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Imprese più produttive e consumatori tutelati se la certificazione della filiera produttiva è digitale

Trasparenza e tracciabilità hanno assunto negli ultimi anni una rilevanza cruciale, in particolar modo nel settore agroalimentare. Con la soluzione SmartTag, nata dalla collaborazione di InfoCert con la sua controllata Sixtema, gli operatori del settore raccolgono, gestiscono e diffondo al pubblico le informazioni sulla qualità dei prodotti distribuiti

Pubblicato il 25 Lug 2019

Carlo Centofanti*

Head of New Business Development di InfoCert – Tinexta Group

certificazione digitale filiera produttiva

Entrare in un ristorante e trovare una cucina “a vista” è sempre una bella sorpresa. La possibilità di osservare, da dietro a un vetro, dove e come vengono trattate le pietanze che andremo a gustare, ci affascina e, soprattutto ci tranquillizza. La trasparenza già di per sé trasmette affidabilità. È un valore per chi un prodotto lo consuma e, ancor prima, per chi lo produce, lo trasporta, lo lavora e lo vende.

Un consumatore dovrebbe avere sempre il diritto di scegliere in massima consapevolezza quale prodotto acquistare, basando la propria valutazione su informazioni chiare, esaustive e, soprattutto, inequivocabili.

Certificazione digitale della filiera produttiva: informazioni garantite per scelte consapevoli

Ecco perché InfoCert, in collaborazione con la sua controllata Sixtema, ha realizzato una soluzione per certificare e valorizzare le informazioni che riguardano la filiera produttiva: informazioni qualificate e con validità legale, messe a disposizione del consumatore finale.

SmartTag, questo è il nome della soluzione per la certificazione digitale della filiera produttiva, ha trovato la sua prima applicazione nel food. L’Industria alimentare rappresenta uno dei comparti trainanti dell’economia italiana, la seconda in termini di fatturato dopo quella metalmeccanica. Nel 2017 il volume di affari si è attestato attorno ai 135 miliardi di euro (in crescita del 2.3% rispetto al 2016). Risulta quindi estremamente importante investire su soluzioni che consentano di tutelare questo business in particolare dai fenomeni di contraffazione e ingannevoli Italian Sounding. Fenomeni che minano il prestigio del “Made in Italy” e che danneggiano direttamente o indirettamente l’economia italiana. Le ultime analisi parlano di un danno per le nostre imprese di circa 70 miliardi di euro all’anno. Parliamo di una cifra rilevante tantopiù se rapportata ai dati delle esportazioni (32 miliardi di euro nel 2017).

SmartTag consente di attestare – in modo incontrovertibile – la provenienza geografica dei prodotti. Il cuore della soluzione è GeoSign, la firma digitale georeferenziata brevettata da InfoCert: attraverso questo strumento, è possibile certificare con pieno valore legale non solo l’identità di chi effettua una transazione digitale e il momento in cui quest’ultima avviene, ma anche il luogo in cui si compie. E questo per ogni fase produttiva della filiera producendo output certificati e a valore legale, a beneficio e tutela di tutti gli stakeholders.

Ai consumatori vengono garantite tutte le informazioni per compiere scelte consapevoli, in modo estremamente semplice e intuitivo: basta inquadrare con il proprio smartphone il QR Code apposto sulla confezione di ogni singolo prodotto per ricevere, in tempo reale, dati qualificati non solo sull’alimento – quali le “tradizionali” informazioni su data di confezionamento e scadenza o sugli ingredienti – ma anche su tutte le fasi del suo processo produttivo.

I produttori, dal canto loro, aprendo virtualmente le porte delle loro aziende ai consumatori finali, possono mostrare con trasparenza non soltanto il proprio modo di operare, ma anche gli ambienti in cui avviene la trasformazione o la lavorazione delle materie prime. Così facendo, hanno la possibilità di valorizzare i propri prodotti e diventare più competitivi sia sul mercato nazionale sia sui mercati esteri.

Ed è un investimento intelligente. SmartTag, infatti, non punta a sostituire i processi di certificazione già adottati, ma li integra rendendoli più efficienti: grazie a un’architettura modulare, scalabile e integrabile, ben si adatta ai sistemi “legacy” utilizzati per la gestione dei processi produttivi. Quindi si tratta di un investimento ad alto rendimento.

Anche gli enti certificatori traggono benefici da SmartTag: le informazioni raccolte lungo la filiera alimentano costantemente un database da cui ogni azienda può estrarre liste specifiche di dati da fornire a tali enti, che possono così operare con maggiore rapidità, facilità ed efficienza.

Alle stesse liste possono accedere anche gli utenti interni alle imprese – quali product manager o quality manager – traendone benefici analoghi.

E, persino, le Autorità sono agevolate nei loro compiti di controllo: alcune liste sono pensate per fornire prontamente dati utili in caso di ispezioni, anche senza preavviso, facilitandone l’azione di verifica e, al contempo, sgravando gli operatori economici da complesse attività di recupero delle informazioni.

Insomma, SmartTag è davvero uno strumento all’avanguardia e in grado di salvaguardare il Made in Italy, non solo ovviamente nel settore agrifood, e di contribuire così, concretamente, alla competitività delle imprese e dell’intero nostro sistema economico.

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