Metodologie Agile

Agile, sicura, automatizzata: la “fabbrica” del software per la digital transformation

Ogni business vincente nell’era digitale è sviluppato in una Software Factory Moderna, che garantisce reattività e velocità alle organizzazioni. Automazione, insight per il business, metodologia Agile e sicurezza intrinseca nelle applicazioni sono le parole chiave. È la visione dell’innovazione illustrata dai top manager di CA Technologies nell’evento Built to Change a Santa Clara, nella Silicon Valley

Pubblicato il 14 Giu 2018

Agile

Nei team di lavoro IT (ma non solo) la metodologia Agile è sempre più diffusa. Del resto, nel settore hi-tech la costante è ormai il cambiamento, che non rallenta, anzi accelera. La spinta, si sa, arriva soprattutto dalla Silicon Valley, culla dell’innovazione e fulcro dello sviluppo software a livello globale. Il software è il vero motore dell’economia digitale. Lo sviluppo di applicazioni, e oggi soprattutto delle connessioni fra le applicazioni (le API), è ciò che permette di creare servizi per i clienti sempre più intuitivi, efficaci, originali, in grado dunque di generare business. Per le aziende della “old economy”, minacciate dalla disruption delle sartup del Web, la digital transformation dipende in definitiva dalla capacità di sviluppare software.

È proprio su questo aspetto che si concentra l’offerta di CA Technology, multinazionale del software con oltre 10mila dipendenti, che ha ospitato nei suoi uffici di Santa Clara in California, nel cuore della Silicon Valley, una ristretta delegazione internazionale di giornalisti e analisti per discutere le nuove tendenze dell’industria digitale e dello sviluppo software in un evento dal significativo titolo “Built to change”.

«Cambia il modo di lavorare delle direzioni IT, di sviluppare le applicazioni, di distribuirle. Tutti i nostri clienti stanno trasformando il business e il software ha un peso sempre crescente. Per questo, serve costruire una Moderna Software Factory, e questo è l’obiettivo della nostra strategia – ha spiegato Ayman Sayed, President and Chief Product Officer di CA -.

Agile, DevOps e intelligenza artificiale

Un dato su tutti chiarisce le dimensioni dell’industria del software nel mondo: sono 22 milioni gli sviluppatori attivi. Non stupisce che si siano moltiplicati nel tempo gli strumenti e metodologie per per semplificare e accelerare il loro lavoro. Da un lato si cerca di rendere il processo più veloce ed efficiente, e più aderente alle esigenze del business, cercando di accorciare i tempi e ridurre gli errori: si utilizzano metodologie e tool specifici, in particolare DevOps e Agile, e si introduce all’interno dello sviluppo l’uso di strumenti di automazione e intelligenza artificiale. Dall’altro lato, c’è il macrotema della sicurezza, che riguarda da vicino gli sviluppatori perché è proprio attraverso le vulnerabilità del software che i malintenzionati insinuano i loro devastanti attacchi e furti di dati sensibili.

«L’economia digitale del futuro si basa sulla fiducia – ha ricordato il manager – e la sicurezza deve diventare un vantaggio competitivo, questo è il nostro impegno. Garantire la sicurezza significa rendere sicure le applicazioni, ed è quello che noi facciamo con uno strumento avanzato come Veracode, che interviene in fase di sviluppo, prima che il software sia rilasciato, ed è supportato dall’intelligenza artificiale. L’84% delle organizzazioni già oggi include nei contratti le condizioni specifiche di sicurezza delle applicazioni sviluppate dalle software house.

Sempre più veloci è innovativi: l’Acceleratore Interno cerca idee dai dipendenti

Per un’azienda come CA, competere significa essere sempre sulla frontiera dell’innovazione e investire pesantemente in ricerca e sviluppo per migliorare e aggiornare costantemente il portafoglio di offerta. La strategia di innovazione è infatti molto articolata, e prevede molteplici fonti gestite con un approccio olistico, ha spiegato Otto Berkes, EVP and Chief Technology Officer: oltre allo sviluppo costante dei prodotti, c’è la strategia di acquisizioni mirate, la ricerca di lungo periodo, in collaborazione con molteplici università e organizzazioni di settore, e un interessante Acceleratore Interno. Si tratta di un programma sviluppato secondo i principi degli incubatori di start up, che si rivolge però al personale interno. Se qualcuno ha un’idea imprenditoriale può dunque proporla al team dell’Acceleratore, che ne valuterà la fattibilità dopo un pitch. In caso positivo, riceve un finanziamento per essere sviluppata e il prodotto che ne risulta viene testato internamente o presso i clienti. Per chi supera anche questa fase, l’opportunità è quella di creare una vera e propria azienda e farla crescere fino all’exit. L’obiettivo principale, ha spiegato Berkes, è «raccogliere le migliori idee che nascono in azienda, con un processo democratico di selezione. Alcune idee minori possono anche diventare nuove features dei prodotti».

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