digital manufacturing

Realtà aumentata e realtà virtuale a supporto delle operations: i vantaggi convincono le aziende

Le tecnologie immersive (realtà aumentata e realtà virtuale) si stanno affermando nelle aziende manifatturiere e nelle utility, offrendo più efficienza, produttività e sicurezza in attività come riparazioni, manutenzioni, progettazione e assemblaggio. E sarà la realtà aumentata a portare i maggiori benefici nelle operations e a diffondersi di più: attualmente è implementata nel 45% delle imprese, secondo uno studio di Capgemini Research Institute

Pubblicato il 14 Set 2018

visori realtà aumentata

Il 45% delle aziende utilizza la realtà aumentata (Augmented Reality – AR) e il 36% la realtà virtuale (Virtual Reality – VR) per migliorare le proprie operations. E con risultati sorprendenti: l’82% delle aziende che ha già adottato realtà aumentata e virtuale due dichiara di aver riscontrato benefici pari o superiori alle proprie attese.

Sono i risultati di uno studio commissionato da Capgemini Research Institute, per il quale sono stati intervistati oltre 700 dirigenti di grandi aziende a conoscenza delle iniziative AR/VR nei settori automobilistico, manifatturiero e utility, rivelando come il 50% delle imprese che non ha ancora implementato soluzioni di realtà aumentata e virtuale, ha in programma di farlo entro i prossimi 3 anni. Il 46% degli intervistati, infatti, pensa che queste tecnologie saranno largamente utilizzate dalle proprie aziende entro il 2021, mentre il 38% afferma che la loro implementazione si affermerà fra 3-5 anni.

Le aziende quindi iniziano a vedere i benefici della tecnologia immersiva, termine che racchiude realtà aumentata e realtà virtuale. C’è però una differenza fra Realtà Aumentata e Realtà Virtuale: nonostante la realtà aumentata sia più difficile da implementare, e più costosa, le aziende ritengono che porti con sé più vantaggi della realtà virtuale. E non solo le aziende: secondo l’economista Michael Porter addirittura sarà lo strumento che permetterà all’uomo di colmare la distanza tra mondo fisico e mondo digitale.

L’indagine Capgemini evidenzia che i maggiori benefici dell’AR percepiti dalle aziende sono di produttività, e questo grazie alla semplificazione dei flussi di lavoro. Ad esempio, i tecnici Porsche utilizzano occhiali per la realtà aumentata che consentono di visualizzare comunicazioni e grafici anche da remoto e fornire feedback in tempo reale.

D’altro canto, la realtà virtuale è sicuramente in grado di migliorare efficienza e sicurezza aziendale, aiutando la gestione delle complessità dei task, aumentando così la produttività. La VR si è dimostrata in grado di migliorare una singola user experience immersiva isolata dalla realtà, mentre l’AR connette il mondo digitale con quello reale, supportando quindi una serie maggiore di casi d’utilizzo innovativi.

Realtà aumentata e realtà virtuale, i casi d’uso

Per quanto riguarda i casi d’uso di realtà aumentata e realtà virtuale, la ricerca rivela che riparazione e manutenzione sono gli ambiti di maggior implementazione di queste tecnologie, seguiti da progettazione e assemblaggio. Infatti, tra il 29% e il 31% delle aziende che utilizzano l’AR e/o la VR lo fanno per consultare materiali di riferimento in formato digitale (31%), cercare un esperto in remoto (30%), visualizzare digitalmente i componenti che non sono visibili durante il montaggio (30%) e le istruzioni all’interno delle postazioni di lavoro (29%).

Per la progettazione e il montaggio, le aziende utilizzano la Realtà Aumentata o la Realtà Virtuale per visualizzare le istruzioni di assemblaggio in formato digitale (28%), simulare le prestazioni del prodotto in condizioni estreme (27%), visualizzare le infrastrutture da varie angolazioni (27%) e sovrapporre componenti di progettazione ai moduli preesistenti (26%).

Secondo il report di Capgemini, le aziende che investono maggiormente nell’AR/VR provengono da USA e Cina. E sono state anche le prime ad aver implementato queste tecnologie: la percentuale di utilizzo oggi all’interno delle operations raggiunge il 50%. Al contrario di Francia, Germania, paesi del Nord Europa e Regno Unito, dove le aziende che stanno ancora sperimentando iniziative di realtà aumentata e realtà virtuale supera il 50%.

«La tecnologia immersiva ha fatto molta strada in breve tempo e continuerà a evolversi. Di fronte alla dura concorrenza da parte di investitori aggressivi presenti in Cina e Stati Uniti, le aziende devono razionalizzare gli investimenti per cogliere il potenziale di crescita a lungo termine offerto da questa tecnologia», dichiara Lanny Cohen, Chief Innovation Officer di Capgemini. «Per ottenere il massimo valore aziendale dalla realtà aumentata e da quella virtuale, le aziende hanno bisogno di una struttura di governance centralizzata e di studi preliminari di modelli allineati alle strategie, oltre a essere in grado di guidare l’innovazione e la gestione dei cambiamenti dei dipendenti».

Come ampliare le iniziative AR/VR

Il report ha identificato un gruppo di “early achiever”, composto da aziende che stanno traendo i maggiori benefici dalle proprie iniziative di realtà aumentata e realtà virtuale. Queste imprese – che rappresentano solo il 16% del totale delle aziende intervistate – si stanno concentrando su 4 strategie per ampliare le proprie iniziative riguardo a realtà aumentata e virtuale:

  1. Creare un modello di governance centralizzato e più consapevolezza sui temi della realtà aumentata e realtà virtuale;
  2. Investire nell’aggiornamento delle competenze per prepararsi alla futura implementazione;
  3. Concentrarsi su quei casi d’uso che offrono un valore duraturo e supportano realmente i dipendenti;
  4. Preparare l’infrastruttura tecnologica all’integrazione delle soluzioni di realtà aumentata e realtà virtuale.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4