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Guida all’Hyperautomation: cos’è e come l’automazione può migliorare i processi aziendali

Esigenze di innovazione e di efficienza operativa impongono la semplificazione dei processi aziendali e l’adozione di un approccio “intelligente” all’automazione: l’hyperautomation. Con l’aiuto di Digital Technologies, scopriamo di cosa si tratta, i benefici e come adottarlo

Pubblicato il 07 Mar 2023

Immagine di PopTika da Shutterstock

Oggi la competitività si costruisce su diversi pilastri, tra cui produttività, minimizzazione dei costi, efficienza e innovazione. In business ormai digitalizzati, l’automazione è la logica risposta a queste esigenze; tuttavia, le aziende faticano ad adottare un approccio sistemico nei confronti della process automation e a sfruttare al massimo il potenziale delle nuove tecnologie. La risposta è l’hyperautomation.

Cosa si intende per Hyperautomation

Nonostante si senta sempre più spesso questo termine, molti operatori si interrogano su cosa si intenda per hyperautomation. La definizione di riferimento è quella di Gartner, secondo cui si tratta di “un approccio business-oriented utilizzato per identificare, analizzare e automatizzare rapidamente il maggior numero possibile di processi aziendali e IT”.

Hyperautomation non è dunque una tecnologia né una piattaforma, ma un approccio, una risposta strategica e sistemica alla digitalizzazione pervasiva dei processi e anche alla complessità che ne consegue. Hyperautomation risolve i rischi concreti di risposta frammentata al tema dell’automazione da parte delle varie divisioni aziendali, ma anche delle filiali e delle sedi. Non a caso, il mondo enterprise è il primo candidato a questo approccio, con il quale portare semplificazione in ambienti complessi, oltre a produttività ed efficienza.

Quali tecnologie sono coinvolte nell’Hyperautomation?

L’Hyperautomation non prevede solo una tecnologia, ma un insieme di tecnologie che, operando sinergicamente, formano una piattaforma con cui automatizzare, in modo intelligente, il maggior numero di processi aziendali.

Sotto il profilo tecnico, il percorso è in continua evoluzione. Il punto di partenza è l’automazione di processi ripetitivi e routinari, per poi passare a forme più evolute che coinvolgono, come tecniche di hyperautomation, Machine Learning, Process Mining e ogni altra forma di automazione evoluta.

Ecco quali tecnologie sono coinvolte nell’hyperautomation. L’elenco, come anticipato, non può essere esaustivo:

  • Process Mining. Fondamentale in fase esplorativa, rivela come i processi vengano effettivamente eseguiti e identifica eventuali deviazioni che possono nuocere alla compliance e alle performance.
  • Robotic Process Automation. Le tecniche RPA vengono adottate per l’automazione di aree di processo ripetitive e rule-based.
  • AI/Machine Learning. Nell’ambito dell’hyperautomation, le tecniche di Intelligenza Artificiale e ML forniscono al sistema una certa capacità decisionale, permettendogli di andare oltre i limiti di RPA.
  • Piattaforme di integrazione (iPaaS) e strumenti low code/no code. L’integrazione di diversi sistemi è fondamentale nell’era degli ambienti IT sempre più complessi e ibridi. L’approccio di hyperautomation tende inoltre alla democratizzazione, ovvero a ridurre l’onere in capo all’IT: piattaforme low code/no code rientrano molto bene nel paradigma.

Quali sono i vantaggi dell’iper-automazione

Solitamente, l’hyperautomation viene adottata per massimizzare l’efficienza operativa, eliminando errori, procedure ripetitive e accelerando i processi. Ma può andare oltre.

Alle imprese che si domandano quali siano i vantaggi dell’iper-automazione, Enrico Liverani, Chief Consulting & Account Manager Officer di Digital Technologies, risponde che «dipende dagli obiettivi che si pone l’azienda, poiché l’automazione può avere diversi risvolti. Oltre alla logica di efficienza, l’hyperautomation riduce il time-to-market e migliora la trasparenza dei processi aziendali, a beneficio dei sistemi di controllo interni e della capacità di rispondere a controlli e audit».

Riducendo il time-to-market, Hyperautomation accelera i processi aziendali. Inoltre, l’approccio di iperautomazione favorisce il cambiamento organizzativo e culturale che è alla base della modernizzazione d’impresa. I progetti e le iniziative di automazione, infatti, richiedono molta più collaborazione trasversale tra diversi professionisti e divisioni, rispetto a quando i progetti erano di competenza esclusiva dell’IT.

