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Managed Services Provider (MSP), cosa sono e perché rappresentano una scelta conveniente per le aziende

Il ricorso crescente ai servizi gestiti da parte delle organizzazioni oggi è spinto dalla complessità architetturale dell’IT a cui possono rispondere le competenze plurime di realtà come Aruba Enterprise, anche in forza di un’esperienza ventennale maturata nella gestione dei data center a sostegno dell’offerta di web hosting, e-mail, PEC e registrazione domini. A colloquio con Luigi Capuano, Enterprise Solution Manager della società

Pubblicato il 17 Apr 2023

Immagine di Sasin Paraksa da Shutterstock

Il mercato globale dei Managed Services Provider (MSP) oggi ha un valore che si aggira attorno ai 267 miliardi di dollari e si prevede che registrerà un tasso di crescita annuale del 13,6% da qui al 2030 (Fonte: Grand View Research). Sono diversi i fattori che possono spiegare questo aumento, a cominciare dalla propensione delle aziende a esternalizzare le attività non considerate core. Se poi si tratta di attività fondamentali, come quelle connesse all’area IT e ai percorsi di digitalizzazione del business, allora la selezione di un partner a cui conferire la gestione parziale o completa di queste attività diventa cruciale. Per comprendere quali devono essere i criteri con cui scegliere un fornitore di servizi gestiti, abbiamo interpellato Aruba, la principale società italiana presente nei servizi IT di data center, web hosting, e-mail, PEC e registrazione domini.

Che cosa ha spinto Aruba Enterprise a proporsi come MSP

L’azienda, nota per detenere il grande e moderno data center campus a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo, mediante Aruba Enterprise – la divisione del gruppo Aruba specializzata nelle soluzioni tailor-made per la trasformazione digitale di medium e large company e PA – si propone sul mercato anche in veste di Managed Services Provider (MSP). A spingerla in questa direzione è la crescente complessità dei sistemi informativi, con una distribuzione su ambienti eterogenei che può diventare difficile da gestire per qualsiasi staff IT interno all’azienda. «Quando parliamo di Managed Services, intendiamo la gestione di tutti gli aspetti di un sistema informativo, dall’hardware, passando per i sistemi operativi, fino al middleware» spiega Luigi Capuano, Enterprise Solution Manager di Aruba, mettendo al primo posto l’esigenza di una progettazione che approdi a un’offerta tarata sul reale fabbisogno del cliente.

Tra i fabbisogni più recenti sta crescendo ad esempio l’utilizzo del cloud. «Negli ultimi anni le aziende continuano a chiedere risorse provenienti dalla nuvola per riposizionare le proprie applicazioni e per sfruttare gli elementi tipici del cloud, che sono agilità, elasticità e scalabilità. Un MSP quindi, oltre a gestire architetture fisiche, deve occuparsi anche della gestione dei vari ambienti cloud per conto del cliente, tenendo nel debito conto business continuity e disaster recovery».

Dirimere la complessità dell’IT grazie a un MSP

Quando parliamo di cloud, ci riferiamo a un ambiente sempre meno monolitico, come si ricava dagli ultimi dati dell’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, che attestano come il public & hybrid cloud, ovvero l’insieme dei servizi forniti da provider esterni e l’interconnessione tra cloud pubblici e privati rappresenti ormai la spesa più consistente in tecnologie cloud delle aziende in Italia (2,95 miliardi di euro su un totale di 4,5 miliardi). È in questo scenario che va a inserirsi il Managed Services Provider, cioè «per dirimere la complessità per conto del cliente» sottolinea Capuano. Un ausilio che prevede anche la presa in carico di tutti quei task routinari che servono a mantenere «up and running», perfettamente funzionante, il sistema informativo grazie ad attività quali monitoraggio, controllo dei backup, patch management, incident management, change e così via. Se è un fornitore in outsourcing a seguire questi task, ciò permette di disimpegnare il personale IT dell’azienda che può dedicarsi così a compiti di maggior valore, come ad esempio la riprogettazione infrastrutturale in funzione delle mutate esigenze applicative. «Questo modello contempla anche delle coperture che spesso non sono sostenibili, perché richiedono una presenza durante le fasce notturne e un monitoraggio h24 e sette giorni su sette» dice ancora Capuano. Ma non sono solo questi i vantaggi che la scelta di un MSP porta alle organizzazioni.

