GREEN MANUFACTURING

Investimenti in crescita e attenzione ai materiali usati, così la moda Made in Italy diventa circolare e sostenibile

Aumenta l’impegno verso la sostenibilità e crescono le sperimentazioni, ad esempio sull’uso dei materiali riciclabili, ma ancora c’è poca attenzione su energia e consumi. È questa la fotografia di un Paese che vuole rendere sostenibile una delle sue eccellenze. I punti chiave del primo report sulla moda circolare in Italia, Monitor for Circular Fashion

Pubblicato il 28 Set 2021

Moda circolare, economia green

L’economia circolare sta conquistando anche il settore della moda in Italia. Più del 90% delle aziende nell’ultimo anno e mezzo ha confermato o aumentato gli investimenti in sostenibilità, posticipando alcuni obiettivi o aggiungendone di nuovi.

A metterlo nero su bianco è il Monitor for Circular Fashion, che restituisce una rappresentazione precisa e dinamica dello stato dell’economia circolare nel sistema moda italiano. Presentato da SDA Bocconi Sustainability Lab in collaborazione con Enel X si tratta del primo report che analizza le macro-tendenze del settore moda e la capacità delle aziende di applicare i principi dell’economia circolare lungo tutta la catena del valore.

Lo stato della moda circolare in Italia

Sono diverse le evidenze emerse dallo studio. Innanzitutto, le aziende delle moda si sono concentrate principalmente nel design for circularity, cioé nella creazione di prodotti con un alto potenziale di circolarità grazie all’utilizzo dei materiali sostenibili, come ad esempio quelli riciclati, bio-based o realizzati con tecnologie innovative che permettono il risparmio di risorse.

Spinte dall’ottimizzazione delle risorse e dalla ricerca di più flessibilità produttiva, le aziende confermano un interesse sempre maggiore verso la co-creazione e l’on-demand. Inoltre, in ottica sperimentale, stanno cercando di trovare e sperimentare soluzioni che consentono di adottare i principi di circolarità anche nelle fasi post-vendita, in particolare nei servizi di riparazione e manutenzione dei capi, anche attraverso programmi di take-back e commercio di capi di seconda mano.

Ma, come sappiamo, quando si parla di sostenibilità si fa riferimento anche all’uso di materie prime e ai consumi legati alla produzione. In particolare l’uso sostenibile dell’energia e la mobilità elettrica dovrebbero essere considerate tra i primi passi da intraprendere verso la circolarità aziendale e la decarbonizzazione. Per due motivi: perché contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi ambientali nel più breve termine e perché già adesso sono disponibili diverse soluzioni che permettono di metterle in pratica. In tal senso, il Monitor ha mostrato che le aziende della moda devono ancora lavorare su queste due direzione: sono ancora poche le aziende che si approvvigionano di elettricità da fonti rinnovabili o che sono munite di sistemi per il monitoraggio e l’efficientamento dei consumi, e il tema della mobilità elettrica è ancora poco considerato.

Tra le azioni da intraprendere poi per il miglioramento della performance di circolarità c’è la misurazione dei livelli attuali di CO2 e la definizione di piani di efficientamento energetico e di ammodernamento degli impianti.  Le emissioni attuali delle aziende coinvolte nello studio, pari a circa 146.448 tCO2e, potrebbero essere significativamente ridotte (-30%) grazie a politiche di fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili e investimenti in impianti di auto-generazione, sostengono i ricercatori.

Obiettivi del Monitor for Circular Fashion e metodologia dello studio

Il Monitor for Circular Fashion ha coinvolto 14 brand, retailer e service provider del settore moda italiano lungo l’intera filiera, da monte a valle, insieme ad una KPIs Committee di consulenti esperti di misurazione della circolarità. Diversi gli obiettivi che si prefigge, tra questi: mappare e analizzare la presenza di progetti basati su modellip di economia circolare nel settore moda nei prossimi cinque anni; esaminare come queste tendenze e l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile influiranno sui modelli di business; identificare i KPIs della moda circolare e suggerire un percorso di circolarità per ogni modello di business; migliorare la circolarità e la sostenibilità delle catene del valore attraverso trasparenza e tracciabilità; non ultimo produrre un manifesto ed un report annuale della moda circolare finanche dar vita alla community italiana.

Sono due le metodologie utilizzate dallo studio: SDA Bocconi ha sviluppato una metodologia volta ad individuare drivers e KPIs specifici del settore moda, attraverso analisi desk e field con questionari, interviste one-to-one alle aziende partecipanti al Monitor for Circular Fashion e suggerimenti da parte della KPIs Committee; Enel X dalla sua ha messo a disposizione una metodologia innovativa, basata sull’analisi della catena del valore effettuata tramite questionari, interviste e sopralluoghi sul campo con le aziende del Monitor for Circular Fashion misurando, in definitiva, il livello di maturità circolare relativo sia agli aspetti corporate sia a quelli energetici. Sono stati presi in esame oltre 60 KPIs suddivisi tra “Corporate and Energy”.

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