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TIM Enterprise e Google Cloud portano l’AI nelle applicazioni delle imprese italiane



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Le due società rafforzano nel segno dell’intelligenza artificiale la partnership avviata nel 2020 che ha portato anche all’apertura delle due Cloud Region di Milano e Torino: un’offerta complementare che mette a fattor comune la conoscenza delle realtà locali e la capacità di innovazione

Pubblicato il 7 mag 2024



TIM Enterprise e Google Cloud concept AI nel cloud
Immagine di kerenby da Shutterstock

Quando si parla di portare nelle imprese la potenza dell’Intelligenza Artificiale, non è solo la componente tecnologica a essere rilevante. Certo, per cogliere i vantaggi delle applicazioni costruite sull’AI occorre poter fare affidamento su ambienti IT scalabili ed elevate capacità computazionali. Ma grazie al cloud questo non costituisce più un limite, né tanto meno un ostacolo, nemmeno per le aziende più piccole.

Ciò che conta, sia per le imprese di grandi dimensioni, sia per le organizzazioni meno strutturate, è soprattutto la capacità di individuare gli use case corretti. Da una parte selezionando i processi, i prodotti e i servizi che maggiormente possono trarre vantaggio dall’implementazione delle soluzioni che sfruttano l’intelligenza artificiale, dall’altra mettendo a disposizione degli sviluppatori strumenti che li aiutino a operare coerentemente con le strategie estese lungo queste direttrici.

Esperienze intuitive e personalizzate: il vero potenziale dell’AI

L’uso dell’intelligenza artificiale all’interno delle applicazioni aziendali può del resto avere svariate declinazioni, ed è tutt’altro che semplice sfruttarne appieno le potenzialità man mano che si evolvono le esigenze e le aspettative degli utenti interni e dei clienti.

Oggi tutte le persone, a prescindere dal ruolo che ricoprono nella catena del valore e dal canale che stanno adoperando, si aspettano esperienze intuitive, semplici e flessibili, con risposte da parte dei software in real time 24 ore su 24, sette giorni su sette. Di conseguenza, ai sistemi, devono essere garantite piena disponibilità e massima velocità di accesso a dati e informazioni, così che le applicazioni riescano a sviluppare, in modo dinamico, un approccio proattivo alla relazione con la controparte umana sia quando vengono adoperati strumenti di comunicazione di ultima generazione – come chat intelligenti e assistenti virtuali – sia quando vengono privilegiati quelli più convenzionali, come un contact center tradizionale.

È questa, in effetti, la vera forza dell’AI: sulla base dei dati che riesce a incamerare e a elaborare, consente di personalizzare l’esperienza in funzione dell’utente e della situazione in cui si trova, con un impatto positivo sui processi delle linee di business, al di là del fatto che si parli di marketing, di ciclo di approvvigionamento, di gestione dei flussi documentali o di assistenza post-vendita.

Lo scenario italiano: un trend inarrestabile

In Italia l’adozione della tecnologia sta registrando una crescita esponenziale: secondo l’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2023 il mercato ha raggiunto un valore complessivo di 760 milioni di euro (+52% rispetto al 2022), trainato dalle implementazioni delle grandi aziende, e specialmente da quelle attive nei settori delle Tlc, dei Media e delle Assicurazioni, che mettono in moto circa il 90% del giro d’affari (il resto è equamente ripartito tra pmi e PA).

La maggior parte degli investimenti (29%) si concentra su soluzioni per l’analisi e l’estrazione di dati, seguite da progetti di interpretazione linguistica (27%), sistemi di raccomandazione personalizzati (22%), analisi di video e immagini (10%), sistemi di orchestrazione dei processi (7%) e piattaforme di AI Generativa (5%).

Il trend, dunque, è chiaro, ma il problema rimane: come imbrigliare questo potenziale in modo corretto? In che modo va gestito nel tempo e, più di ogni altra cosa, cosa occorre per trasmetterlo all’intera organizzazione nell’ottica di massimizzare la catena del valore innestata sulle nuove soluzioni?

Con l’obiettivo di accompagnare le imprese italiane lungo questo percorso, TIM Enterprise e Google Cloud hanno ampliato, all’interno della loro partnership, il programma rivolto agli sviluppatori e agli IT manager, proprio nel segno dell’intelligenza artificiale.

Un’offerta per aiutare le imprese italiane a sviluppare l’AI in modo corretto

«Si tratta di un’offerta completa che mette a fattor comune la capacità tecnologica della Platform di Google Cloud con l’innovazione e la conoscenza del tessuto imprenditoriale italiano di TIM Enterprise, in grado di raggiungere in modo capillare tutto il mercato» spiega Claudio Ricci, Responsabile Offerta IT & Cloud di TIM Enterprise. «In qualità di Premier Partner Google Cloud, TIM Enterprise offre già soluzioni nativamente integrate con l’AI di Google Cloud, e i suoi casi di successo ci hanno già permesso di ottenere la specializzazione in Machine Learning. Siamo quindi pronti a ampliare la nostra offerta con il portafoglio di soluzioni innovative che sviluppatori, software house e system integrator implementeranno per aziende e Pubblica Amministrazione».

In particolare, mettiamo a disposizione dei clienti strumenti ad hoc per sviluppatori, pensati per facilitare il lavoro di sviluppo delle applicazioni, utilizzando modelli di dati (Large Language Model) con un approccio open. A questi si aggiungono ambienti evoluti Big Data & AI, indispensabili per elaborare e analizzare grandi quantità di dati ed eseguire attività di apprendimento automatico e di sviluppo codice, piattaforme di sicurezza integrata per garantire protezione, sovranità del dato e conformità alle certificazioni standard globali di settore.

«I progetti messi in campo – spiega ancora Ricci – riescono a generare un rapido ritorno sugli investimenti attraverso la creazione di proof of concept che spesso diventano soluzionireplicabili o pronte per entrare sul mercato. Grazie alle competenze acquisite dai nostri tecnici – con più di 200 certificazioni professionali e 6 specializzazioni che vanno dalla Application Development ai Location-Based Services, dalla Work Transformation – Enterprise alla Data Analytics, dalla Cloud Migration fino alla Machine Learning – oggi siamo pronti ad affrontare le sfide di questa nuova generazione di strumenti di Artificial Intelligence».  

La collaborazione tra TIM e Google Cloud, infatti, è stata avviata nel 2020, quando le due società hanno unito le forze per lanciare un portafoglio esteso di servizi di ultima generazione, e si è rafforzata nel 2022, con l’inaugurazione a Milano della prima Google Cloud Region tricolore, a cui è seguita l’anno dopo la seconda struttura, a Torino. Ciò garantisce ai clienti italiani piena conformità al GDPR nella gestione dei dati, oltre che vicinanza e sicurezza al massimo livello.

«È la testimonianza – conclude Claudio Ricci di TIM Enterprise – di quanto Google Cloud abbia creduto nella partnership con TIM che, nel 2024, per il terzo anno consecutivo risulta tra i best performer partner world wide: quest’anno vincitore di due Award, il primo nella categoria Sales Partner of the Year in Italia, ed il secondo come Best Public Sector Education in EMEA».

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