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Quattro mosse per rendere più efficiente lo storage

Molte organizzazioni stanno sperimentando sulla propria pelle, la questione dell’esplosione dei dati da gestire. La crescita infatti dei dati (siano essi…

Pubblicato il 05 Apr 2012

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Molte organizzazioni stanno sperimentando sulla propria pelle, la
questione dell’esplosione dei dati da gestire. La
crescita infatti dei dati
(siano essi strutturati o
destrutturati) pone non pochi problemi sulla strategia di
storage da adottare
. Strategia che spesso si affronta
con la risposta di “comprare più storage”, salvo poi
accorgersi che i problemi permangono. Secondo IBM ci sono 4 passi
per rendere più efficiente lo storage:

Dati al posto giusto

Il primo è far si che i dati siano al posto giusto. Questo
significa gestire in automatico la gerarchia delle memorie, in
base a opportune policy. Come noto, il dato può risiedere sul
nastro, sui dischi e su memorie ad alta velocità. Se il dato non
viene mai usato rimane nella librerie a nastro, per poi
“scalare” fino ai dischi fissi ad alta velocità o
addirittura SSD (Solid State Disk) per accessi veloci. La
gestione va fatta in automatico in base a policy che devono
tenere conto delle prerogative del business e della compliance.

Solo i dati che servono

Il secondo è considerare solo i dati che servono. Si deve
passare dall’approccio tradizionale al concetto di Real
Time Compression (RTC –compression in tempo reale). In
questo senso possono risultare utili tecnologie quali la
deduplicazione dei dati (che identifica i dati duplicati ed
elimina le ridondanze) e il thin provisioning (che tramite la
virtualizzazione permette di gestire più risorse di quante siano
effettivamente disponibili).

Più spazio ai dati

Il terzo punto è dare più spazio ai dati. Qui entrano in gioco
le tecnologie di virtualizzazione sofisticate quali lo storage
hypervisor. L’idea è semplice: così come
“sposto” macchine virtuale da un ambiente a un altro,
senza preoccuparmi dei server fisici e del sistema operativo,
alla stessa stregua vado a monitorare lo storage senza
preoccuparmi della relativa SAN.

Gestione del dato più produttiva

Il quarto punto è gestire i dati con maggiore produttività. Qui
si fa riferimento a opportuni tool di interfaccia uomo-macchina
che permettono di monitorare e gestire lo storage in automatico
da console. Questi tool hanno la prerogativa di essere
piuttosto facili da utilizzare
(anche da remoto) e sono
disponibili anche per iPad o iPhone.

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