Ricerche

La pubblicità nel punto vendita? Serve mirata

Una ricerca commissionata da Epson rivela che per il 71% dei rivenditori italiani è importante investire nelle attività di promozione dei prodotti presso il punto vendita, una percentuale superiore alla media europea

Pubblicato il 13 Feb 2013

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In uno scenario di mercato competitivo come quello attuale, in cui il 100% dei rivenditori al dettaglio afferma di dover modificare e ampliare il proprio approccio commerciale per poter restare sul mercato e continuare a crescere, la pubblicità mantiene un ruolo ruolo importante.

A dispetto delle difficoltà, la maggioranza dei rivenditori (71%) ritiene che da qui al 2020 incrementerà il budget destinato alle campagne pubblicitarie all’interno del punto vendita.

Questi sono alcuni degli aspetti salienti dell’indagine Epson Vision recentemente pubblicata e dalla quale emerge il maggiore interesse per la pubblicità nel punto vendita da parte dei retailer italiani rispetto ai colleghi di altri Paesi europei partecipanti all’indagine: 71% contro la media del 54%.

La ricerca di Epson si è basata sulle risposte di 500 responsabili di brand e marketing nel settore della vendita al dettaglio nelle cinque maggiori economie europee (Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Spagna) ed aveva lo scopo di valutare l’utilità del materiale di supporto, cartaceo o in formato elettronico, nei punti vendita.


Le ragioni d’interesse
In Europa, e in particolare in Italia, le campagne pubblicitarie nel settore della vendita al dettaglio risentono della crescente competitività del mercato.

Nel settore del retail c’è la necessità di cambiare gli orizzonti, e ampliare il raggio d’azione sui mercati di largo consumo, rivolgendosi a differenti profili socio-economici, fasce d’età, oppure a utenti specializzati. Queste saranno le sfide chiave che i rivenditori dovranno affrontare da qui al 2020.


Verso campagne mirate e veloci
Lo studio ha rilevato la propensione dei retailer per campagne più frequenti, ma più brevi e mirate alle diverse fasce di utenti, basate sia su supporti cartacei sia elettronici.

Se da un lato si prevede un aumento della spesa per le campagne presso il punto vendita, dall’altro, sul lungo periodo, i rivenditori hanno bisogno di più efficienza e controllo, tagli dei costi e di avere migliori mezzi per la valutazione dei risultati delle campagne, ottimizzando quindi il ritorno sugli investimenti.

“La ricerca Epson Vision rivela la domanda di diversificazione, attraverso campagne più frequenti e personalizzate – spiega Giovanni Pizzamiglio, head of Pro-Graphics sales di Epson –. L’accostamento di materiale cartaceo ed elettronico nel punto vendita rivestirà un ruolo centrale nell’approccio olistico e integrato di un brand per lo sviluppo e il consolidamento dei rapporti con la clientela, così come per la promozione commerciale”.

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