Ora è tempo di avvitare gli ultimi bulloni tecnici e pratici perché l’obbligo della fattura elettronica – dal 9 giugno – diventi effettivamente realtà, per tutte le aziende italiane nei rapporti con la pubblica amministrazione. Non solo. Visto che ci siamo, si può provare a fare un passo in più: trasformare quell’obbligo in un’opportunità di crescita per le imprese (invece che una mera norma a cui, obtorto collo, dover sottostare).
È questa la visione che sta guidando i lavori dell’Agenzia per le Entrate e delle associazioni di categoria, dietro le quinte, verso la scadenza del 9 giugno. L’Agenzia infatti sta collaborando con le associazioni perché tutti i soggetti interessati, anche quelli piccoli come gli studi di commercialisti, possano adeguarsi senza problemi alla normativa. Un ruolo, in questa missione, ce l’ha Assosoftware, che raccoglie le aziende produttrici di programmi gestionali per commercialisti, associazioni di categoria e imprese. I loro software sono usati da 500 mila aziende e 150 mila tra commercialisti, intermediari e associazioni di categoria.
«In questi giorni, collaborando con l’Agenzia per le Entrate, stiamo implementando nei software la fatturazione elettronica con formato standard di Sogei (la società di Information and Communication Technology del Ministero dell’Economia e delle Finanze)», dice Bonfiglio Mariotti, presidente di Assosoftware. «Dopo tanti anni di tentativi poco riusciti, condotti in varie filiere industriali, abbiamo deciso infatti di adottare questo formato come standard di riferimento nazionale per la fatturazione elettronica verso la pubblica amministrazione», aggiunge. Questo ruolo di Sogei discende dalla normativa. In sostanza, si aggiungerà il formato strutturato Xml, come voluto da Sogei, a quelli ora previsti dai software di fatturazione. «A giugno, questo formato entrerà in tutti i software. Lo stiamo testando da mesi», dice. Quindi, i lavori saranno completi giusto in tempo per la scadenza normativa.
Secondo passo: andare oltre il mero adeguamento alla norma. «Assosoftware sta lavorando alla costituzione di un hub per la fatturazione elettronica e altri servizi verso la PA. In prospettiva, diventerà uno strumento b2b, tra imprese e commercialisti». Sarà una piattaforma “concentratore di invio”. «Immaginiamo che un’azienda voglia inviare una fattura a un’altra azienda. Invece di prendere accordi con quest’altra manda la fattura all’hub, che la prende in carico, ne traduce i flussi e la invia attraverso una piattaforma tecnologica Cloud». Il vantaggio è che il dialogo tra le aziende diventa automatico, senza che facciano accordi o che sappiano, le une delle altre, quali software gestionali utilizzino. «Il software dell’azienda che riceve la fattura tramite l’hub la acquisisce in prima nota. Senza la digitazione manuale, come avviene adesso», spiega.
«Intendiamo aggiungere altre funzioni, all’hub, come la riconciliazione dei pagamenti tramite il collegamento al sistema bancario. Si potrà vedere chi ha emesso fatture regolari e chi le ha accettate. Diventerà tutto più trasparente. Sarà più semplice per la banca fare anticipo fatture». «Certo, le aziende possono fare tutte queste cose autonomamente, ma lo scopo è facilitare il compito alle aziende che utilizzano software di iscritti alla nostra associazione».
«Per lanciare l’hub, stiamo avviando le procedure per costituire una società (una newco) che partirà entro marzo. Ne faranno parte le principali aziende del settore», dice Mariotti.