IoT nella supply chain

Internet of Things all’Expo: tutto il made in Italy del Padiglione Italia si vende meglio con l’Rfid

Orgoglio Italia nel padiglione tricolore all’Expo 2015 è piccolo, ma molto ben gestito. La collezione dei prodotti raccoglie una selezione del made in Italy: Alessi, Guzzini, Tucano, Ferrari, Peck, Riso Gallo, Diadora, Breil… Denominatore comune un tag RFID apposto a ogni etichetta per agevolare la logistica e ottimizzare il riassortimento, per un totale di oltre 250mila articoli venduti in sei mesi

Pubblicato il 26 Ott 2015

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A Expo 2015 l’Italia non poteva lasciar cadere l’occasione di mettere in vetrina le glorie del made in Italy in fatto di cibo e di design. Nutrire il Pianeta, Energia per la vita è un obiettivo ambizioso ma impedire l’out of stock con una media di 12mila visitatori al giorno è una vera sfida.

Padiglione Italia, official shop del tricolore nostrano e progettato dallo Studio Scandurra, ha fatto di necessità virtù.

Avendo un retro di magazzino veramente piccolo e una grande quantità di scaffali all’interno dello store dove sono esposti qualcosa come 30mila prodotti di ogni foggia e misura, tra cibo e articoli da cucina, abbigliamento e prodotti di cartoleria, ha risolto portando nella logistica la Internet of Things.

Codice a barre da un lato, transponder dall’altro

In scala ridotta, infatti, risolvere la supply chain italiana era un problema. Etichettare con i barcode non bastava. Ci voleva una soluzione più efficace, capace di garantire una tracciabilità e una rintracciabilità in tempo reale di ogni singolo prodotto a magazzino, esposto e venduto, per accelerare il riassortimento e il riordino senza scontentare nessuno.

Il target dei visitatori , infatti, faceva ritenere a ragione che difficilmente potevano essere clienti ricorsivi, data la tipologia del concept store e dell’evento. La chiave di volta è stata utilizzare un sistema di etichettatura con una doppia anima: tradizionale, tramite i classici barcode da un lato, e tag RFid facilmente leggibile dagli appositi lettori a radiofrequenza dall’altro. Grazie alle etichette intelligenti, si è reso efficiente il processo e massimizzato la gestione.

«In Expo la maggior parte degli espositori ha fatto largo uso della tecnologia per comunicare, organizzare e gestire le informazioni sui flussi di persone e di merci – ha spiegato Renzo Ottina, AD e fondatore di H&S Custom -. Il Padiglione Italia ne è un buon esempio. Il punto vendita del Padiglione Italia è si un punto commerciale, ma anche una finestra sull’Orgoglio Italiano, dove CIPI, l’Official Merchandising Partner del Padiglione Italia espone marchi famosi, proponendo 350 prodotti di ogni genere. Gestire questo punto vendita, che vende una media di 2800 articoli al giorno, riuscendo a mantenere il controllo dello stock e del taccheggio non era una cosa facile, ma è stata risolta grazie all’uso delle etichette intelligenti e della radiofrequenza».

Risolvere tracciabilità e taccheggio con un tag

Il management della CIPI, dopo un’approfondita analisi costi / benefici ha deciso di usare l’RFID per identificare tutti gli oggetti, di qualsiasi valore, da 1 a 200 euro, mantenendo il pieno controllo dei flussi di materiale in store, dal ricevimento alla uscita dal punto vendita con una piena tracciabilità dei movimenti.

Una parte consistente delle merci esposte, specificatamente realizzate dai produttori per il Padiglione Italia e marcate Orgoglio Italiano, sono in conto vendita, perciò CIPI deve fornire reporting puntuali sulle merci ricevute, vendute, rubate, danneggiate o comunque mancanti e l’RFID deve certificare il fatto che effettivamente siano passate per lo store.

Pensando a una IoT come alla migliore Italian of Things, H&S Custom in soli due mesi ha messo a punto il progetto, coinvolgendo un team di specialisti italiani, tra cui Smartres per la produzione di etichette, Caen RFID e RFID Global by Softwork per i lettori, Guttadauro per il transazionale di cassa, riuscendo a fornire la soluzione richiesta da CIPI: dalle attrezzature al software, a tutti i sistemi di integrazione con il punto vendita e la parte ERP, inclusa la soluzione per stampare le etichette. Due volte alla settimana le merci in ingresso sono processate dalle 8 alle 10,  l’orario di apertura, verificando e posizionando sugli scaffali da 5000 a 12.000 articoli. Il personale di vendita effettua inventari a rotazione più volte al giorno. I 30.000 articoli presenti sono così controllati settimanalmente, riconciliando le discrepanze nello stock per garantire sempre la disponibilità delle merci in store. Con un plus: l’RFID, infatti, aiuta CIPI nell’antitaccheggio, verificando così in maniera non invasiva il transito dei visitatori che si accalcano nel Padiglione Italia.

Solo l’RFID poteva aiutare CIPI

In meno di sei mesi i prodotti venduti meglio grazie alle etichette intelligenti sono oltre 250.000. Si parla di abbigliamento (T Shirt Cipi, Tucano, Diadora) alimentari (Ferrari, Peck, Riso Gallo),  articoli per la casa (Alessi, Ballarini, Bialetti, Danese, Guardini, Guzzini, RCR, CIPI), Cartoleria (Appel, Vittorio Martini, Maxemam Cipi), orologi (HipHop e Breil), gadget vari (magneti, spille, articoli elettronici e via dicendo).

Per l’identificazione sono stati scelti transponder NXP UCODE G2iL ed EAS che Smartres ha assemblato in tag molto potenti e di piccole dimensione, che sono stati usati su tutti gli articoli di ogni dimensione e materiale. H&S Custom ha collaborato con il personale CIPI nella definizione del packaging più adatto ad ospitare il tag per fornire le performance richieste.

La configurazione del progetto vede lettori palmari di Caen RFID collegati via Bluetooth a  tablet android per le funzioni di ricevimento ed inventario, in cassa reader Near Filds RFID Global by Softwork,  Varchi Keonn Tecknology per l’antitaccheggio e stampanti RFID Toshibatec per la produzione delle etichette a Milano e Catania.

«Tre mesi prima dell’apertura – ha concluso Ottina – manager di CIPI erano preoccupati dalla gestione delle entrate e uscite di materiale all’EXPO. Troppi fornitori coinvolti con spedizioni dirette al magazzino di consolidamento a Milano, con poco o nessun controllo, avrebbero sicuramente fatto perdere il controllo dello stock. Pensare di delegare al personale del punto vendita il controllo, senza strumenti adeguati, sarebbe stato senza dubbio irrealistico. E cosa dire dello spazio? il magazzino è di pochi metri quadri e il materiale ricevuto deve essere posizionato immediatamente sugli scaffali del punto vendita, prima dell’apertura. Solo l’RFID poteva aiutare CIPI».

Grazie all’RFID i responsabili del Padiglione Italia possono ricevere e controllare le merci con frequenti inventari, gestire l’antitaccheggio per le merci vendute e fornire un solido sistema di loss prevention e tracciabilità in grado di far emergere le discrepanze nello stock dovute a furti, errori e altre cause. Il tutto secondo un CRM ad alto tasso di innovazione.

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