Decreti attuativi

Fatturazione elettronica verso la PA, è arrivato il decreto

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale giunge finalmente a conclusione il lungo percorso legislativo partito con la Legge Finanziaria 2008. Entro 12 mesi Ministeri, agenzie fiscali, enti di previdenza e assistenza sociale saranno obbligati a ricevere e pagare le fatture solo in formato elettronico. Si stimano risparmi diretti pari a oltre 1 miliardo di euro

Pubblicato il 23 Mag 2013

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Con il Decreto (3 aprile 2013, n. 55) emanato ieri dal Consiglio dei Ministri sono state finalmente individuate le regole tecniche e le linee guida per la gestione dei processi di fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione. Questo passaggio rappresenta l’ultimo step del lungo percorso legislativo attivato con la Legge Finanziaria 2008 (più in dettaglio, la Legge 244 del 2007, articolo 1, commi da 209 a 214).


Le modalità e le tempistiche
La trasmissione delle fatture, anche per il tramite di intermediari, avverrà attraverso il sistema di interscambio (Sdi), la cui gestione è stata assegnata, con decreto del 7 marzo 2008, all’Agenzia delle Entrate che ha individuato in Sogei il soggetto tecnologico deputato alla sua realizzazione.

La decorrenza dell’obbligo di fatturazione elettronica è fissata in 12 mesi dall’entrata in vigore del regolamento per ministeri, agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza e assistenza sociale e in 24 mesi per le altre amministrazioni incluse nell’elenco Istat, ad eccezione delle amministrazioni locali, per le quali la data di decorrenza sarà determinata con un altro decreto.

Anche le amministrazioni locali sono state vincolate al rispetto delle medesime regole applicabili a quelle centrali introducendo così una regolamentazione unitaria a livello nazionale. Tuttavia, entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto il sistema di interscambio sarà disponibile alle amministrazioni che intendono avvalersene, volontariamente e sulla base di specifici accordi con tutti i propri fornitori.


Le conseguenze
Per le amministrazioni destinatarie vige il divieto di accettare le fatture emesse o trasmesse in forma cartacea e di procedere al pagamento, anche parziale, sino all’invio del documento elettronico.

I fornitori delle amministrazioni pubbliche dovranno, invece, gestire il proprio ciclo di fatturazione esclusivamente in modalità elettronica, non solo nelle fasi di emissione e trasmissione ma anche in quella di conservazione.

Le PMI potranno accedere a un portale elettronico, realizzato dal ministero dell’Economia, per utilizzare servizi e strumenti informatici per la generazione di fatture nel formato richiesto dallo Sdi, oltre che per la loro conservazione sostitutiva. Analogamente, l’agenzia per l’Italia Digitale, in collaborazione con Unioncamere, ha messo a disposizione il supporto per lo sviluppo di strumenti informatici open source.

«L’emanazione del decreto, attesa da 4 anni, rappresenta un importante passo avanti per l’intero sistema economico nel senso dell’efficienza e della trasparenza – ha commentato Alessandro Perego, co-fondatore degli Osservatori ICT&Management della School of Management del Politecnico di Milano -. Una stima dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione indica che grazie all’introduzione della Fatturazione Elettronica verso la PA si potrebbero ottenere risparmi diretti pari a oltre 1 miliardo di euro l’anno, se consideriamo solo gli impatti interni alle PA, e circa 1,6 Miliardi di euro l’anno, considerando anche i potenziali effetti positivi sui fornitori della PA stessa».

Nell’ipotesi che, a partire da questo obbligo, la Fatturazione Elettronica si diffonda anche solo nel 20% dei rapporti tra imprese si potrebbero conseguire recuperi di efficienza quantificati in ulteriori 3 miliardi di euro per il Sistema Paese.

«Da questa prima fase, si stima si possano ottenere risparmi pari a circa 230 mlioni di euro- continua Perego -. Con l’estensione alle amministrazioni locali che, seppur con decorrenza demandata a uno specifico DM del Ministero dell’Economia, sono vincolate al rispetto delle medesime regole applicabili alla PA Centrale, si aggiungeranno ulteriori recuperi di produttività per oltre 850 Milioni di euro».

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