I sistemi TMS (Treasury Management System) sono strumenti digitali con cui i tesorieri possono gestire la loro funzione in maniera più strategica, semplificando i processi e utilizzando soluzioni più efficienti e automatizzate. Nonostante la previsione di crescita di questi sistemi, che si ricava per esempio dalla dimensione del mercato globale nell’offerta di Cash Management, permangono tuttora resistenze alla loro adozione. Il Cash Management è la parte modulare prevista in qualsiasi TMS e secondo KBV Research dovrebbe raggiungere un valore globale di 20,6 miliardi di dollari entro il 2025, con un CAGR del 13,5% nel periodo di previsione. Ciò non toglie che una fonte autorevole come Bloomberg sostenga che una parte significativa delle tesorerie aziendali sia ancora alle prese con processi manuali e che si affidi ai fogli di calcolo Excel per gestire i flussi di lavoro. A citare quest’ultima fonte è Mauro Zanon, Product Manager Sage XRT Treasury di Formula Impresoft, società di Impresoft Group che oggi rappresenta uno dei più importanti player nel mercato ICT italiano.
I 6 business driver che stanno modificando la tesoreria
«La pandemia ha accelerato la sensibilità su questo tema, spiega Zanon, basti pensare alle esigenze di liquidità generate dall’anticipo della cassa integrazione o all’accentuarsi della volatilità dei crediti. In molti settori le abitudini di acquisto sono cambiate e i volumi sono diminuiti».
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Mauro Zanon
Circostanze che hanno conferito ulteriore rilevanza alla componente finanziaria delle aziende, rispetto a quella puramente economica, e che dovrebbero suggerire alle organizzazioni di porre attenzione a quelli che Zanon definisce i 6 business driver, che stanno cambiando il mondo della tesoreria.
1. Big Data
Pur essendo un argomento ampiamente noto, i Big Data nell’ambito della tesoreria coincidono con un aumento esponenziale delle transazioni finanziarie. «L’uso sempre più diffuso delle carte di credito a livello aziendale, anche se semplifica la contabilità, fa proliferare il numero dei dati legati alle transazioni. La tesoreria è costretta ad analizzare questi dati in tempo reale e, quindi, comincia a diventare importantissima una funzionalità di intelligence. Questo suggerisce un’architettura scalabile insieme a capacità di calcolo avanzate».
2. Frodi informatiche
I sistemi di tesoreria sono tra quelli più “sensibili” alle frodi informatiche. Per questo devono essere in grado di individuare tempestivamente attacchi e transazioni sospette, possibilmente riuscendo ad anticipare nuove modalità di frode oltre, ovviamente, a contemplare black list dei paesi a rischio e meccanismi rigorosi di identificazione dei soggetti con tecniche antropometriche di riconoscimento. «Formula Impresoft – sottolinea Zanon – ha al suo interno competenze sulla sicurezza informatica focalizzate non genericamente sulla cyber security, ma proprio sui sistemi di tesoreria».
3. Costi bancari
I costi bancari potrebbero apparire come una variabile irrisoria, ma per i gruppi internazionali «possono comportare spese davvero significative» afferma Mauro Zanon. I sistemi di tesoreria più evoluti consentono di evidenziare le anomalie nei costi, soprattutto in un quadro internazionale, nonché di valutare alternative fintech comparate al banking tradizionale. Inoltre abilitano a quello che oggi viene indicato con l’espressione Bank Relationship Management, cioè alla capacità di dialogare con le banche in posizione paritaria e non di sudditanza.
4. Gestione della periferia estera
Il controllo su scala globale dei flussi finanziari delle organizzazioni di livello enterprise deve tener conto di svariati fattori: regole di corporate e norme dei diversi paesi, consapevolezza dei costi bancari globali, rischio cambio e calcolo automatico delle coperture, tempi diversi per le transazioni e per la raccolta delle informazioni. Questioni che si pongono soprattutto in presenza di filiali in zone periferiche. «Quando si hanno delle sedi in paesi in via di sviluppo – chiarisce Zanon – potrebbe essere più difficile tracciare i dati in tempo reale. Per avere un controllo della tesoreria a tutto tondo è meglio propendere per la scelta di un prodotto internazionale, rispetto a uno di carattere domestico».
5. Transazioni real time
Ormai basta un solo click per produrre una transazione o neppure quello se si pensa alle carte contactless, che è sufficiente appoggiare su un POS per far transitare i soldi da un conto a un altro. «È importante che i sistemi si adeguino a queste velocità. Se consideriamo un eCommerce che lavora h 24 per 7 giorni alla settimana, la tesoreria deve controllare costantemente il flusso delle transazioni». In ogni caso, avere un cash flow calcolato su dati reali, magari integrati con la gestione del credito per confrontare rapidamente lo scaduto con l’incassato, è un’esigenza di qualsiasi organizzazione.
6. Tesoreria in cloud
Il mercato globale dell’IT sta spingendo verso il cloud e questa tendenza oggi abbraccia anche i sistemi TMS. «In Italia c’è una certa ritrosia – commenta Mauro Zanon – da parte dei tesorieri a tenere i loro dati al di fuori del ristretto circuito aziendale. Però se teniamo presente i punti precedenti, come i Big Data e la protezione dalle frodi informatiche, un sistema in cloud è scalabile e sicuro, perché ha dei meccanismi di sicurezza molto più elevati di quelli delle architetture on premise. Formula Impresoft semplifica la migrazione offrendo contemporaneamente infrastruttura, consulenza e sottoscrizione della licenza di Sage XRT Treasury, sistema di tesoreria leader di mercato in tutto il mondo».
Un sistema di tesoreria globale, sicuro e intuitivo
Silvano Feudatari, Solution Architect di Formula Impresoft, conclude spiegando il perché della scelta di XRT Treasury: «Il sistema che noi proponiamo punta sulla reportistica personalizzata. Una dashboard che fa vedere subito tutti i valori in tempo reale, dallo scadenziario alle attività con le banche, aiuta ad anticipare gli eventi. La dimensione internazionale di Sage facilita l’interlocuzione con gli istituti di credito di ogni paese. E per ultimo, va sottolineata la semplicità di utilizzo. Volendolo sintetizzare in 3 parole, il nostro sistema di tesoreria è globale, sicuro e intuitivo».
Who's Who
Silvano Feudatari
Sage XRT fa parte della soluzione UniQa e in particolare di UniQa Finance e ha l’obiettivo di fornire alle aziende gli strumenti per:
- comprendere le dinamiche economico-finanziarie e in particolare le determinanti dell’indebitamento, del cash flow e dei rischi connessi
- fornire gli strumenti per gestire le attività in questo caso inerenti la finanza d’impresa nella logica di massima efficienza ed efficacia, oltre ad assecondare le logiche della digital transformation
- non ultimo permettere al direttore finanziario e tesoriere di poter simulare gli impatti che le decisioni operative hanno sul cash flow, gli indici finanziari ecc.
Fanno parte della suite UniQa Finance: Sage XRT, Eloficash (per il credit management) e Sharelock Analitycs (per i processi di performance management, pianificazione finanziaria e determinazione dello stato patrimoniale previsionale).