Fatturazione elettronica tra privati

Fattura digitale b2b: i dubbi da chiarire

In attesa delle regole tecniche e del decreto attuativo restano ancora interrogativi sulla tipologia del servizio, per la generazione, la trasmissione e la conservazione delle Fatture Elettroniche, che sarà offerto dall’Agenzia delle Entrate ai contribuenti e il ruolo del Sistema di interscambio, sull’eventuale consenso da richiedere ai propri clienti, sulle modalità di individuazione del cliente e sull’istituzione di un’anagrafe unica. Il punto di Irene Facchinetti del Politecnico di Milano

Pubblicato il 02 Nov 2015

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Siamo a un punto di svolta, ma anche di attesa di ulteriori chiarimenti dal Governo, per la fattura elettronica b2b (tra aziende private). Se da una parte il Decreto Legislativo n.127 del 5 agosto 2015 si può considerare il fischio di partenza per questa riforma, dall’altra «mancano ancora le regole tecniche e un decreto attuativo. Ci sono alcuni aspetti – non pochi in verità – da chiarire», dice Irene Facchinetti, Direttore dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano.

Ricordiamo che, secondo il decreto, dal primo gennaio 2017 le imprese (e tutti i soggetti IVA) potranno beneficiare di alcune semplificazioni se trasmetteranno all’Agenzia delle Entrate i dati delle proprie fatture, emesse e ricevute. «Saranno esonerati da una serie di obblighi: l’invio dello Spesometro, le comunicazioni delle operazioni con i Paesi inseriti nella black-list, l’invio dei modelli INTRASTAT limitatamente agli acquisti di beni e alle prestazioni di servizi ricevute, la comunicazione dei dati relativi ai contratti stipulati dalle società di leasing, di locazione e noleggio, la comunicazione degli acquisti di beni da operatori economici di San Marino con assolvimento dell’IVA mediante autofatturazione. Altre facilitazioni sono rimborsi IVA eseguiti in via prioritaria entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione annuale e riduzione di un anno dei termini di accertamento in materia IVA e d’imposte dirette. 

Gli aspetti da chiarire sono «la tipologia di servizio (per la generazione, la trasmissione e la conservazione delle Fatture Elettroniche) che sarà offerto dall’Agenzia delle Entrate ai contribuenti e il ruolo del Sistema di interscambio; l’eventuale consenso alla Fatturazione Elettronica da richiedere ai propri clienti, le modalità di individuazione del cliente e l’eventuale istituzione di un’anagrafe unica», spiega Facchinetti.

Chiarimenti arriveranno con le future regole tecniche e un decreto attuativo. Le prime saranno previste da un “provvedimento  del  Direttore  dell’Agenzia  delle  entrate, sentite le associazioni di categoria nell’ambito di forum nazionali sulla fatturazione elettronica istituiti in base alla decisione della Commissione europea COM  (2010)  8467”, si legge nel Decreto.

“Con decreto del  Ministro  dell’economia  e  delle  finanze,  da emanarsi entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del  presente decreto, sono stabilite nuove modalità semplificate di controlli  a distanza degli elementi acquisiti dall’Agenzia delle entrate”. Questo – salvo ritardi – dovrebbe arrivare quindi entro febbraio.

Al netto di questi elementi in sospeso, comunque la macchina riformatrice si è messa in moto: «sono state gettate le basi per un ulteriore stimolo alla diffusione di soluzioni che aiutino le imprese a semplificare e rendere più efficienti i propri processi», dice Facchinetti.

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