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Osservatorio Travel Innovation, l’eCommerce traina la ripresa del comparto

Nel 2023 la spesa per trasporti, prenotazioni e acquisti di soggiorni per le vacanze ha superato i livelli pre-pandemici, facendo ritornare il saldo positivo sui volumi rispetto al 2019. È quanto emerge dagli ultimi dati del Politecnico di Milano

Aggiornato il 16 Ott 2023

Innovazione digitale nel turismo

Il 2023 è stato un anno decisivo per il mercato del turismo e per quello dei viaggi d’affari, entrambi comparti tra i più colpiti dalla crisi sanitaria. A giudicare dagli ultimi risultati dell’Osservatorio Travel Innovation del Politecnico di Milano, l’anno in corso manifesta una netta ripresa, facendo recuperare il divario degli ultimi 3 anni e segnando valori superiori al 2019.

Nel caso dell’eCommerce, il sorpasso rispetto al 2019 è ancora più marcato. Raggiunge infatti i 16,9 miliardi di euro nel settore dei trasporti (71% della spesa complessiva) e i 19,4 miliardi in quello dell’ospitalità (54% del totale). Con riferimento al primo settore, se si somma online e offline nelle tre componenti incoming, domestica e outgoing, si arriva a 23,7 miliardi di euro. Il che corrisponde a una crescita del 41% sul 2022, ma soprattutto del 9% sul 2019, in cui il valore complessivo era pari a 21,7 miliardi.

Perfino sul fronte del tour operating si assiste a una decisa inversione di tendenza, nonostante permangano lievi differenze in negativo a paragone di quanto si fatturava nel 2019.

Sebbene i valori del comparto (crociere escluse) siano ancora leggermente inferiori al 2019 (-2%), le agenzie di viaggio che sono riuscite a superare il periodo pandemico si attestano nel 2023 a un +2% del transato rispetto al 2019.

Osservatorio Travel Innovation 1

Il ruolo dell’eCommerce nella ripresa del comparto

Come già avvenuto l’anno scorso, anche nel 2023 l’eCommerce ha giocato un ruolo primario, poiché è cresciuto più velocemente del mercato totale. Se si paragonano soltanto gli acquisti online, infatti, l’incremento sul 2022 è stato superiore al 50%. Confrontando poi i dati del 2019, quando l’incidenza degli acquisti online era del 55% sul totale, il risultato è ancora più rilevante: nel 2023 oltre 7 euro spesi su 10 (71%) derivano dal canale digitale.

«A oggi, possiamo affermare che il comparto dei trasporti ha abbondantemente superato i valori del periodo pre-pandemia – ha avuto modo di commentare Filippo Renga, Direttore dell’Osservatorio -, in particolare per quanto riguarda il noleggio delle auto a finalità turistica e i viaggi aerei. Entrambi i settori sono in crescita del 13% rispetto al 2019, soprattutto a causa dell’aumento delle tariffe che, in alcuni casi, sono perfino raddoppiate rispetto al 2022. L’unico leggero dato in controtendenza è quello dei trasporti di terra, treni e bus, sostanzialmente stabile rispetto a quattro anni fa, complice il ritorno dei viaggi di lunga tratta».

Travel innovation: il settore ricettivo

Oltre ai trasporti, il settore ricettivo alberghiero ed extra-alberghiero si dimostra in forte recupero. Considerando sia i flussi incoming sia quelli domestici, nel 2023 il giro d’affari raggiunge infatti quota 35,8 miliardi. In pratica, un aumento dell’11% rispetto al 2022 e del 7% sul 2019 quando il totale del comparto, offline più online, valeva 33,4 miliardi di euro. Anche qui l’eCommerce rappresenta il driver vincente, raggiungendo i 19,4 miliardi di euro- ben 2,9 miliardi in più rispetto al 2022.

«I dati incoraggianti che possiamo osservare oggi, sebbene risultino in parte drogati da un incremento dei prezzi soprattutto dei vettori a lungo raggio – ha sottolineato Eleonora Lorenzini, Direttrice dell’Osservatorio -, derivano dal recupero del turismo incoming e outgoing, oltre che da una parziale ripresa dei viaggi d’affari. Il canale digitale si dimostra, ancora una volta, un elemento portante e preferito sia dai viaggiatori che dagli operatori. Questi ultimi dimostrano anche una decisa sensibilità verso le tematiche sociali e ambientali della sostenibilità, che stanno ridefinendo i modelli di business all’insegna della cosiddetta twin transition, dove verde e digitale vanno a braccetto».

Attenzione alla sostenibilità e twin transition

I prodromi della twin transition si possono scoprire già nei risultati dell’Osservatorio del 2022, che si era soffermato sui cambiamenti innescati dal Coronavirus. In particolare, in quello che era stato definito holiday working, cioè la scelta di mete “alternative” per lo smart working.

In un sondaggio condotto per l’occasione, il 17% degli italiani interpellati aveva dichiarato che nei sei mesi centrali del 2022 aveva lavorato da remoto da una località di vacanza. Una modalità avvalorata da quasi il 50% delle strutture ricettive che avevano ospitato i clienti nel medesimo periodo.

La scelta di impiegare i propri mezzi di trasporto per raggiungere località dove soggiornare per vacanza o lavoro era stata all’origine del poco interesse dei viaggiatori per la sostenibilità. Al contrario, tutti gli attori della filiera nel 2022 avevano manifestato particolare attenzione per questo tema. Basti pensare che nel solo settore ricettivo l’82% delle strutture aveva attivato azioni per l’utilizzo di prodotti a basso impatto ambientale e il 78% per la riduzione degli sprechi.

Dal punto di vista dei consumatori, il 19% aveva verificato la sostenibilità ambientale dei servizi ricercati e il 20% aveva selezionato le mete usando come criterio la sostenibilità. Maggiore attrattiva, semmai, avevano riscosso le proposte caratterizzate da flessibilità in merito a prenotazioni e pagamenti. Tuttavia, nell’anno del sorpasso sull’era del Covid è presumibile che la twin transition diventi un modello non solo per gli operatori, ma anche per le persone che viaggiano.

Articolo originariamente pubblicato il 31 Gen 2023

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