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Procurement 2023: 10 aspetti operativi che i CPO dovrebbero considerare per preservare la redditività

Un recente approfondimento di McKinsey & Company si sofferma sulle azioni che i responsabili acquisti devono compiere per rispondere alle attuali sfide che, tra volatilità e inflazione, richiedono al ruolo un cambiamento rilevante. Un decalogo delle azioni da intraprendere

Pubblicato il 15 Mar 2023

Procurement 2023

I responsabili degli acquisti o Chief Procurement Officer (CPO), che speravano in un miglioramento delle condizioni macroeconomiche del 2023, hanno dovuto ricredersi. Con l’inizio del nuovo anno, infatti, la volatilità e l’inflazione dell’anno scorso non solo sono rimaste immutate, ma sembrano dover permanere per l’intero anno e anche oltre.

La stessa funzione procurement continua ad affrontare importanti cambiamenti che hanno reso obsoleti i suoi modelli operativi tradizionali. Ecco perché si stanno delineando dei trend in alcune organizzazioni che cercano di rispondere in maniera efficace alle sfide che riguardano in particolare l’area acquisti e che puntano a introdurre quelle caratteristiche di resilienza oggi evocate da più parti.

Procurement 2023: le 10 azioni che i CPO dovrebbero attuare secondo McKinsey

Un recente approfondimento condotto da McKinsey & Company ha identificato 10 azioni che possono essere messe in campo a tal proposito dai CPO.

Il presupposto di fondo è che in ogni caso il procurement assuma una maggiore centralità all’interno dell’azienda con lo scopo di proteggere la redditività, contenere la crescita incontrollata dei costi e intercettare le opportunità. Motivo per il quale i responsabili acquisti non possono operare al di fuori di una stretta correlazione con le altre figure manageriali dell’azienda, ma devono attuare le loro strategie coordinandosi con il CEO e con gli altri C-level.

Le 10 azioni suggerite da McKinsey sono aggregate in gruppi di due, come nello schema riportato sotto.

McKinsey_CPO

1.Trasparenza sui rischi di fornitura

Per decidere le azioni giuste, i CPO hanno bisogno di totale trasparenza, in particolare sui rischi legati alla Supply Chain, ai fornitori e ai costi. Per gestire questi rischi, le aziende devono comprendere a monte la loro catena del valore, ad esempio tramite una tecnologia di Digital Twin in grado di garantire gli insight necessari a pianificare i vari scenari.

2. Visibilità lungo la Supply Chain

Per ottenere visibilità in tempo reale, le organizzazioni più all’avanguardia si sono dotate di una sorta di “cabina di regia della resilienza” che garantisce informazioni immediate sulla domanda dei clienti, sulle scorte, sui prezzi di mercato e sulle interruzioni della Supply Chain. Questo strumento arricchisce automaticamente i dati interni con quelli provenienti dall’esterno, dati a cui possono accedere sia i CPO sia le altre figure apicali dell’azienda.

3. Procurement 2023: focus sullo scoring dei fornitori

Gli uffici acquisti devono aggiornare costantemente le variazioni di costo e i profili di rischio, raccogliendo gli opportuni feedback dal mercato e introducendo criteri differenti nella relazione con i fornitori. Tra questi, vanno presi in considerazione soprattutto gli aspetti innovativi, il miglioramento della sostenibilità, la riduzione delle emissioni e dei rifiuti, l’incremento dell’efficienza.

4. Nuovi modelli operativi di Risk Management

L’attuale contesto necessita di nuovi modelli operativi del rischio. Questi modelli possono includere dashboard con cui monitorare i rischi che incidono sulle vendite e sui profitti, mappe delle reti dei fornitori, soluzioni per prevedere domanda e offerta, schemi con cui anticipare la probabilità che le misure adottate raggiungano gli obiettivi auspicati.

5. Collaborazione e sinergie con gli altri dipartimenti

I CPO, per rispondere alla pressione al rialzo sui prezzi causata dai fattori produttivi, devono collaborare maggiormente con le altre funzioni aziendali. Ad esempio operando a stretto contatto con l’area Finance e con quella del Risk Management, il procurement può affrontare meglio i profili di rischio-rendimento e migliorare le strategie di copertura. Così come, grazie al coordinamento con le funzioni Sales & Marketing, è possibile monitorare costantemente le politiche dei costi dell’azienda rispetto a quelle dei competitor.

6. Procurement 2023: il nodo della sostenibilità

La maggior parte delle organizzazioni sta adottando azioni a breve termine per ottimizzare la domanda di energia in risposta alle perturbazioni del mercato. Questo contesto offre, però, l’occasione per rivedere il mix energetico futuro, ad esempio introducendo nuove tecnologie, stipulando accordi di acquisto differenti o implementando una capacità interna di autoproduzione. Con il vantaggio di perseguire contemporaneamente obiettivi di sostenibilità e di riduzione dei costi.

7. Mai perdere di vista la marginalità

Al fine di consentire strategie efficaci di determinazione dei prezzi e di contrattazione con i fornitori, è opportuno che il procurement collabori con i team di vendita. In questo modo, l’integrazione tra COGS (Cost of goods sold), cioè costo delle merci vendute o margine lordo dell’azienda, e prezzi può aiutare a definire con più efficacia il portafoglio dei prodotti e a la definizione dei margini.

8. Il portfolio prodotti diventa “dinamico”

La ridefinizione del portafoglio e la progettazione dei prodotti rappresentano delle leve con cui le aziende sono in grado di individuare quelle dipendenze eccessive da materiali o fornitori di cui c’è penuria. Solo così è possibile adottare le misure idonee a ridurre, laddove possibile, tali dipendenze o a rivedere il design dei prodotti.

9. Control tower e trasparenza lungo la filiera

Per coordinare una risposta olistica servirebbe una “torre di controllo” composta da un team agile e dai rappresentanti di varie funzioni. Questo team avrebbe il compito di portare maggiore trasparenza all’organizzazione, monitorando i mercati e identificando i rischi. Inoltre, darebbe ulteriori elementi in vista di un’accelerazione dei processi decisionali.

10. Procurement 2023: i talenti al cuore delle strategie data-driven

Oggi più che mai il procurement deve attrarre competenze avanzate necessarie per muoversi in scenari sempre più complessi. Queste competenze includono l’utilizzo di tool di Analytics, di strumenti di risk assessment o di monitoraggio dei costi. Occorrono nuovi talenti, come data scientist e scrum master, che intraprendano un percorso di carriera in ambito procurement, introducendo un punto di vista innovativo che sia valorizzato dalla leadership delle organizzazioni.

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