Analisi

Oltre il “credit crunch”: i benefici della Financial Value Chain

L’FVC è un importante ambito di sviluppo della fatturazione elettronica, che consente di aumentare il grado di integrazione fra imprese e istituti finanziari. Ecco i principali vantaggi.

Pubblicato il 12 Apr 2012

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Un importante complemento dei progetti di fatturazione elettronica è rappresentata dalla cosiddetta Financial Value Chain (FVC).

Cos’è la Financial Value Chain

Si tratta – secondo la definizione dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione del Politecnico di Milano (www.osservatori.net) – di “quell’insieme di servizi, prevalentemente di tipo finanziario, cui le imprese possono accedere offrendo maggiore visibilità sui propri scambi informativi relativi alle relazioni commerciali in essere”.

E’ un importante ambito di sviluppo, perché permette di aumentare il livello di integrazione fra imprese e istituti bancari nei processi di pagamento ed erogazione del credito.

I benefici per l’intero sistema

Secondo gli analisi del Politecnico, una maggiore conoscenza delle relazioni di business fra questi soggetti (banche e imprese) potrebbe avere delle ricadute positive su tutti gli attori in gioco. Ad esempio, le imprese “virtuose” (che non temono la trasparenza) potrebbero migliorare i processi di pagamento e accedere a migliori condizioni di accesso al credito. Gli istituti bancari potrebbero migliorare i modelli di valutazione del rischio, nonché allargare la propria offerta di servizi finanziari e creditizi. Gli stessi provider di soluzioni B2B potrebbero beneficiare di un allargamento del mercato delle soluzioni di dematerializzazione. Si tratta di temi quanto mai attuali, considerando il “credit crunch” che in questi mesi attanaglia il sistema economico-finanziario.

Questo livello di integrazione è senza dubbio facilitato dall’uso di soluzioni informatiche che consentono l’interscambio di documenti in formato elettronico strutturato.

In questo modo si riesce a:

– Automatizzare i processi di pagamento

– Attivare nuovi modelli di erogazione del credito

E’ importante sottolineare come questa maggiore trasparenza nelle transazioni commerciali (facilitata e abilitata dall’uso dell’ICT) risulta alla fine essere una pre-condizione che consente agli istituti bancari di analizzare meglio i propri indicatori di rischio e quindi di erogare con “maggiore tranquillità” credito alle imprese.

L’area di attenzione

Il grosso punto di domanda – sottolineano in ogni caso i ricercatori dell’Osservatorio – è che c’è ancora ben poca chiarezza su come creare concretamente questi modelli di servizio.

Dalla Ricerca dell’Osservatorio è emerso come banche e imprese hanno cominciato a collaborare principalmente su due versanti: supporto alla riconciliazione fatture-pagamenti e anticipo fatture.

In altre parole, la condivisione di queste informazioni (strutturate) è per certi aspetti il “via” a servizi più articolati per avere maggiore visibilità sull’intero processo transazionale.

Le imprese sembrano indicare chiaramente il proprio interesse a lavorare in questa direzione. Sta alle banche crederci con soluzioni concrete.

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