Approfondimenti

Osservatorio – Innovare i sistemi di pagamento per rilanciare l’Eurozona

La soluzione alla crisi dell’euro passa anche attraverso l’adozione e la diffusione di strumenti di pagamento standard e moderni. Economisti e istituzioni a confronto al SIA EXPO 2011

Pubblicato il 01 Feb 2012

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L’innovazione e l’armonizzazione degli strumenti di
pagamento sono oggi passaggi necessari per garantire un futuro
prospero all’Europa e all’euro. La via è stata
tracciata con l’introduzione della SEPA , la Single Euro
Payments Area, dove circa 330 milioni di cittadini possono
eseguire e ricevere pagamenti nello stesso modo. Ma i nodi da
sciogliere restano ancora molti e appare necessario accelerare il
passo, per ridurre i costi e le inefficienze dei processi di
pagamento.

Il tema è stato al centro dell’International
Payments Summit organizzato da SIA
, società
specializzata nelle aree dei pagamenti, della monetica, dei
servizi di rete e dei mercati dei capitali, alla presenza di
personalità di primo piano nel panorama europeo, come
l’economista Giacomo Vaciago, Daniela Russo (Direttore
Generale BCE) e Jean-Yves Muylle (Head of Unit DG Internal Market
& Services, European Commission).

Uno dei problemi emersi con forza è la necessità di fissare la
data finale della SEPA , ovvero il termine ultimo per
l’adozione dei nuovi strumenti di pagamento standardizzati
– bonifici e addebiti diretti – che dovranno subentrare a quelli
in uso a livello nazionale, con l’obiettivo di migliorare i
servizi e tutelare il consumatore.

«L’Europa può fronteggiare l’attuale fase di
instabilità che sta caratterizzando i mercati finanziari e
riaffermare il processo di integrazione anche attraverso la
definitiva realizzazione dell’Area Unica dei Pagamenti in
euro – ha affermato Carlo Tresoldi, Presidente
SIA(nella foto)
-. La Commissione UE deve fissare una
end-date precisa così potremo accrescere la certezza e la
fiducia dei mercati finanziari e contribuire ad aiutare
l’Europa a superare la crisi».

Secondo la “SEPA Survey 2011”, l’indagine
realizzata da BCE e Commissione Europea su oltre 350 imprese, il
22% delle corporate dell’eurozona già utilizza il SEPA
Credit Transfer (SCT) per più della metà dei propri pagamenti e
nel prossimo biennio tale percentuale si stima possa salire al
57%. Una conferma arriva anche dalla ricerca del CeTIF –
Università Cattolica in collaborazione con Capgemini Italia e
SIA da cui emerge che il bonifico SEPA è lo strumento di
pagamento con la maggior crescita
: in Italia nel 2010 i
volumi sono aumentati del 977% raggiungendo gli 11.8 milioni.

Grandi opportunità per l’Europa vengono anche dai
pagamenti elettronici di nuova generazione
, in
particolare quelli online e tramite cellulare. Tra le novità
più interessanti della cosiddetta “e-SEPA ”,
l’ulteriore evoluzione della SEPA , il progetto MyBank, un
nuovo servizio pan-europeo per fare acquisti in rete in modo
semplice e sicuro (avvio previsto nel 2012) che consente di
effettuare pagamenti direttamente tramite i portali di Internet
Banking dei propri istituti di credito, utilizzando il conto
corrente ma senza dover comunicare i propri dati.

Anche i pagamenti di piccoli importi tramite carte
contactless e smartphone sono destinati a diffondersi a
breve
: sono già numerose le sperimentazioni in atto,
Italia compresa. Lo sviluppo di tali sistemi potrà certamente
dare un importante contributo alla riduzione dei pagamenti cash,
a favore di una maggiore trasparenza.

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