Come l’hyperautomation aumenta la produttività aziendale

Tra le sue doti, l’approccio di hyperautomation aumenta la produttività aziendale poiché elimina la possibilità di errori nell’esecuzione dei processi e li accelera, ma anche perché agisce positivamente sull’employee experience sollevando le persone da compiti ripetitivi, con una potenziale rifocalizzazione su attività a maggior valore aggiunto. Ciò determina un rafforzamento dell’engagement e del benessere, che sono gli elementi costitutivi della produttività individuale e di team.

Quando conviene utilizzarla e in quali processi?

Molte organizzazioni si domandano quando convenga utilizzare l’Hyper-automazione in azienda, ovvero quali siano gli indizi che rendono un’impresa particolarmente adatta a integrare questo approccio.

Posto che l’hyperautomation si può adottare in ogni contesto aziendale, la digitalizzazione incompleta, la ricchezza di attività routinarie e la complessità dei processi sono elementi che candidano l’azienda a ottenere il massimo.

Le holding e le multinazionali con diverse branch sono un target perfetto poiché ricevono dall’automazione una spinta esponenziale verso la semplificazione e l’abbattimento delle inefficienze, unite ai benefici della visibilità. Le dimensioni dell’azienda non sono vincolanti, ma determinano l’impatto dei progetti di iperautomazione.

Da dove iniziare, dunque? Certamente dai processi con componenti ripetitive, per poi estendere ad aree più complesse, che comportano l’adozione di tecniche di AI. L’area amministrativa e finanziaria, con processi molto articolati di gestione degli ordini e di fatturazione elettronica, ma anche tutta l’area della supply chain e delle operations sono target preferenziali per questo approccio. Nonostante la standardizzazione, la fatturazione elettronica rientra perfettamente in un approccio di hyperautomation.

Come scegliere la giusta soluzione

Oggi, scegliere la giusta soluzione di hyperautomation significa affidarsi ad un partner di esperienza. Il mercato non opera in un’ottica di prodotto, bensì di approccio fortemente customizzato sulle esigenze e gli obiettivi di ogni azienda.

Le sfide di un percorso di hyperautomation sono molte. «Le prime – ci spiega Liverani – sono la scelta e il governo delle tecnologie, poiché le aziende si trovano a doverne selezionare e gestire diverse, che devono essere combinate e integrate in funzione degli obiettivi. Inoltre, queste tecnologie evolvono continuamente: l’esempio dell’Intelligenza Artificiale è eloquente». Difficilmente un’azienda è in grado di identificare le opportunità di ottimizzazione dei suoi processi (talvolta la conoscenza è incompleta a riguardo), quelle tecnologiche, valutare i business case e aggiornare continuamente le competenze, da cui il ruolo primario del proprio partner.

Prospettive future dell’Hyperautomation

Per quanto concerne le prospettive future dell’Hyperautomation, in un timeframe di 3-5 anni, si possono già notare almeno due dinamiche importanti:

  • La fortissima accelerazione dell’AI. Nonostante l’hype del momento e la concentrazione degli investimenti, AI non è ancora impiegata in modo pervasivo in ambito di process automation.
  • Il tentativo di portare gli approcci di iperautomazione dal livello enterprise verso le PMI, con conseguente sviluppo di una logica a prodotto che semplifica e standardizza i processi, riducendo i budget necessari per intraprendere il percorso.

Digital Technologies, il partner per l’automazione

Nei confronti della grande azienda, Digital Technologies si pone come partner in grado di supportarla in tutto il percorso verso l’hyperautomation.

Si parte dall’analisi dei processi, dall’identificazione dei gap e delle opportunità, per poi definire gli obiettivi, selezionare le tecnologie, integrarle e gestirle nel rispetto dei risultati che l’azienda intende ottenere. Il tutto, attraverso un mix di asset tecnologici (tra cui una piattaforma di hyperautomation proprietaria), di competenze dedicate e di esperienza. Inoltre, data la capacità trasformativa di hyperautomation, Digital Technologies supporta le aziende nel gestire il cambiamento e creare un’organizzazione interna in grado di sfruttare al massimo i benefici dell’automazione 2.0.

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