Ecologia

Rifiuti elettronici, solo uno smartphone su 5 viene riciclato correttamente

Ecolight, il consorzio nazionale per la gestione dei rifiuti elettronici (RAEE), ha aumentato del 5,4% in un anno il volume di raccolta di cellulari, tablet, frullatori e altri piccoli elettrodomestici. Ma non basta: «Sono riciclabili fino a quasi il 95% del loro peso. Vanno differenziati per dare concretezza all’economia circolare»

Pubblicato il 28 Mar 2019

rifiuti elettronici

Nel corso del 2018 il consorzio Ecolight ha raccolto e avviato ad un corretto recupero e trattamento quasi 24mila tonnellate di rifiuti elettronici. Di queste, oltre il 70% è rappresentato da piccoli elettrodomestici, telecomandi, cellulari e oggetti elettrici ed elettronici di uso quotidiano che non funzionano più: quasi 17.000 tonnellate, con un incremento del 5,4% rispetto al 2017.

I RAEE, ovvero i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, sono un rifiuto altamente inquinante se non correttamente gestito. Smaltirli è fondamentale per l’ambiente.

«I rifiuti derivanti dai piccoli elettrodomestici e dall’elettronica di consumo rappresentano un’importante risorsa, infatti sono riciclabili fino a quasi il 95% del loro peso», ricorda Giancarlo Dezio, Direttore Generale di Ecolight. «È possibile ricavarne significative quantità di plastica, ferro e vetro; tutti materiali che, se opportunamente trattati, possono diventare materie prime seconde ed essere re-immesse sul mercato dando così concretezza all’economia circolare».

Il reperimento di questi rifiuti però risulta molto difficile, perchè a differenza degli altri, spesso non seguono il percorso di riciclo e recupero corretto. Un esempio sono i cellulari non più funzionanti che, nella maggior parte dei casi, o viene dimenticato in un cassetto o in cantina e, nelle peggiore delle ipotesi finisce nell’indifferenziato. Si stima infatti che solamente un cellulare non più funzionante su cinque sia conferito correttamente. 

«L’attenzione di Ecolight si è sempre focalizzata su questo tipo di rifiuti sia sotto il profilo della sensibilizzazione, sia nel mettere a disposizione strumenti nuovi e innovativi che possano agevolare il conferimento di frullatori e tablet rotti», continua Dezio. Difatti, il consorzio ha ideato un progetto di EcoIsole RAEE, ovvero cassonetti automatizzati dove poter conferire i RAEE di piccole dimensioni. «Attraverso le 31 postazioni che abbiamo posizionato in luoghi ad elevata frequentazione come i centri commerciali, i punti vendita di grandi dimensioni oppure spazi pubblici, negli ultimi dodici mesi sono state raccolte 102 tonnellate di piccoli RAEE», continua il Direttore Generale di Ecolight. «Trattandosi di oggetti piccoli dal peso medio al di sotto dei 500 grammi, è un buon risultato che viene amplificato dalla capacità di coinvolgimento che hanno le nostre EcoIsole: nel solo 2018 sono state utilizzate da oltre 2,5 milioni di persone». Inoltre, ci tiene a sottolineare: «Se vogliamo tutelare sempre di più il nostro ambiente, è importante insistere su una maggiore consapevolezza e sulla conoscenza dei RAEE».

Come differenziare e come conferire i rifiuti elettronici

È possibile scegliere tra due opzioni: portarli nell’ecocentro del proprio Comune di residenza oppure lasciarli in negozio al momento dell’acquisto di una apparecchiatura equivalente (es. sostituzione del televisore). Per i RAEE più piccoli (fino a 25 cm) è in vigore il cosiddetto Uno contro Zero, ovvero che i negozi che hanno una superficie di vendita superiore ai 400 mq sono tenuti a ritirare i prodotti obsoleti (cellulari, telecomandi e chiavette usb gratuitamente senza alcun obbligo di acquisto). Per agevolare la raccolta e il corretto processo di ritiro e smaltimento appartenente al principio dell’Uno contro Zero, Ecolight ha dotato ben 218 punti vendita di altrettante coppie di contenitori dove è possibile conferire rifiuti elettronici di piccole dimensioni e sorgenti luminose (lampadine a risparmio energetico, led e piccoli neon).

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