La diffusione della Fatturazione Elettronica in Italia è ancora
limitata ma in forte crescita. Ne fa uso ormai quasi 1
impresa su 2 tra le grandi (con più di 250 dipendenti)
e circa 1 su 7 tra le medio-piccole (tra 10 e
250 dipendenti). Complessivamente, sono circa
60.000 le imprese che hanno una qualche esperienza di
dematerializzazione e/o gestione digitalizzata del ciclo
ordine-pagamento: l’incremento in un anno è stato del
56% per la Conservazione Sostitutiva e del 10% nel numero
di imprese che fanno Integrazione del Ciclo Ordine-Pagamento in
modo “evoluto”. Un fenomeno questo che si
accompagna a una crescita del 12% nel numero di documenti
scambiati nelle relazioni EDI, una soluzione in uso da tempo ma
che continua a diffondersi.
I dati emergono dalla nuova Ricerca
dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e
Dematerializzazione promosso dalla School of Management
del Politecnico di Milano (www.osservatori.net), presentati
ieri a Milano.
«La strada per la Dematerializzazione è ampiamente
tracciata e in definitiva anche lastricata di interessanti
opportunità – ha affermato Alessandro Perego,
Responsabile Scientifico dell’Osservatorio – . Ora
spetta a chi deve percorrerla – organizzazioni pubbliche e
private – attivarsi».
Secondo i ricercatori del Politecnico, vi sono diversi fattori
che rendono potenzialmente molto pericolosa una scelta
“attendista”: i benefici legati a questi
progetti, le iniziative di sistema già oggi in essere, il
preannunciato obbligo di Fatturazione Elettronica verso la PA, le
crescenti spinte alla dematerializzazione da parte del
Legislatore nazionale ed europeo, la già confortante diffusione
di alcuni modelli di Fatturazione Elettronica nel nostro
Paese.
I benefici della dematerializzazione sono notevoli, come dimostra
l’analisi di centinaia di esperienze reali. Le
fatture B2b circolanti in Italia sono circa 1,3 Miliardi
all’anno: adottare logiche di Fatturazione Elettronica
porterebbe al Sistema Paese benefici che variano da 7-8 Miliardi
di Euro/anno (per i modelli di Fatturazione Elettronica
più semplici, in cui la fattura viene scambiata in formato non
strutturato) fino a circa 60 Miliardi di
Euro/anno, nel caso in cui vengano idealmente coinvolte
tutte le fasi e i documenti del ciclo ordine-pagamento. Gli
stessi principi di integrazione, collaborazione e
dematerializzazione applicabili nell’ambito del ciclo
dell’ordine possono essere estesi anche ad altre tipologie
di documenti, come per esempio libri e registri contabili,
contratti, documenti assicurativi e doganali.
A partire da questa analisi e da questi numeri,
l’Osservatorio ha aperto un altro importante cantiere di
Ricerca per approfondire le molteplici opportunità legate ai
temi della cosiddetta Financial Value Chain e
studiare le potenzialità derivanti dall’integrazione tra
ciclo logistico-amministrativo-commerciale e mondo finanziario.