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Netcomm: le strategie per un Digital Marketing di successo nel retail

Il Consorzio del commercio digitale Italiano sonda i principali trend di Digital Marketing nel retail. Il Presidente Liscia: «E-commerce e Digital Marketing guidano la trasformazione digitale delle imprese. La Customer Experience è al centro dei nuovi modelli organizzativi, il content marketing guadagna consensi, i canali social avranno un ruolo sempre più rilevante»

Pubblicato il 18 Mar 2019

marketing 2020

Il Digital Marketing conquista un ruolo centrale nelle strategie delle aziende del retail. Cresce l’utilizzo di canali e strumenti digitali sia per intercettare nuovi clienti online sia per massimizzare l’esperienza d’acquisto nel negozio fisico e si diffondono gli approcci data driven. Queste, in sostanza, le principali evidenze di un’indagine condotta da Netcomm – il Consorzio del Commercio Digitale Italiano – su un campione di 83 merchant e retailer/aziende omnicanale che operano sul territorio italiano, presentata ieri nell’ambito di uno degli eventi della Milano Digital Week.

Le quattro direttrici di sviluppo del Digital Marketing

«Il Digital Marketing è al centro delle strategie d’impresa – esordisce il Presidente di Netcomm, Roberto Liscia –. Si affermano comportamenti d’acquisto e modelli di business nuovi e per le aziende del retail si aprono enormi opportunità grazie ai canali digitali. E-commerce e Digital Marketing guidano la trasformazione digitale delle imprese e la Customer Experience è al centro dei nuovi modelli organizzativi». La competizione delle aziende che operano nel retail, quindi, si sposta sempre più sul terreno del Digital Marketing, nel quale ben l’80% delle aziende interpellate ha investito lo scorso anno più che nel 2017. Quattro, secondo Liscia, le direttrici di sviluppo del Digital Marketing nel retail: «Gli approcci di content marketing, che guadagnano consensi crescenti. Ma anche i canali social, che avranno un ruolo sempre più rilevante. Ancora, le tecnologie di Artificial Intelligence. Infine, il retail non può trascurare il fenomeno di quelli che io chiamo i nuovi canali uomo-macchina, quindi gli assistenti digitali, che si diffondono nelle case degli italiani».

L’e-mail marketing che converte (e convince)

L’obiettivo principale per il digital marketer, come emerge dallo studio, è l’acquisizione di nuovi clienti, unito al potenziamento della brand awareness attraverso l’integrazione dei canali online e offline. Oltre il 90% del fatturato retail si genera ancora nel negozio fisico, ma le vendite in store sono influenzate per il 58% dai touchpoint digitali (Forrester “Digital-Influenced Retail Sales Forecast 2017 to 2022”, 1Q 2018). Proprio la capacità di integrare in modo seamless tutti i punti di contatto fisici e non, lamentano gli intervistati, è il principale limite delle soluzioni martech adottate, che si moltiplicano di giorno in giorno. «Il Digital Marketing diventa sempre più complesso – commenta Liscia –. Se nel 2011 erano circa 150 le soluzioni martech mappate, nel 2018 siamo arrivati a circa 7mila. Oltre all’evoluzione delle tecnologie, poi, pesano anche i nuovi approcci al marketing digitale, sempre più centrati su contenuti e dati».

Content marketing e performance marketing sono, infatti, gli approcci più diffusi, presenti in ben 9 aziende su 10. L’e-mail marketing si conferma il canale più utilizzato (95% delle aziende) e tra i principali per tasso di conversione, accanto alla search, ovvero la ricerca organica. Il programmatic, invece, pur essendo quello che offre il maggior margine di sviluppo futuro, è ancora il fanalino di coda, impiegato solo nel 51% del campione.

Si diffondono gli approcci data driven

Tra le tecnologie più utilizzate spiccano la Marketing Automation e le web analytics, ma per il futuro gli investimenti si concentreranno sulle Data Management Platform (DMP), il pricing dinamico sul web e l’integrazione con il CRM. Gli approcci data driven e performance driven stanno conquistando l’interesse dei CMO. «L’accessibilità delle tecnologie di Intelligenza Artificiale permette di lavorare sulla personalizzazione e la creazione di nuovi modelli esperienziali e, in particolare, sull’E-commerce predittivo, che migliora l’engagement sfruttando le Big Data Analytics e il Machine Learning». La possibilità di personalizzare in modo automatico i messaggi pubblicitari, le offerte, le promozioni, i contenuti e, più in generale, ogni elemento di interazione con il cliente, secondo lo studio permette di migliorare di oltre il 30% le performance di vendita.

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