REPORTAGE

Finance & Value Chain, insieme per affrontare l’incertezza e tradurla in opportunità

Mitigare l’impatto della variabilità della catena del valore attraverso il connubio tra moderne soluzioni in Cloud, modelli e processi ad hoc per gestire i nuovi livelli di agilità oggi richiesti alla funzione AFC. La sintesi di quanto emerso durante l’Executive Meeting, organizzato da Network Digital360 in collaborazione con Oracle e PwC Italia, a cui hanno partecipato numerosi CFO di diverse realtà italiane

Pubblicato il 27 Gen 2023

Edilio Rossi

Digital Finance Business Development Director di Oracle Italia

Immagine di Chan2545 da Shutterstock

Dall’aumento dei prezzi dell’energia e del costo delle materie prime e dei trasporti all’incremento degli stock, fino ad arrivare alle variazioni della domanda dei clienti e al cambiamento dei modelli di business. Sono diversi i fattori che alimentano la disruption della catena del valore delle aziende, i cui impatti e le cui opportunità, lasciandosi alle spalle la vecchia logica a silos, entrano a pieno titolo nell’agenda del CFO, chiamato a rispondere a queste sfide.

Questo significa che è tempo di rinnovare la “cassetta degli attrezzi” dei Responsabili di quest’area, puntando su nuovi modelli e tecnologie, entrambi aspetti imprescindibili di un cambiamento proficuo.

Il 13 dicembre 2022 a Milano è stato questo il leit-motiv dell’evento organizzato dal Network Digital360, in collaborazione con Oracle e PwC Italia, che da anni portano avanti una collaborazione strategica per supportare i percorsi di trasformazione dell’area AFC, unendo le moderne tecnologie applicative in Cloud/SaaS di Oracle e le best practice e soluzioni innovative di PwC Italia per la digitalizzazione dei processi di business.

All’Executive Meeting, svoltosi all’ultimo piano della Torre PwC a Citylife, hanno partecipato numerosi CFO di diverse imprese italiane. L’incontro ha visto, oltre al mio intervento, l’alternarsi di diversi relatori, tra cui Simone Molteni, Direttore Scientifico di LifeGate, Giorgio Galbusera e Massimo Leonardo, rispettivamente Director PwC Advisory Transformation e Director PwC Strategy& e i CFO di due aziende quotate in Borsa, Alessandro Poletto (Design Holding) e Danilo Roncasaglia (Kaleyra).

Il business? Un ecosistema da studiare per renderlo sostenibile

Il primo intervento è stato quello del keynote speaker Simone Molteni che ha evidenziato come il cambiamento climatico abbia assunto un ruolo chiave negli eventi sempre più imprevedibili delle Supply Chain globali, chiamate quindi a modificarsi per adeguare le loro performance al nuovo contesto. Guardando al futuro, tra le spinte “forzanti” che stanno cambiando il volto della Supply Chain, come le ha definite Molteni, la crescente importanza degli aspetti ESG nel posizionamento competitivo delle imprese.

La sostenibilità complessiva del business diviene oggi la protagonista principale delle scelte strategiche aziendali in diversi ambiti. Tra questi, la raccolta di capitali e il rapporto con i diversi stakeholders, i temi di Diversity & Inclusion nella gestione delle risorse umane e l’impatto ESG nel talent acquisition & retention, le scelte in ordine all’economia circolare e di filiere di fornitura tracciabili fino alla ridefinizione di un’offerta caratterizzata da modelli di consumo più consapevoli dell’impatto ambientale.

Che cosa possono fare i CFO per gestire l’incertezza

Il testimone è passato a Massimo Leonardo, che ha introdotto tre elementi di riflessione per inquadrare meglio la situazione attuale in cui le organizzazioni devono competere:

  • gli ecosistemi e le catene di fornitura internazionali sono sì interconnessi, ma scarsamente resilienti e la volatilità è cresciuta, anche come conseguenza della pandemia;
  • la complessità del mercato è aumentata soprattutto in relazione a fenomeni di fusioni ed acquisizioni;
  • l’evoluzione degli scenari regolatori ESG sta determinando un impatto economico significativo nelle imprese.

Questo richiede alle aziende e ai CFO di lavorare per adattarsi al contesto in cambiamento, e proprio in quest’ottica Leonardo ha condiviso cinque suggerimenti concreti per ridurre l’incertezza:

  • introdurre nei piani di lungo periodo i nuovi modelli di business – come la servitization – per attuare una visione strategica a 10 anni;
  • evolvere i processi decisionali in ottica di agilità e di multifunzionalità;
  • lavorare sul coinvolgimento di tutti gli stakeholder per implementare la strategia ESG aziendale;
  • creare sistemi evoluti di risk management, focalizzandosi sulla resilienza interna ed esterna e su modelli di verifica predittiva e dinamica;
  • dotarsi di un sistema di reporting in real time e utilizzare modelli data-driven finalizzati ad aumentare la resilienza delle operations.

