Il nuovo Direttore Finanza

CFO del futuro: competenze sempre aggiornate e orientato verso un business digitale

Favorire il cambiamento, avere la leadership del processo di evoluzione aziendale, diventare produttori di smart data per supportare la trasformazione. Sono queste le principali competenze che il responsabile dell’area Finance dovrà avere per promuovere l’agilità strategica. I risultati della ricerca condotta da Business International

Pubblicato il 11 Giu 2019

cfo del futuro

Per il CFO del futuro (Chief Financial Officer, o Direttore Finanziario) l’obiettivo da perseguire sarà l’agilità strategica, che diventerà la leva fondamentale per reagire all’obsolescenza dei modelli di business e sostenere le strategie che puntano su nuovi prodotti, servizi, mercati e alleanze. Come ha sottolineato la ricerca annuale “The future of CFO in the Enterprise 4.0 era” – condotta da Business International, insieme a Luciano Olivotto, Professore Ordinario di Economia Aziendale, Professore a contratto dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, coinvolgendo 100 Chief Financial Officer italiani – i dipartimenti finanziari si trovano ad affrontare un momento di forte cambiamento, caratterizzato da un ambiente sfidante, in cui non le competenze tipiche del passato (amministrative, finanziarie, di controllo e fiscali) richiedono aggiornamento costante e più orientamento ai nuovi modelli di business digitale.

Guardando al futuro, emerge l’importanza che ha oggi puntare su una gestione finanziaria digitalizzata: favorendo l’automazione, i professionisti sono svincolati da ruoli ripetitivi e e si possono concentrare su compiti più importanti, agevolando il dialogo con il CEO e il coinvolgimento in tutte le discussioni aziendali. Il primo passo da fare è valutare l’adeguatezza del modello di business di fronte alle pressioni dell’innovazione tecnologica. Secondo la ricerca il 41% delle imprese ritiene adeguato il suo modello di business, rispetto al 51% che lo considera solo parzialmente al passo con i tempi; solo l’8% non è per niente soddisfatto della situazione attuale.

Prima di tutto puntare sulle competenze

Per evolvere il modello di business sono necessarie anche competenze adeguate. E di questo i CFO sembrano essere consapevoli. Il 39% sente di dover ancora lavorare sulle competenze che li rendono “facilitatori del cambiamento”, il 26% su quele che li rendono “leader del processo di evoluzione” e il 23% sulle skill che gli consentono di essere produttori di smart data di supporto alla trasformazione. Dal rapporto emerge anche che i responsabili dell’area AFC (amministrazione, finanza e controlo) comprendono l’importanza dell’essere efficaci gestori di relazioni interne ed esterne e per questo cercano di fare leva su un’autorevolezza fondata sulla capacità di costruire scenari di business alternativi per investimenti innovativi, avvicinando sempre più l’area finance all’IT e all’uso degli Analytics. Dall’analisi emerge, tuttavia, che sebbene la tendenza a guardare al futuro si stia ampliando – il 51% dei CFO pone uguale attenzione ai compiti tradizionali (legati ancora ad attività di controllo e gestione dell’ambito finanziario) e alle nuove attività analitiche e strategiche -, c’è ancora un 35% dei professionisti del settore che si interessa alle nuove mansioni “data-driven” solo nel 20% del proprio tempo lavorativo.

Le cinque mosse per il CFO del futuro

Ma quali sono secondo i CFO gli ambiti su cui è necessario intervenire per promuovere il cambiamento in azienda? Innanzitutto per il responsabili dell’area Finance bisogna puntare sulla ricerca di innovazione, attraverso le partnership le con startup (9%), il reclutamento di nuovi talenti (16%) e gli investimenti in tecnologia e digitalizzazione (20%).

È poi importante promuovere il coinvolgimento sulle tematiche core (16%), così come il reperimento di risorse finanziarie alternative all’ambito bancario (5%) e l’investimento nel rafforzare il modello di business rendendolo sempre più sostenibile (6%).

Infine, è fondamentale migliorare costantemente i processi di raccolta e di elaborazione dei dati, per rendere sempre più affidabili i processi di analisi strategica e consentire le previsioni di sviluppo del business model o gli scenari strategici di cambiamento e innovazione (20%).

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