È un periodo di grandi trasformazioni per il mondo assicurativo. I fattori sono diversi, ma tre spiccano su tutti: il primo riguarda l’ingresso nel settore di aziende del tutto nuove (come Amazon o Tesla), che stanno obbligando le compagnie a rivisitare e innovare il proprio modello di business. Un altro driver del cambiamento nasce dalla regolamentazione. Ci si aspetta che, nel breve-medio termine, sia introdotta una normativa simile alla PSD2 che ha interessato il mondo bancario, che regolamenterà il modo in cui vengono gestiti i dati in ambito assicurativo per permetterne una più semplice integrazione e interoperabilità con nuovi ecosistemi. C’è poi un altro trend di più ampia portata: la readiness del cliente. In molte compagnie, il concetto di silos nell’IT è ancora diffuso. Questo impedisce di offrire un’esperienza omnicanale, che permetta al cliente di avere a disposizione tutti i dati utili in un unico punto, dove controllare in qualsiasi momento tutto il suo storico, dalle polizze stipulate alla prossima rata dell’assicurazione sulla vita. Per le aziende che utilizzano sistemi legacy tradizionali, talvolta è difficoltoso fornire la massima visibilità e disponibilità di questi dati ai propri clienti e, quando è possibile, difficilmente riescono a farlo in real time.
Per fronteggiare questi tre macro-fenomeni e le sfide di un mercato in continua evoluzione, le compagnie assicurative stanno mettendo l’innovazione e la digitalizzazione al centro delle strategie di sviluppo. Secondo Luigi Alicante, Product Owner specializzato nei settori banking & insurance presso la tech company italiana Mia-Platform, «le API (Application Programming Interfaces) possono essere la soluzione alle sfide che le compagnie assicurative stanno affrontando. Le API possono far evolvere le aziende verso un futuro digitale in modo semplice e veloce, abilitando una maggiore interoperabilità e interconnessione fra le compagnie e i propri business partner, anche al di fuori del settore di riferimento. Un’adeguata governance delle API è uno dei cardini su cui poggiare oggi l’innovazione in ambito assicurativo».
Who's Who
Luigi Alicante
D’altra parte, in diversi settori l’API Economy è ormai una realtà consolidata, e i servizi e le app basati su API consentono alle aziende che li implementano di generare in modo innovativo nuove fonti di fatturato.
Due direttrici su cui agire: tecnologie e persone/processi
«Affinché una compagnia assicurativa possa fare realmente innovazione – aggiunge Alicante –, è necessario agire su due direttrici: la prima riguarda le tecnologie, che devono portare a una vera trasformazione digitale. La seconda, di uguale importanza, interessa le persone e processi».
Questi due aspetti vanno ovviamente gestiti in parallelo. Il principale ostacolo all’innovazione è spesso l’inerzia organizzativa all’interno delle aziende. Può essere difficoltoso far apprendere nuove metodologie di lavoro (come Agile e DevOps) a persone che si sentono “minacciate” da questi cambiamenti per diversi motivi oppure che non percepiscono i benefici che un certo tipo di tecnologia può portare nel proprio lavoro e all’azienda nel suo complesso.
Il modo migliore per far penetrare l’innovazione in modo capillare all’interno dell’organizzazione è affiancare l’intera popolazione aziendale nel percorso di cambiamento, per far comprendere appieno tutti i benefici che saranno generati sia a livello aziendale che personale.
Efficientare i processi IT con un API Portal
Le API possono semplificare e accelerare l’innovazione, ma devono essere gestite. Che cosa vuol dire, quindi, garantire la governance delle API? «Da un lato, è necessario contare su persone e processi adeguati e, dall’altro, su strumenti tecnologici efficienti – precisa Alicante –. Dal punto di vista degli strumenti è di primaria importanza, soprattutto per il mondo assicurativo, allestire un API Portal dove sono censite tutte le API che vengono utilizzate dai team applicativi interni. Queste API devono essere accompagnate da una documentazione tecnica completa ed esaustiva per consentirne il corretto utilizzo in qualsiasi progetto futuro, senza doverle sviluppare dall’inizio, permettendo così di efficientare i processi IT della compagnia assicurativa. L’API Portal deve essere gestito da un API manager e da un team di governance, strutturato preferibilmente come un feature team, ovvero un gruppo di lavoro composto da persone che rappresentano una specifica funzione aziendale oppure un singolo dipartimento. In pratica, un team che sappia gestire in autonomia le features in linea con le esigenze dell’utente finale che le utilizzerà».
Costruire un ecosistema di partner con le API
L’API Portal abilita a nuove forme di collaborazione con partner che operano in settori apparentemente “lontani” dal mondo assicurativo. Oggi, l’integrazione più comune per un’assicurazione si realizza con le banche che, attraverso i loro canali, vendono anche servizi assicurativi. «In futuro – sottolinea Alicante – saranno sempre più frequenti integrazioni con start-up, con aziende automotive come Tesla, che propongono nuovi prodotti assicurativi ai propri clienti, o delle RSA, che offrono polizze congiuntamente ai servizi sanitari. Come possono questi nuovi partner avere la massima visibilità sui dati esposti dalla compagnia e in quale modo integrarli? Attraverso un API Portal esterno, chiamato anche Developer Portal, che raccoglie ed espone un subset delle API aziendali per abilitare l’ecosistema dei partner alla creazione di nuovi prodotti».
Facciamo un esempio pratico. Se il consorzio dello skipass della Valle D’Aosta volesse offrire ai propri clienti una micro-polizza per la stagione sciistica, all’interno del Developer Portal della società di assicurazioni partner troverebbe le API per la creazione del prodotto assicurativo e, in autonomia, potrebbe creare il prodotto da vendere all’interno del proprio portale in bundle con lo skipass.
Un team per la governance e l’API management
Per consentire a un’azienda partner di usare correttamente le API esposte, il Developer Portal deve contenere sia la documentazione tecnica che quella di business, in modo che sia chiaro in che modo integrare tecnicamente l’API con i sistemi del partner e come utilizzarla.
Quindi, a fronte di scelte strategiche concordate con il business, attraverso l’API Portal si effettua l’esposizione verso l’esterno di una selezione di API, che viene messa sul Developer Portal a disposizione dei partner. L’intero processo viene tenuto sotto controllo dal team di API management, che garantisce la perfetta governance delle API.
Gli interrogativi che conducono all’innovazione
«Molte aziende stanno iniziando a maturare la consapevolezza che l’API Portal non è un tool fine a se stesso, ma uno strumento strategico – conclude Alicante –. Nel momento in cui l’azienda comprende l’impatto positivo che le API possono generare sulla creazione di nuove opportunità di business (e di conseguenza sul fatturato), inizia a informarsi su cosa sono, come possono essere utilizzate e gestite, sia internamente che nelle attività con i partner. Ed è proprio da questi interrogativi che sia apre la strada verso l’innovazione».