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Fatturazione elettronica 2019: uno “sportello unico” per informarsi

L’obbligo è ora in vigore ma trovare informazioni attendibili resta difficile. Ecco una raccolta dei nostri articoli sulla fatturazione elettronica tra privati: come funziona, le 10 cose da sapere, i costi e i benefici, i pareri di associazioni e filiere di settore, i problemi evidenziati dal Garante Privacy e come sono stati risolti

Pubblicato il 15 Gen 2019

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L’obbligo di fatturazione elettronica tra privati in Italia è in vigore da pochi giorni, e ovviamente la situazione è ancora molto fluida. Ogni giorno si succedono segnali positivi e negativi: uno scenario più che logico per un cambiamento così radicale che coinvolge un numero così alto di realtà, circa 2,8 milioni di imprese secondo le stime del Politecnico di Milano.

Le critiche dell’Associazione Nazionale Commercialisti

Tra i segnali negativi per esempio è proprio di ieri una Lettera Aperta al Ministro Tria dell’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC), che negli scorsi mesi ha sempre mantenuto posizioni critiche sul nuovo adempimento.

Il Presidente dell’ANC Marco Cuchel nella lettera parla di diffusi problemi che imprese e professionisti economici continuano a riscontrare nell’utilizzo sia del canale dell’Agenzia delle Entrate, sia delle diverse piattaforme private delle software house presenti sul mercato. “A sole poche settimane dal debutto, il sistema di fatturazione elettronica appare già in affanno e al limite del caos, e la denuncia di disservizi […] non è il frutto di un infondato allarmismo ma è supportata da molteplici segnalazioni di professionisti e imprese di tutta Italia”.

Segnalazioni, scrive l’ANC, che riguardano interruzioni del collegamento, emissione delle fatture, scarto delle fatture, consegne anomale di fatture non presenti nello SdI, importi finali di fatture errati o inesistenti, gestione delle deleghe da parte dell’Agenzia delle Entrate.

34 milioni di fatture nei primi 15 giorni. Il 5,6% viene scartato

Dall’altra parte della barricata, il Ministro Tria e l’Agenzia delle Entrate hanno in questi giorni ripetutamente assicurato sul fatto che la procedura basata sul SdI (Sistema di Interscambio) sta funzionando, che il sistema è sovradimensionato e pronto a gestire miliardi di fatture, e che le percentuali di scarto si mantengono entro limiti del tutto fisiologici.

Proprio oggi il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Antonino Maggiore, durante un convegno del Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti, ha reso noti alcuni dati delle prime due settimane di obbligo: 34 milioni di documenti, inviati allo SdI da oltre 580mila operatori, con percentuale di errore scesa al 5,6% a fronte del 7,3% rilevato nei primi giorni di fatturazione elettronica tra privati obbligatoria. «Solo nella giornata di oggi il numero delle fatture elettroniche è stato di 4 milioni, con una crescita esponenziale rispetto ai primi giorni».

Maggiore è sceso nel dettaglio degli errori più comuni: il 36% degli scarti si riferisce a documenti che non sono nel formato XML corretto, il 26% a fatture duplicate. il 6% a codice fiscale o partita IVA sbagliati. Dall’1 al 15 gennaio sono pervenute all’Agenzia 2,57 milioni di richieste di generazione di QR Code, e 2,8 milioni di registrazioni di indirizzo telematico.

Intanto però il dibattito sui social è rovente, e sulla stampa locale le associazioni di categoria parlano di piccoli imprenditori disorientati, tra problemi informatici, di connessione (non dimentichiamo che in Italia la banda larga in moltissime zone al di fuori delle città non è affatto scontata), tempi di risposta del SdI, e interpretazione della normativa, anche alla luce delle ultime modifiche introdotte con la legge di bilancio.

La disinformazione sul tema è ancora enorme, per cui abbiamo pensato di raccogliere qui tutti i principali articoli che abbiamo scritto sul tema in questi mesi.

– Qui una breve guida in 50 righe su chi vuole farsi un’idea immediata sull’obbligo di Fatturazione Elettronica tra privati in Italia, in vigore dall’1 gennaio 2019.

– Qui le 10 cose principali da sapere per far diventare la fatturazione elettronica una procedura di ordinaria amministrazione quotidiana in azienda.

– Qui una sintesi di costi e benefici della fatturazione elettronica, quantificati dall’Osservatorio Fatturazione Elettronica ed eCommerce B2B del Politecnico di Milano.

– Qui abbiamo parlato delle dimensioni dell’impatto della fatturazione elettronica in Italia (numero di imprese, numero atteso di fatture, ecc.) con un confronto rispetto all’Europa e al resto del mondo.

– Qui il punto di vista delle Associazioni rappresentanti delle principali filiere di settore (Ediel, Metel, Dafne, e GS1 Italy) sui rischi da non sottovalutare nell’introduzione del nuovo adempimento di fatturazione elettronica.

– Qui invece il punto di vista della Fondazione Nazionale dei Commercialisti su rischi e opportunità della fatturazione elettronica tra privati.

Qui abbiamo parlato di un’indagine dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica che mostra un atteggiamento positivo delle aziende italiane nei confronti del nuovo adempimento.

– qui Sogei, che ha sviluppato il SdI per conto dell’Agenzia delle Entrate, fa il punto sugli ultimi interventi sul Sistema di Interscambio a poche settimane dall’entrata in vigore dell’obbligo.

– Qui abbiamo parlato del conflitto tra Fatturazione Elettronica e GDPR (il nuovo regolamento europeo su data protection e privacy), così come evidenziato dal Garante Privacy italiano a pochi giorni dall’entrata in vigore dell’obbligo.

– Qui abbiamo riportato il punto di vista di un fornitore che spiega perché è il caso di affidare la Fatturazione Elettronica a un intermediario specializzato

– e qui invece il parere di un fornitore sostenitore della Fatturazione Elettronica senza intermediari, mediante interazione diretta con il SdI

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