Come anticipato in apertura, nella cassetta degli attrezzi del CFO ci devono essere modelli e strategie, ma anche la tecnologia ha un ruolo importante.

Alcuni esempi concreti di innovazione per il Finance, grazie alle tecnologie emergenti

È su questo aspetto che ho avuto il piacere di intervenire, con tre esempi specifici di utilizzo del Cloud e delle tecnologie digitali emergenti per i processi Finance. I forti cambiamenti intervenuti di recente nelle catene del valore hanno infatti evidenziato la rapida obsolescenza sia dei modelli e dei processi tradizionali in ambito AFC, sia delle soluzioni software a supporto, rigide e inadatte alle nuove dinamiche esogene ed endogene all’impresa. Inoltre la scarsa integrazione dei processi di business (e delle relative applicazioni) ne amplificano ulteriormente i limiti oggettivi, soprattutto nella capacità di adeguamento al cosiddetto “new normal” della gestione operativa e del sistema decisionale.

In questo senso, il primo dei tre esempi proposti ha riguardato il supporto ai modelli di Supply Chain Finance. La soluzione Oracle ERP Cloud comprende una funzionalità di scontistica dinamica nella gestione del ciclo passivo. Grazie all’uso di algoritmi di Intelligenza Artificiale (AI) e Machine Learning (ML) il sistema propone a fornitori selezionati dei pagamenti anticipati di fatture passive a fronte della concessione di sconti, il tutto in base alla probabilità di accettazione delle proposte e alla contestuale verifica automatica della liquidità disponibile in funzione dei vincoli relativi al capitale circolante.

Il secondo esempio era focalizzato sull’esigenza di un moderno sistema ERP che implementi rapidamente nuovi modelli di business, come nel caso della servitization. In questo caso il sistema mette a disposizione delle dashboard preconfigurate (con librerie di KPI specifici) e incorpora tutti gli aspetti regolatori (es. IFRS 15) e di marginalità (pricing e costing) per la gestione di bundle complessi di prodotti-servizi, in relazione ad offerte evolute AaaS (Anything-as-a-Service).

Il terzo ed ultimo esempio si è concentrato sul tema della digitalizzazione dei processi di Pianificazione e Controllo, alla luce delle esigenze di incorporazione del rischio nella modellazione di scenari e della necessità di far evolvere ulteriormente la pianificazione predittiva, che deve tenere conto oggi anche della correlazione di variabili esterne nella definizione di curve auto-predittive a supporto di budget e forecast più affidabili. Ancora una volta protagoniste le tecnologie emergenti di AI/ML e di data science, nativamente integrate nelle soluzioni Oracle EPM Cloud.

Le esperienze di Design Holding e Kaleyra

Per trasmettere ulteriore concretezza alle strategie che le organizzazioni possono adottare, si sono avvicendati gli interventi di Alessandro Poletto e di Danilo Roncasaglia, entrambi clienti delle soluzioni cloud di Oracle e dei servizi di consulenza e system integration di PwC. Il loro intervento si è concentrato sulla necessità delle aziende, in particolare quelle quotate, di semplificare, razionalizzare e modernizzare i sistemi ERP in ambito amministrativo-contabile. Ciò al fine di garantire da un lato omogeneità e allineamento delle diverse unità di business ed entità legali al modello di financial governance (piano dei conti, principi contabili, etc.) adottato a livello di Gruppo, dall’altro di accelerare e rendere più sicuri e affidabili i processi di closing contabile e di reporting, sia civilistico sia gestionale di Gruppo, che in passato mostrava limiti significativi dovuti alla compresenza di una varietà di sistemi e applicazioni gestionali non integrate e connesse.

Il tema del fast closing rimane infatti centrale nei Gruppi quotati soprattutto, come nel caso di Design Holding e Kaleyra, in presenza delle numerose fusioni e acquisizioni che si sono susseguite di recente e che necessitavano di un immediato allineamento ed integrazione dei modelli e sistemi contabili al Gruppo. In un contesto dinamico come questo occorre infatti adottare un sistema ERP agile e flessibile che garantisca processi di chiusura contabile rapidi ed affidabili, sia a fini di statutory reporting, sia di management reporting, a supporto delle decisioni di business.

È emersa a mio parere chiara e forte da questo evento l’importanza di affidarsi a best practice innovative nel ridisegno di alcuni processi impattati dalla variabilità delle catene del valore e l’esigenza di dotarsi di tecnologie applicative in cloud in grado di anticipare e supportare la trasformazione digitale in atto, senza la quale le imprese rischiano di non essere in grado di guidare il cambiamento.

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