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Monitoraggio dei servizi cloud: servono nuovi strumenti per ottimizzare performance e costi

I vantaggi del cloud sono ormai noti. Le imprese tendono però a sottovalutare che il modello as-a-service, come nuovo paradigma di governance dell’infrastruttura, vada gestito con strumenti e competenze adeguati. La proposta di Westpole per il monitoraggio dei servizi

Pubblicato il 20 Mar 2023

Immagine di aorpixza da Shutterstock

Il cloud si sta affermando, in modo sempre più diffuso, come risposta alle necessità aziendali di agilità ed efficienza. Lo conferma l’ultima edizione dell’Osservatorio Cloud Transformation della School of Management del Politecnico di Milano che evidenzia una crescita di questo mercato del 18% nel 2022, rispetto all’anno precedente. Contribuiscono anche le PMI, oltre la metà delle quali dichiara di adottare almeno un servizio cloud. Inoltre, l’insieme dei servizi forniti da provider esterni e l’interconnessione tra cloud pubblici e privati (hybrid cloud) manifesta una dinamica di crescita più significativa della media, con un incremento del 22% sul 2021.

Nelle organizzazioni si sta sempre più diffondendo la consapevolezza dei benefici strategici che derivano dalla migrazione sulla “Nuvola”, come la reattività e la rapidità nel lanciare nuovi business (per il 63% delle organizzazioni), la capacità di coinvolgere in modo più efficace i clienti interni e recepirne le esigenze (55%), l’aiuto per diffondere la cultura della digital transformation (54%).

Dal cloud un nuovo paradigma di governance

Tuttavia, questo nuovo scenario genera anche una diversa complessità, rispetto alla gestione delle infrastrutture e architetture tradizionali, che richiede un nuovo tipo di governance dei servizi erogati in cloud. Come l’Osservatorio evidenzia, poco meno della metà (48%) delle grandi imprese ha avviato almeno un’azione organizzativa connessa all’adozione del cloud, orientandosi, in primo luogo, verso tool applicativi per il monitoraggio e il controllo dei costi. Questa evoluzione si scontra, però, con la carenza di competenze interne, che non si acquisiscono da un giorno all’altro, nell’uso degli strumenti per valutare e ottimizzare la gestione del cloud. Da qui, la crescente frequenza del ricorso a un operatore esterno, dotato di strumenti e competenze adeguati a garantire le performance, l’affidabilità, la sicurezza dell’infrastruttura, andando a individuare un modello operativo e di governance in grado di sfruttare il cloud come leva per la trasformazione digitale.

«È sempre più richiesto il modello full outsourcing per gestire le infrastrutture, private o pubbliche, da parte di clienti che chiedono supporto per l’orchestrazione, sfruttando la nostra piattaforma cloud WeSpace, attraverso il nostro competence center», conferma Salvatore Ferraro Head of Presales di Westpole, solution provider che si propone con due anime.

La prima, di system integrator, mette a disposizione la capacità di personalizzare le soluzioni tecnologiche, per le organizzazioni clienti, utilizzando le varie componenti della propria offerta a partire dal proprio data center per ospitare le infrastrutture di aziende o di enti pubblici e presidiarle, se richiesto. La seconda prevede l’offerta, attraverso l’infrastruttura cloud proprietaria, WeSpace, di un ambiente virtuale dedicato che il cliente può sfruttare per costruire autonomamente le proprie soluzioni.
Ai servizi gestionali offerti dal competence center di Westpole accedono organizzazioni di diversi settori e dimensioni, dalla pubblica amministrazione sia centrale che locale a qualsivoglia tipologia di aziende sia SMB che large enterprise, del mondo finance a quello professionale, come gli studi dei commercialisti.

Monitorare per ottimizzare risorse e costi

L’obiettivo delle organizzazioni, pubbliche e private, è potersi concentrare sul proprio core business, avendo la garanzia del livello di performance dell’infrastruttura, ma delegando la gestione della complessità. Il monitoraggio, consentendo la completa visibilità dello stato dell’infrastruttura, permette di sfruttare tutte le potenzialità del cloud. Andando a evidenziare possibili rallentamenti e colli di bottiglia, riesce, ad esempio, a prevenirli con l’attivazione di istanze supplettive per indirizzare il traffico su nuovi nodi e bypassare quelli sovraccarichi. Il monitoraggio consente inoltre, nel corso del tempo, di evidenziare i possibili efficientamenti, aiutando a capire quali modifiche apportare all’infrastruttura per garantire le performance richieste. In una filiale in espansione, ad esempio, potrebbero sopraggiungere difficoltà per gestire e trasferire dati; le modifiche sia sul versante network che lato infrastruttura IT consentono di evitare che il servizio e, di conseguenza il core business, degradino.

«Nel caso in cui un cliente fosse dotato di un’infrastruttura già definita ma non soddisfacente e decidesse il porting dal data center di un precedente service provider al nostro, attraverso i sistemi di monitoraggio potremmo individuare le modifiche necessarie, sia al momento del trasferimento iniziale che durante i primi mesi di gestione», esemplifica Ferraro.

Il primo obiettivo di chi gestisce l’infrastruttura è evitare guasti, fault o blocchi così da assicurare un flusso di revenue senza interruzione per il business e la continuità dei servizi ai suoi clienti, evitando il degrado che potrebbe derivare dalla mancanza di azioni proattive per prevenire malfunzionamenti. «La capacità di garantire le buone performance del core business è il principale risultato del monitoraggio più che il contenimento del costo infrastrutturale», sottolinea Ferraro. Il cliente è soddisfatto quando vede garantite le proprie performance ma deve essere al contempo consapevole della necessità di continuare ad investire nell’IT di pari passo con la crescita del proprio giro d’affari.

Per garantire una governance efficace delle infrastrutture cloud, private e pubbliche, ospitate in WESPACE o nella sede del cliente, Westpole mette a disposizione i servizi del suo competence center. Inoltre, come Golden partner Cisco, offre Full Stack Osservability (FSO), una soluzione di monitoraggio a tutto tondo in grado di svolgere non solo un ruolo reattivo ma anche proattivo. «FSO non si limita a dare visibilità dello stato dell’infrastruttura ma elabora i dati raccolti per suggerire le azioni più opportune per ottimizzare le performance – spiega Ferraro – Possiamo fornire questa soluzione al cliente o gestire il servizio con un approccio end2end per perfezionare l’infrastruttura ed anticipare proattivamente eventuali problemi».

In sintesi, il monitoraggio, realizzato con il supporto di strumenti avanzati e di un partner competente, aiuta le organizzazioni a migliorare le performance dell’infrastruttura in cloud, delegando la gestione della complessità, per concentrarsi sul core business e sulla crescita.

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