un minor impatto ambientale. Le esperienze di Profumerie Sabbioni, L’Erbolario, Westwing, Lovethesign e Olio Carli, che hanno aderito alle linee guida proposte da Comieco e Netcomm

Pubblicato il 25 Lug 2019

Packaging

Non tutto il packaging viene per nuocere. L’esplosione dell’ecommerce, che ha causato l’aumento esponenziale della movimentazione di pacchi, è sulla carta un potenziale acerrimo nemico della causa della sostenibilità. La realtà dei fatti è però completamente diversa.

Proprio la proliferazione di scatole e imballaggi nelle case dei consumatori e nei magazzini di imprese che fino a poco tempo fa non facevano vendita online sta dando un enorme impulso alla reingegnerizzazione dei processi logistici e del packaging, favorendo l’ottimizzazione degli ingombri, la scelta di materiali riciclabili e la semplicità d’uso e di smaltimento.

Non è solo una questione di gestione oculata di spazio e risorse economiche, ma anche una risposta a una precisa richiesta del mercato. «Il 37% degli shopper valuta il packaging e l’attenzione dei venditori all’impatto ambientale quando acquista», conferma Carlo Montalbetti, Direttore generale di Comieco – Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, spiegando che in Italia nel 2018, anno caratterizzato da 260 milioni di spedizioni, oltre l’81% degli imballaggi è stato realizzato con materiali riciclati. «D’altra parte, dal 2017 al 2018 la raccolta di cartone presso le famiglie italiane è aumentata del 15,4%. Inoltre, le esigenze sempre più sofisticate del mercato hanno sostenuto la riapertura di tre cartiere, fallite per il drastico calo di utilizzo di carta per la stampa e oggi, con una capacità di riciclo di oltre un milione di tonnellate, indispensabili per soddisfare la domanda di cartone per spedizioni».

Per fornire supporto alle aziende che intendono cavalcare questo trend, Comieco ha lanciato in occasione dell’ultima edizione del Netcomm Forum – e proprio in collaborazione con il consorzio del commercio digitale italiano – l’iniziativa “Linee guida e checklist per il corretto uso del packaging per l’e-commerce ai fini della sostenibilità ambientale”. Una serie di strumenti, organizzati per otto punti chiave, utili a identificare i comportamenti da adottare per minimizzare l’impatto del packaging nell’ambito della logistica e dell’ecommerce.

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Profumerie Sabbioni, il driver per la sostenibilità è cambiare mentalità

Ma a che punto sono le imprese da questo punto di vista? Alcune sono già in anticipo sulla tabella di marcia, avendo potuto contare su categorie merceologiche e sensibilità imprenditoriali che le hanno portate a sviluppare portfolio e processi certificati secondo i più rigidi standard per la sostenibilità ambientale. Altre, vincolate dal tipo di offerta, pur ben intenzionate non sono riuscite ancora a produrre risultati significativi in questo senso. È per esempio il caso di Profumerie Sabbioni. Beatrice Montanari, responsabile e-commerce dell’azienda che fa capo al gruppo Ethos, ammette che il settore in cui opera è tradizionalmente, quasi per antonomasia, poco compatibile con un concetto di packaging semplice, «in quanto i contenitori e le confezioni dei profumi sono parte integrante dell’esperienza che acquista il consumatore. Inoltre, come catena di negozi, noi abbiamo poco potere sul prodotto. Nonostante questo», aggiunge Montanari, «in azienda il percorso verso una maggiore sostenibilità è già stato intrapreso, grazie anche al cambiamento di mentalità che contraddistingue i consumatori e che sta dando nuove motivazioni al settore nel complesso. Una ricerca di Pambianco conferma infatti che rispetto all’acquisto di profumi chi appartiene alla Generazione Z o alla schiera dei Millennials, oltre a essere molto digitalizzato, apprezza anche un packaging sostenibile».

L’Erbolario: «Un gruppo pluridisciplinare lavora per ridurre l’impatto delle attività e del packaging»

Lo sa bene L’Erbolario, che pur avendo iniziato da poco a operare nel mondo dell’ecommerce, ha già maturato progetti volti a garantire la sostenibilità ambientale dei processi di produzione, stoccaggio e distribuzione delle merci. «Rispetto ad altre aziende della cosmetica, abbiamo la fortuna di gestire direttamente l’intera filiera, dallo stabilimento agli oltre 5 mila punti vendita in cui siamo presenti», spiega Andrea Cattaneo, direttore Logistica del gruppo. «Il merito è della sensibilità del management, che ha deciso di imperniare fin dal principio i flussi operativi sul principio della riduzione dell’impatto delle attività e del packaging, affidando il tutto a un gruppo di lavoro pluridisciplinare, che coinvolge marketing e logistica. Oggi siamo certificati ISO 14001 per la gestione ambientale e continuiamo a lavorare sul rapporto peso-volume degli imballaggi per ottimizzare attraverso formati diversi il riempimento dei colli. Far parte di progetti di questo tipo offre la possibilità concreta di creare anche nuove, iconiche forme di packaging».

Westwing e Lovethesign: l’importanza di avere delle linee guida

Dal Beauty all’Arredamento, la tendenza non cambia. Oltre a Profumerie Sabbioni e all’Erbolario ha per esempio preso parte all’iniziativa di Comieco e Netcomm anche Westwing, gruppo tedesco specializzato nella vendita online di mobili e accessori per la casa. «Abbiamo aderito perché c’è una forte impronta operativa», spiega Gabriele Maria Sada, Head of Operations della filiale italiana del gruppo. «Ora disponiamo di linee guida che interessano tutta la filiera, e che ci aiuteranno a sviluppare insieme ai fornitori e ai clienti finali un concetto ampio di packaging sostenibile».

Fabio Copes, customer care & logistic manager di Lovethesign, aggiunge che per il team che gestisce il corretto studio del packaging è semplicemente fondamentale avere delle linee guida: Lovethesign infatti si occupa di rivendita di oggetti di arredamento realizzati sia da grandi aziende che da piccoli artigiani (oltre che di un prodotto proprietario, un divano componibile) e la facilità di consegna è uno dei pilastri della proposizione. «La difficoltà maggiore, per noi, sta nel reimballare i prodotti che riceviamo e poi spedirli, ed è su questo che dovremo lavorare».

Fratelli Carli, un’azienda attenta alle performance ambientali

L’ottimizzazione della supply chain è pure uno dei punti su cui si concentra l’attenzione di Alessandro Anemone, Responsabile Acquisti Fratelli Carli. L’azienda olearia specializzata nella vendita diretta, ha infatti negli ultimi anni espanso la propria attività sia in senso verticale, sia in senso orizzontale. Il gruppo ha dato vita a una rete di empori monomarca, che entro la fine del 2019 conterà 14 punti vendita, e ha ampliato il portafoglio dell’offerta con prodotti alimentari complementari all’olio. «Dal 2014 siamo un’azienda B Corp», dice Anemone, alludendo alla certificazione rilasciata dall’ente americano B Lab per la performance ambientale, «e la strada dell’omnicanalità, specialmente per quanto riguarda il packaging, passa anche dal rapporto con i fornitori».

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