Leadership

Le nuove priorità degli Executive nel mondo post-pandemia: impatto, benessere e felicità

Filippo Poletti anticipa i temi del suo libro “MBA Power: innovare alla ricerca del proprio purpose”, manifesto della nuova leadership creativa e responsabile. Racconti e riflessioni dei 101 Executive che hanno tratto dall’esperienza del Coronavirus un grande insegnamento: serve un rinnovato impegno per creare un futuro migliore per tutti

Pubblicato il 15 Nov 2022

Filippo Poletti

LinkedIn Italia Top Voice, Communication Manager, Executive MBA

Filippo Poletti

C’è un prima e c’è un dopo. C’è l’anno “prima della pandemia” (o 2019) e c’è quello dopo che la pandemia è iniziata, annunciata dal caso Codogno, portato dai media nelle case di tutti gli italiani venerdì 21 febbraio 2020. Lo sanno bene i 101 manager protagonisti del libro “MBA Power: innovare alla ricerca del proprio purpose” . Sono gli Executive che tra il 2020 e il 2022, quando il mondo sembrava che non avesse più un domani (soprattutto all’avvio dell’emergenza sanitaria), si sono rigenerati professionalmente frequentando la business school del Politecnico di Milano.

Sono donne e uomini di età compresa tra i 30 e i 60 anni provenienti da tre continenti, rispettivamente dall’Europa, dall’Asia e dall’America. Dopo due anni di studi impegnativo e appassionante non hanno – anzi, essendo io uno dei 101, non abbiamo – dubbi: la stella polare che deve guidare i manager del nuovo mondo, inaugurato dall’avvento del coronavirus, è il rinnovato impegno a creare un futuro migliore per tutti.

La carica dei 101 Executive della generazione R di rinascita 

In ciascuno dei 101 racconti raccolti emerge chiaramente come lo sviluppo tecnologico e l’innovazione debbano contribuire a rendere il mondo del lavoro più sostenibile. Mai come oggi i leader sentono il dovere di mettere a disposizione delle aziende in cui operano (o alla guida della propria impresa) il rinnovato know-how o “MBA power” così da generare sempre più valore nella propria vita, in quella delle persone a loro vicine e nel resto dell’umanità.

Il piano d’azione della generazione R di rinascita è chiaro e dichiarato: assieme al time to EBIDTA o tempo della redditività aziendale, occorre concentrarsi sul tempo della responsabilità intesa come l’impegno a dare risposte concrete ai problemi reali dell’intera collettività in cui si opera come professionisti.

Le parole chiave degli Executive: responsabilità, impatto, benessere e felicità

Nelle testimonianze di ““MBA Power: innovare alla ricerca del proprio purpose” le dieci parole più ricorrenti sono “persona”, “futuro”, “responsabilità”, “opportunità”, “impatto”, “cambiamento”, “sostenibilità”, “benessere”, “crescita” e “felicità”. È questo il “word cloud” o sfera semantica dell’“MBA power” dei dirigenti, certi che occorra continuare a migliorarsi per saper cogliere le opportunità dell’oceano blu dell’innovazione. In fondo – lo insegnano i docenti della POLIMI Graduate School of Management come Andrea Rangone – al mondo del lavoro di oggi servono nuovi leader, capaci di guidare i cambiamenti in atto con una visione sempre più inclusiva e solidale.

La vision ai tempi della pandemia: accelerare per ripartire

“MBA Power: innovare alla ricerca del proprio purpose” è, dunque, un viaggio nell’universo della dirigenza. Salda nei manager è la consapevolezza che i programmi di executive MBA iniziati nel 2020 saranno ricordati per la gravità del contesto esterno, dominato dall’infezione da coronavirus, combattuta con la tecnologia a mRNA da una protagonista come l’executive Micaela Long, attiva a Basilea nel settore del life science, oltre che dalla guerra in Ucraina scoppiata all’inizio del 2022.

«Erano anni che pensavo di fare un master – racconta Luigi Nunziata, tra le voci del volume –, ma la pandemia mi ha dato la spinta. Durante il primo lockdown, al termine di lunghe giornate di telelavoro, realizzai quanto fosse più razionale seguire docenti qualificati e chinare la testa sui libri per acquisire nuovi strumenti con cui affrontare il cambiamento, piuttosto che continuare a fissare la TV, chiedendosi cosa sarebbe stato». Quando tutto si ferma – sintetizza l’Executive Emanuele Lauria, ingegnere con la vena poetica, «hai modo di guardare oltre l’orizzonte della quotidianità e di riflettere sul futuro».

Sì, perché di fronte al mondo paralizzato dalla pandemia descritto da Katia Papova, Paolo Chianese spiega che serviva «migliorarsi per uscire più forti»: gli executive sentivano, in poche parole, l’esigenza di «restare coraggiosi, vivi», notano Valeria Sava e Massimiliano Terrani. In fondo, ricorda Tommaso Fincato, i mesi del master hanno permesso a tutti gli alunni della business school del Politecnico di Milano di alleggerire, almeno nella testa, la cappa della pandemia. E, guardando alla post pandemia, Claudio Paliotta cita il pensiero di Antonio Gramsci e il suo «istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza»: per affrontare l’oggi e il domani servono, appunto, donne e uomini nuovi, “rigenerati”, “metadonne” e “metauomini” per usare una metafora.

La formazione continua riguarda tutti, nessuno escluso

Messo da parte il vincolo dell’investimento economico, altro testimone importante dei leader della generazione R di rinascita è il fatto che lo sforzo richiesto da un executive MBA è alla portata di tutti: alla business school del Politecnico di Milano sono approdati ingegneri, economisti, ma anche il biologo Simone Cassetti, il giurista Alberto Burzio o un giornalista e top voice di LinkedIn Italia come il sottoscritto.

Negli annali c’è anche il fondatore dello studio fuse* Mattia Carretti oppure l’ufficiale Domenico Castellano: è quest’ultimo a portare la voce dell’Esercito Italiano, presentando il suo iter formativo partito con l’Accademia Militare, proseguito con la laurea in scienze politiche e approdato alla POLIMI Graduate School of Management. Un percorso politecnico, questo, che tutti i professionisti possono intraprendere, a prescindere dalla loro formazione pregressa. Tutti coloro, tuttavia, che abbiano deciso di indirizzare il loro destino professionale, come spiega Francesco Lurago con questo motto: «Distinguersi per posizionarsi, innovare per distinguersi».

La generazione R di Rinascita è, dunque, a numero aperto: può farne parte chi lo desidera a patto di voler imparare, disimparare e imparare nuovamente. Nell’età dell’incertezza o VUCA, acronimo traducibile in italiano con le quattro parole “volatilità”, “incertezza,” complessità” e “ambiguità”, occorre rinascere ogni giorno come professionisti. E imparare, disimparare e imparare nuovamente.

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