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Kasanova sceglie l’approccio as-a-service per rinnovare l’infrastruttura IT

Grazie alle soluzioni HPE GreenLake, implementate con la collaborazione di WeAreProject, il gruppo è riuscito a cogliere il meglio di due mondi, l’on-premise e il cloud, abilitando un modello di costo OPEX senza rinunciare al controllo totale delle macchine. Parla Luca Levati, IT Infrastructure Manager della catena retail

Pubblicato il 30 Ott 2023

Immagine di vs148 da Shutterstock

Ottimizzare gli strumenti e i processi IT e, al tempo stesso, migliorare la gestione finanziaria delle infrastrutture su cui si innestano gli applicativi mission-critical. Ecco ciò che è riuscito a ottenere Kasanova, marchio italiano del retail che non ha bisogno di presentazioni, puntando sulla logica as-a-service delle soluzioni HPE GreenLake.

Le nuove esigenze del gruppo Kasanova

«La trasformazione è cominciata a inizio 2023, quando ci siamo resi conto che la mole di dati che stavamo trattando aveva ormai raggiunto dimensioni critiche per i sistemi di storage di cui disponevamo on-premise”, ricorda Luca Levati, IT Infrastructure Manager di Kasanova. «Non si trattava solo di saturazione dello spazio e delle risorse disponibili, ma anche di obsolescenza dello stack tecnologico. Per continuare a sostenere la crescita delle attività del gruppo, soprattutto sul fronte della digitalizzazione, era quindi indispensabile un cambio di passo».

Il gruppo Kasanova è in effetti in costante espansione: attualmente la catena di articoli per la casa (che fa leva su un modello di business integrato, a cavallo, cioè di franchising e negozi di proprietà) conta oltre 804 punti vendita (compresi i corner allestiti all’interno delle strutture di partner della GDO), dà lavoro a circa 1800 dipendenti e genera un fatturato di 300 milioni di euro l’anno.

L’approccio omnichannel, d’altra parte, sta consolidando nuove forme di interazione tra venditori e consumatori, a partire dal meccanismo del click&collect: i clienti comprano online, sulla piattaforma e-commerce della società, e vanno a ritirare la merce acquistata nel punto vendita più vicino. «Il fenomeno è in crescita, e sta destando l’attenzione di molti imprenditori, che vogliono cogliere quest’opportunità per aprire all’interno dei centri storici piccoli negozi che fungano da vetrine e punti di raccolta”, spiega Levati, che sottolinea l’importanza di un sistema efficiente ed efficace di conservazione ed elaborazione dei dati anche nell’ottica di gestire e alimentare i processi su cui si basano le nuove fonti di revenue.

«Abbiamo così deciso di far evolvere il data center del quartier generale da una classica infrastruttura proprietaria, che richiedeva una manutenzione periodica, a una soluzione di nuova generazione, gestita”.

Kasanova Headqurters
Kasanova Headqurters (photo courtesy Kasanova)

La collaborazione con WeAreProject

Il progetto è stato sviluppato con la collaborazione di WeAreProject, partner di Kasanova sul fronte dell’Information and Communication Technology da oltre dieci anni. «Insieme ai colleghi di WeAreProject siamo partiti da un’analisi accurata, che ci ha permesso di quantificare in modo puntuale la quantità di risorse computazionali e storage occupata dalle nostre macchine virtuali, così da identificare correttamente le soluzioni che ci avrebbero permesso di superare sia il problema delle dimensioni sia quello dell’obsolescenza tecnologica”.

La scelta è ricaduta, come anticipato, sul portfolio HPE GreenLake, che garantisce un’esperienza cloud-like ovunque risiedano i dati e le applicazioni: edge, data center, co-location e private cloud. Con un modello di pagamento a consumo, HPE GreenLake viene eseguito su una piattaforma edge-to-cloud aperta e sicura, e offre tutta la flessibilità della logica as-a-service che occorreva a Kasanova per semplificare la gestione dell’infrastruttura e accelerare l’incremento dei nuovi canali di business. In particolare, Kasanova ha optato per l’installazione dei server on-premise, così da mantenerne il pieno controllo in autonomia, senza rinunciare alla scalabilità delle risorse messe a disposizione da HPE.

