METODOLOGIE

L’IT Financial Management per il Cloud. Pozzoni (P4I): «FinOps nuovo modello di governance della spesa» 

Il Public Cloud cambia le logiche di sviluppo e gestione di infrastrutture e applicazioni IT e prevede un nuovo approccio ai costi, più consapevole e basato sull’accountability delle risorse “as-a-service”. La disciplina dell’IT Financial Management evolve di conseguenza, fornendo standard e best practice per massimizzare il valore verso il business

Pubblicato il 27 Giu 2022

IT Financial Management

Una gestione finanziaria (IT Financial Management) flessibile che sposa la flessibilità rappresentata dal Public Cloud. È il FinOps o Cloud Financial Management, un modello operativo per la gestione del Cloud che combina sistemi, best practice e cultura aziendale per migliorare la capacità delle organizzazioni di comprendere, gestire e allocare i costi del Cloud.

«Le aziende hanno bisogno di comprendere il reale valore dell’IT e – più in generale – della leva digitale per l’organizzazione al fine di pianificare (e giustificare) gli investimenti», ha spiegato Marco Pozzoni, Partner di P4I (la società di advisory del Gruppo Digital360). «Questo valore si misura nella capacità delle tecnologie implementate di abilitare il business tramite progetti di trasformazione. Per disporre e comunicare queste informazioni in modo efficace è utile ricorrere alla disciplina dell’IT Financial Management».

Oltre alla comprensione della relazione tra “costo” e “valore”, un aspetto chiave dei nuovi paradigmi di gestione dei costi è la collaborazione tra i team e la responsabilizzazione di tutte le Funzioni aziendali sui costi (in ottica di accountability e ownership): «Il FinOps si basa innanzitutto su un dialogo tra i dipartimenti IT, Business e Finance, in quanto consente di governare i servizi erogati dai Cloud provider, ottimizzando i costi e garantendo al contempo agilità», ha evidenziato Pozzoni.

Il FinOps è un IT Financial Management per l’era del Cloud

«Il Cloud Computing ha cambiato le logiche di sviluppo e gestione di infrastrutture e applicazioni IT. Eppure, spesso non viene associato a nuove modalità di gestione dei relativi costi: le logiche – anche laddove la Cloud Transformation è un percorso da tempo avviato – sono spesso radicate a quelle utilizzate per infrastrutture e applicazioni on-premise», ha osservato Pozzoni. «Questo non permette alle aziende che usano il Public Cloud di avere una vera consapevolezza delle spese sostenute, capacità di prevedere le spese future e, quindi, capire se l’investimento e il valore che ne ottengono, soprattutto in termini di abilitazione di nuovo business, sono allineati».

Anche il desiderio di un dialogo efficace tra IT, Finance e Business in merito agli investimenti sostenuti e/o da sostenere non nasce oggi. «Per facilitare la comunicazione tra questi attori sono nati nel tempo framework di gestione finanziaria come il TBM (Technology Business Management), che fornisce una tassonomia standard per descrivere le origini dei costi, le tecnologie, le risorse IT impiegate (“IT Towers”) fino ai servizi erogati, permettendo inoltre di confrontare queste dimensioni con aziende peer e altre modelli di gestione (es. outsourcing di un servizio)», ha evidenziato Pozzoni. «Si tratta di “buone prassi e definizioni” che costituiscono una prima base di cultura della gestione e dello scambio di informazioni tra diversi dipartimenti che può portare le imprese a un buon livello di readiness nella gestione dei costi, tuttavia, per gestire efficacemente i costi Cloud è necessario fare un ulteriore passo in avanti».

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La governance dei costi è la chiave

La chiave di volta è nell’approccio. Il percorso verso il FinOps non mira necessariamente a ridurre i costi del Cloud ma a capirli e a gestirli, perché «il costo è giusto se produce il valore atteso». Non importa quanto sia grande o piccolo l’investimento, ma quanto ogni persona che partecipa all’utilizzo delle risorse “as-a-service” sappia come tali risorse sono erogate e quanto costano. L’obiettivo è evitare gli sprechi e sfruttare il massimo del valore del proprio Cloud per gli obiettivi di business. «Per questo il FinOps è innanzitutto un cambiamento culturale dell’azienda che fa leva su elementi capaci di garantire un percorso armonico verso un modello di governance efficace, che include l’organizzazione dei ruoli e delle competenze e la definizione di processi, metodologie e strumenti IT», ha affermato Marco Pozzoni.

Il modello operativo FinOps nasce, in particolare, per rispondere alla sfida e alle necessità di avere un migliore governo. Il Cloud, e ancor più il multi-cloud, infatti, porta sì capacità di innovazione e velocità, ma rende al contempo difficile “mantenere il controllo” e realizzare azioni di ottimizzazione per due ragioni fondamentali:

  • la spesa diviene sempre più frammentata in termini di fornitori e relativi modelli di pricing, troppo spesso disomogenei;
  • l’utilizzo della leva digitale – e quindi del Cloud – è sempre più pervasiva nell’azienda e le Funzione di Business sono spesso protagoniste nell’attivazione di nuovi servizi Cloud-based.

L’evoluzione verso un modello FinOps è un’evoluzione naturale per gestire risorse cloud fruibili in modalità “on demand” per passare da modalità di pricing tradizionale a modelli basati sull’utilizzo. Sebbene questo approccio sembrasse inizialmente meno dispendioso, in quanto si pagano solamente tempo e risorse utilizzate, è necessario riconoscere la necessità di lavorare su più leve: organizzazione e ruoli, competenze e cultura, processi e procedure, strumenti. Agire su tutte queste componenti è fondamentale per realizzare un percorso di crescita efficace nella gestione dei costi.

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