I principali vantaggi di un Managed Services Provider

Uno dei primi vantaggi riguarda la continuità del servizio, poiché il Managed Services Provider opera in maniera proattiva nel valutare lo stato delle architetture. In questo modo può identificare possibili incident e anomalie prima che si trasformino in un disservizio per i clienti finali. Un MSP inoltre è in grado di gestire gli eventuali fault con appositi piani di business continuity e disaster recovery, verificando periodicamente le attività inerenti fino ad arrivare all’attivazione dell’ambiente di ripristino in caso di problematiche gravi. Un altro vantaggio è legato alla complessità richiamata in precedenza. Di fronte ad architetture sempre più eterogenee, occorrono competenze plurime. «Affidarsi a un gestore di servizi significa poter usufruire di skill e certificazioni possedute dal personale che il fornitore mette a disposizione del cliente» evidenzia Luigi Capuano, ricordando che queste competenze sono offerte 24/7, perché «il Managed Services Provider è strutturato by design per gestire senza soluzione di continuità qualsiasi tipo di fascia oraria».

Un altro aspetto da non dimenticare è la riduzione dei costi che deriva sia dal venir meno della necessità di dover sovradimensionare la propria dotazione IT dal punto di vista di risorse (si pensi ai contesti in cui è necessario un ingaggio di molteplici consulenti esterni per indirizzare le esigenze di skill variegati) e infrastruttura, sia dall’economia di scala su cui può fare leva un MSP la cui organizzazione è concepita per rispondere a una molteplicità di esigenze. Infine, un vantaggio a cui molte aziende oggi pongono particolare attenzione è quello della security e della compliance. Un MSP adotta procedure operative, framework, policy in cui questi due elementi sono “embedded” per finalità di audit e per motivi di conformità a determinati requisiti di certificazione previsti in generale e per ciascun settore merceologico. E questo è un beneficio che ricade direttamente sul cliente, che altrimenti dovrebbe far fronte in autonomia ad aspetti di sicurezza e compliance inevitabili.

I punti di forza di Aruba Enterprise e i criteri nella scelta di un MSP

«Il punto di forza di Aruba Enterprise come MSP è l’esperienza ventennale, maturata a livello di gruppo, nella gestione delle proprie infrastrutture IT. Basti pensare al nostro network europeo che ospita più di 130 mila server. Questa esperienza è disponibile per i nostri clienti finali. Ritengo che questo aspetto possa rappresentare un elemento essenziale per la scelta di un Managed Services Provider» afferma Capuano. Un’esperienza che, soprattutto quando un’organizzazione è in procinto di compiere il proprio cloud journey, o si trova in una fase di consolidamento, va di pari passo con una componente di progettazione e di gestione nell’accompagnare la società verso la transizione. Fa parte di questa capacità progettuale ad esempio l’adozione di quegli standard riconosciuti dal mercato, come la metodologia ITIL (Information Technology Infrastructure Library) per la gestione dei servizi IT, che garantiscono livelli di qualità certi. Così come una definizione quanto più chiara e trasparente degli SLA (Service Level Agreement) inseriti nel contratto tra azienda ed MSP. «In quanto partner capace di coprire la parte infrastrutturale e quella dei servizi gestiti ci candidiamo a diventare un interlocutore privilegiato, se non unico, nel semplificare la vita del cliente in termini di governance. E credo che questo sia un criterio fondamentale da prendere in considerazione quando si seleziona un MSP», conclude Luigi Capuano.

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