La vision dell'azienda

Reply, Tatiana e Filippo Rizzante presentano la strategia: tecnologie di frontiera ed espansione internazionale

La CEO e il CTO raccontano la crescita del gruppo: una rete di 120 aziende, oltre 1 miliardo di euro di fatturato nel 2018, acquisizioni e startup per anticipare il futuro e crescere nei mercati più promettenti, USA e Germania in primis. Già attive nuove practice su quantum computing e biotagging. Customer Experience, piattaforme specifiche per industry e Internet of Things i focus applicativi

Pubblicato il 05 Lug 2019

Manuela Gianni

Direttrice, Digital4Executive

IMG_0204

Guardare sempre avanti, alla frontiera dell’innovazione, e agire in modo rapido e snello, grazie a un modello flessibile: una rete di aziende di piccole dimensioni (massimo 20-30 milioni di euro) e altamente specializzate (oggi sono 120), che si aggregano per creare progetti digitali in cui cliente, vendor e consulente tecnologico lavorano all’unisono. Con questa strategia, Reply, storico system integrator italiano che ha clienti del calibro di BMW, Lufthansa e Coca Cola, ha fatto crescere il proprio fatturato anno dopo anno, superando nel 2018 il miliardo di euro. «Abbiamo un piano di sviluppo focalizzato su Europa e Stati Uniti, tramite acquisizioni e startup – ha spiegato la CEO Tatiana Rizzante, alla guida del gruppo fondato dal padre insieme al fratello Filippo, che riveste il ruolo di CTO -. I due imprenditori hanno incontrato la stampa a margine dell’evento XChange, organizzato a Milano per mostrare le applicazioni più innovative e la vision dell’azienda.

«Un anno fa abbiamo acquisito negli Usa Valorem e abbiamo intenzione di continuare a espanderci, visti i buoni risultati. Anche le acquisizioni in Germania sono state positive, con un trend di crescita del +30% circa», ha spiegato la CEO.

Il focus dell’offerta

L’offerta è su una doppia traiettoria. Da un la le aree che rappresentano le fondamenta tecnologiche su cui poggiano tutti i progetti ICT, ovvero Cybersecurity, Cloud e Artificial Intelligence. Dall’altra le applicazioni chiave della Digital Transformation: Customer Experience, Industry Platforms (applicativi specifici per industria di riferimento delle aziende), e Internet of Things.

Tanti gli esempi pratici illustrati nelle aree demo: il riconoscimento di oggetti con il Macine Learning, utilizzato nel retail e nel manufacturing; l’analisi di immagini radiografiche con l’AI; la video conferenza olografica, ovvero l’interazione virtuale fra due persone lontane ma che indossano entrambi gli occhiali 3D HoloBeam; il riconoscimento di immagini utilizzato per monitorare gli scaffali del supermercato e molto altro.

In ambito Digital Marketing, Reply propone una piattaforma di Insight che a breve sarà estesa con il lancio di China Beats, una nuova soluzione di analisi dei dati che consente alle aziende di acquisire una conoscenza del mercato cinese attraverso l’AI-Social Listening di tutti i principali e-commerce, social media e piattaforme di ricerca cinesi come Alibaba, Baidu, WeChat e Weibo.

Pronti per sviluppare le Deep Tech e le nuove competenze

Secondo la vision di Reply, siamo di fronte a una discontinuità nelle strategie di trasformazione digitale delle aziende. Ora che il digitale è diventato pervasivo, per competere occorre creare qualcosa di distintivo attraverso la tecnologia.

«Per il futuro puntiamo sulle Deep Tech – ha spiegato Tatiana Rizzante -, ovvero su quelle tecnologie destinate ad avere un forte impatto, ma che richiedono pesanti investimenti e un lungo tempo di sviluppo. È qui che le aziende stanno spostando gli investimenti, scommettendo ciascuna su una piattaforma diversa. Se in passato un ritardo tecnologico si poteva colmare, per esempio investendo su un ERP di ultima generazione rispetto a quello meno evoluto di un competitor che si era mosso prima, ora non è più così: chi non costruisce le fondamenta in futuro non potrà recuperare. Ecco perché molte aziende stanno creando software factory interne. I dati, poi sono cruciali: le aziende che non creano oggi la loro base dati non potranno usare l’Intelligenza Artificiale».

Un altro punto chiave è quello delle competenze digitali. Continuous learning è la filosofia di Reply, che recluta perlopiù neolaureati brillanti e propone loro oltre 600 eventi formativi ogni anno, perché la tecnologia va veloce e non ci si può fermare. Per sopperire alla carenza di sviluppatori, stanno nascendo nuove soluzioni tecnologiche, ha spiegato la CEO: Automated coding, automated Machine Learning, e i tool “low code no code”. «Sono strumenti che consentono di utilizzare il Machine Learning anche ai non esperti, ad esempio in banca per applicazioni di risk management, mentre per il coding si utilizzano soluzioni che aumentano la produttività nella programmazione. È un nuovo stack di tecnologie che sta emergendo perché il divario fra domanda e offerta è troppo grande, ad esempio per programmatori Python: dalle università ne escono pochi e formarli è lungo».

Tatiana e Filippo Rizzante, CEO e CTO di Reply

Il futuro è vicino: quantum e biotagging

Se questo è il presente su cui opera Reply, il futuro che si prospetta è altrettanto ricco di attività che già muovono i primi passi. Ne ha parlato Filippo Rizzante, illustrando il futuro della relazione fra tecnologia ed essere umano, ponendo l’accento in particolare sulle opportunità che si stanno aprendo con la mappatura del genoma a basso costo: già oggi operano startup in grado di fornire servizi personalizzati sull’analisi del DNA. «Noi esseri umani, non solo consumiamo e produciamo dati: siamo dati. E il DNA è il dato più sensibile, anche se ad oggi non esistono ancora tecnologie di modifica». Su questo fronte, Reply è già impegnata: «Vogliamo essere sempre sull’edge dell’innovazione. Abbiamo creato una nuova practice dedicata al biotagging, marker invisibili inseribili all’interno dell’alimento per la tracciabilità, ad esempio nell’olio, o nell’inchiostro».

Un altro ambito di frontiera su cui è impegnata l’azienda è il quantum computing, che permetterà di superare i limiti fisici del silicio nel calcolo computazionale. «Abbiamo una practice che genera fatturato, con 30 persone dedicate, già tre progetti in corso, e una partnership con D-Wave», ha precisato il CTO di Reply

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4