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Le aziende italiane verso i Social Media

Una survey fa emergere una lieve crescita nell’utilizzo, perlopiù nell’area Marketing e Comunicazione, e più consapevolezza delle potenzialità. Fra gli obiettivi principali, oltre al consolidamento del brand, ci sono la raccolta di nuovi lead e i feedback immediati sulle preferenze dei clienti. Sei aziende su dieci hanno un team dedicato

Pubblicato il 18 Mar 2013

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Le aziende italiane si muovono in direzione dei social media. Anved (Associazione delle imprese per le vendite a distanza), Aidim (le imprese del direct marketing), eCircle e Cribisi D&B hanno presentato i dati di un’indagine secondo la quale l’utilizzo dei social media sarebbe cresciuto del 2% rispetto allo scorso anno. Dal 75 si sarebbe arrivati al 77% su un campione di oltre tremila aziende selezionate che per il 30% è formato da aziende con oltre cinquanta milioni di giro d’affari.

L’e-commerce è in testa con il 94% delle aziende social, e tra i settori diventati più social rispetto allo scorso anno ci sono anche retail e non profit.

In generale prevalgono ancora obiettivi di utilizzo generici come consolidare e trasmettere i valori del brand o dell’azienda e comunicare con i nuovi clienti, ma iniziano a farsi strada obiettivi più strettamente legati al business.

Al terzo posto con il 34% delle preferenze troviamo infatti promozioni o vendite, seguito dalla raccolta di nuovi lead con il 33% e dai feedback immediati sulle preferenze dei clienti con il 26%. Si tratta di un segnale dell’utilizzo più consapevole di questi strumenti che hanno visto crescere la loro importanza nel marketing mix delle aziende.

I social media sono considerati particolarmente utili per la crescita della brand awareness e il potenziamento o la difesa della brand reputation. Molto più basso il numero delle imprese che lo ritengono un metodo per fare crescere le vendite o come strumento valido per il recruiting.

I preferiti sono i social network, utilizzati dal 95%, dietro di loro, con l’82%, ci sono i canali foto, video e documenti e i network professionali con il 78%. All’interno delle varie categorie Facebook vince alla grande con l’89%, seguito da Twitter con il 65% e da Google + con il 34%.

Linkedin domina con il 76% (Viadeo si ferma al 5%) e Youtube si prende il 74% con Pinterest al 23%. I blog raccolgono invece il 40% delle preferenze.

Segnali di maturazione

A conferma di una certa maturazione delle strategie sul canale, si fanno strada gli strumenti a maggiore tasso di complessità e valenza di business come applicazioni (20%) e advertising (29%) comunque ancora lontani dalla classica fan page che raccoglie il 65% delle preferenze.

Migliora anche la frequenza dell’aggiornamento. Due terzi degli intervistati sostiene di aggiornare con regolarità il proprio spazio social di solito in mano a marketing e comunicazione. Il 32% l’ha dato in mano all’area commerciale e il 20% all’assistenza clienti.

Sei aziende su dieci hanno un team dedicato e poco frequente è il ricorso a risorse esterne per la gestione di questi spazi. Chi lo fa preferisce ingaggiare agenzie specializzate piuttosto che le classiche società che si occupano di comunicazione. L’eccezione arriva dal retail, un gruppo formato però da aziende di dimensioni maggiori.

In generale si riscontra la mancanza di una strategia integrata di social commerce visto che questi strumenti sono al momento utilizzati in prevalenza per generare traffico sul sito e raccogliere iscritti per le newsletter. Però, quasi un quarto delle aziende già integra i social media con il Crm.

Il lato negativo è che solo un quarto misura il Roi e le visite al sito sono il criterio più utilizzato per misurare le performance.

In tutto questo la soddisfazione media rimane abbastanza moderata. Solo 12% delle aziende è pienamente soddisfatto e il 50% solo parzialmente. La fiducia però c’è. Quasi la metà delle aziende aumenterà l’investimento nel canale nel breve periodo e chi seguirà questa strada lo farà, in alcuni casi, in percentuale molto significativa.

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