Proximity marketing

Beacon in negozio, 5 consigli per innovare la shopping experience

Coupon personalizzati, inviati via Bluetooth sullo smartphone dei clienti che entrano nel punto vendita: una soluzione ormai semplice da realizzare, che permette di aumentare l’engagement e proporre offerte mirate. Una breve guida per orientarsi

Pubblicato il 03 Ago 2016

retail-smartphone-beacon-160802115849

Il negozio del futuro? Sempre più orientato a comprendere le reali esigenze dell’individuo – oltre che del cliente – e ad adattare i propri apparati di ricettività e comunicazione nell’ottica di creare interazioni personalizzate. Naturalmente, alla base di questa evoluzione ci sono le tecnologie digitali e le piattaforme analitiche grazie alle quali messaggi, coupon e offerte possono essere indirizzate nei modi e nei tempi giusti, rendendo il punto vendita una colonna portante delle proposizioni omnichannel di brand e catene retail. Da una parte beacon e Bluetooth, dall’altra gli smartphone dei visitatori (che secondo i dati del Politecnico di Milano sono utilizzati nel 40% dei consumatori all’interno dei negozi, nel 34% dei casi per consultare le promozioni disponibili) generano nuove opportunità sia per chi vende sia per chi compra: punto di snodo tra i due poli, il telefono è destinato a diventare un vero e proprio assistente virtuale del cliente. NearIT, startup bergamasca specializzata nelle funzioni di real time engagement via mobile e proximity marketing, ha identificato cinque trend – già in atto – che caratterizzeranno il Proximity Marketing per il miglioramento della shopping experience. Trend che si innestano su precise soluzioni, tutte implementabili in tempi rapidi – grazie a specifici Software Development Kit – nelle applicazioni che i negozi sempre più frequentemente mettono a disposizione dei propri clienti. Eccoli:

1) A ciascuno il suo benvenuto

Ogni cliente può essere riconosciuto nel momento stesso in cui entra nel punto vendita. È sufficiente che abbia installato sul proprio smartphone la mobile app del retailer e che abbia attivato il Bluetooth. I beacon installati in negozio identificano il telefono e comunicano un’istruzione push che propone all’utente di aprire l’app per visualizzare categorie di prodotti e offerte ritagliate sui suoi interessi, basando la selezione su visite precedenti o su acquisti effettuati on line. Attraverso testi, foto e video il consumatore può quindi farsi un’idea immediata di cosa può trovare in negozio ed essere indirizzato verso il giusto reparto. Una vera e propria seconda vetrina (per di più personalizzata) che si para davanti agli occhi del cliente.

2) Basta coupon indifferenziati

Il punto debole della couponistica, si sa, risiede nel modo indiscriminato in cui gli sconti vengono offerti ai consumatori. Si tratta di davvero di proposte interessanti per il singolo potenziale acquirente? Intercettano la situazione ottimale per trasformare una proposta in una vendita? Sono allineati con l’effettiva disponibilità dei prodotti? Tutti questi quesiti trovano risposte univoche grazie alla profilazione degli utenti, basata sulle caratteristiche individuali e sulla propensione a visitare determinati reparti del negozio. I coupon possono essere inviati impostando precise scadenze sugli sconti, generando quindi specifiche call to action (che, essendo misurabili, offrono al retailer la possibilità di valutarne l’efficacia e calibrarle in funzione dei risultati).

3) Dallo spam al consiglio personalizzato

Segmentando la clientela (sempre naturalmente dopo averne ottenuto l’autorizzazione), il retailer ha la possibilità di riconoscere gli utenti dell’app e inviare tutte e solo le notifiche potenzialmente interessanti. È sufficiente allacciare la piattaforma che gestisce la mobile app al CRM oppure arricchirla con le informazioni che l’utente decide di condividere usando l’applicazione stessa per eliminare uno degli elementi di maggior disturbo per il visitatore di un negozio: lo spam indiscriminato.

4) Proporre sempre offerte ad alto valore aggiunto

Cosa interessa davvero ai clienti? E come si fa ad accompagnarli nel percorso di conoscenza e engagement che ciascun retailer sogna di costruire nel tempo? A questa domanda oggi si può rispondere in tempo reale, analizzando i dati sulla ricezione e sull’effettivo utilizzo dei coupon digitali e riorganizzando le offerte in funzione dei reparti visitati e dei prodotti osservati e acquistati. Gli Analytics permettono di fatto anche ai piccoli retailer di controllare l’evoluzione delle campagne in atto, visualizzando le statistiche e modificando con pochi passaggi target, tipologia o durata delle promozioni.

5) Il next step? Il GPS come nuovo strumento di interazione

Attualmente la tecnologia beacon è ostacolata da alcune barriere che ne rallentano la diffusione, a partire dall’installazione fisica dei trasmettitori nei negozi e dalla necessità per gli utenti di attivare il Bluetooth. Per questo specialisti come NearIT stanno lavorando a nuovi paradigmi tecnologici come i beacon open source Eddystone proposti da Google e il geo-fencing, che permette il contatto con il cliente attraverso una semplice localizzazione GPS, una funzione richiesta in maniera predefinita da diverse applicazioni e che quindi non richiede l’attivazione manuale da parte dell’utente.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4