«L’implementazione è stata rapida e indolore, merito anche della confidenza che abbiamo sviluppato con WeAreProject in una partnership di lungo corso», racconta Levati. «Dopo le fasi di pre-analisi e pre-allocazione dello spazio, sono arrivate le macchine. Il personale di WeAreProject ha provveduto all’installazione nella sala server dell’headquarter e non abbiamo riscontrato alcuna criticità. Di fatto, sembrava di aver acquistato l’hardware, come avevamo sempre fatto”.

I vantaggi della nuova infrastruttura sul piano gestionale e finanziario

La differenza è invece balzata subito all’occhio nel momento in cui le macchine hanno cominciato a lavorare. «Abbiamo immediatamente notato il miglioramento rispetto alla capacità di monitoraggio e controllo delle risorse, e con un lavoro a quattro mani siamo riusciti a dimensionare esattamente quello che ci serviva, riservandoci comunque la possibilità di aumentare le risorse in caso di necessità», precisa Levati.

Il contratto con HPE prevede infatti un buffer, una quota di espansione. «Diciamo che la soluzione GreenLake ci consente di prendere il meglio di due mondi, l’on-premise e il cloud, abilitando un modello di costo OPEX senza comunque farci perdere la percezione di avere macchine di proprietà. A conti fatti, disponiamo di una riserva di risorse pronta all’uso in casa, pur non essendo gravati da un rischio d’impresa che in effetti si assume HPE.

«Questo è un notevole vantaggio in quanto la soluzione adottata è in grado di scalare rapidamente usufruendo delle risorse aggiuntive presenti nel suo ‘buffer’ in caso di necessità improvvise, risolvendo eventuali esigenze di crescita non predicibile del cliente, come quelle che si possono verificare in corrispondenza di Black Friday o del periodo natalizio”, sottolinea Emilio Mazzucconi, Presales Director WeAreProject. A differenza di quello che succede quando si sceglie il public cloud, inoltre, questo tipo di accordo non contempla ulteriori fee per operazioni di trasferimento o di copia dati: utilizzando la nostra connettività e avendo le macchine in sede, qualsiasi migrazione non comporta variazioni di budget. L’altro vantaggio», continua, Levati, «sta nel fatto che la soluzione GreenLake ci permette di spalmare il costo dell’infrastruttura su cinque anni, con pagamenti che hanno cadenza mensile. Un’opzione che a livello economico-finanziario risulta decisamente meno impegnativa di un investimento on-premise, che presuppone l’accantonamento e l’immobilizzazione di risorse notevoli. Senza contare che cambia radicalmente l’approccio alla pianificazione dei costi: ora sappiamo esattamente quanto ci costerà crescere nei prossimi anni».

L’IT Infrastructure Manager di Kasanova si dice soddisfatto della nuova infrastruttura anche rispetto all’esperienza gestionale. «Il passaggio è stato del tutto seamless, proprio perché abbiamo mantenuto il pieno controllo delle macchine. Nel contratto è inoltre previsto uno strumento aggiuntivo attraverso il quale HPE monitora lo spazio utilizzato e ci viene in aiuto se i KPI indicano che il sistema rischia il sovraccarico. Al momento, non abbiamo ricevuto alcun alert di questo tipo. In ogni caso, io stesso ho la facoltà di tenere sotto controllo le dashboard che indicano in tempo reale qual è l’allocazione spazio e la capacità di computazione delle macchine, e per il momento risultiamo stabili».

Si tratta del resto di un progetto ancora in corso, il cui primo roll out è avvenuto all’inizio di agosto. «Il netto miglioramento delle performance è comunque già evidente. Al di là dello scarto generazionale – il vecchio sistema aveva sei-sette anni, che in ambito ICT sono un’era geologica – con il nuovo sistema l’infrastruttura ha beneficiato di maggiori performance e minori tempi di latenza al netto di una riduzione dello spazio utilizzato. Le nostre macchine virtuali coprono la quasi totalità dei server aziendali, e su quella infrastruttura girano tutti gli applicativi dei punti vendita: avere un ambiente che risponde in tempi più brevi vuol dire potenziare i processi di back-office e front-end, e quindi offrire servizi migliori ai nostri collaboratori e ai nostri clienti».

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