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L’interesse delle PMI italiane per le applicazioni in modalità as a Service

Per le piccole e medie imprese che scelgono i servizi Cloud pubblici i risultati positivi possono arrivare sin da subito. Infatti, le limitate esigenze di…

Pubblicato il 16 Giu 2011

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Per le piccole e medie imprese che scelgono i servizi Cloud
pubblici i risultati positivi possono arrivare sin da subito.
Infatti, le limitate esigenze di personalizzazione e integrazione
con i sistemi già in uso consentono loro di sperimentare e
utilizzare con costi e tempi contenuti servizi di Software e
Infrastructure as a Service forniti da provider esterni.
Appare evidente come, soprattutto per alcune tipologie di
soluzioni, il potenziale di adozione sia particolarmente elevato:
pacchetti gestionali semplici a supporto di attività
amministrative e contabili, servizi di gestione delle presenze
del personale e delle trasferte, applicazioni di CRM, soluzioni
di Unified Communication, videoconferenza e più in generale,
tutte quelle applicazioni che non richiedono interventi di
personalizzazione ed integrazione importanti sono facilmente
utilizzabili dalle PMI in modalità as a Service. Anche i
benefici ottenibili dall’utilizzo di tali soluzioni
appaiono interessanti: riduzione degli investimenti
iniziali
infrastrutturali ed applicativi, minori
costi di gestione e manutenzione
, elevata
flessibilità
di utilizzo, ecc.


I dati di diffusione e le intenzioni di adozione futura relativi
alle imprese italiane con un numero di dipendenti compreso tra 10
e 500 – secondo l’analisi recentemente effettuata
dall’Osservatorio Cloud & ICT as a Service
della School of Management del Politecnico di Milano

(www.osservatori.net) –
indicano che le soluzioni as a Service necessitano di
tempi fisiologici per essere conosciute e
diffondersi
, a fronte di un
elevato interesse. Circa il 20% delle PMI italiane si
dimostra interessato all’adozione futura di almeno
un’applicazione in modalità as a Service

e il 30% per la parte infrastrutturale.
Anche in relazione all’as a Service, come d’altronde
in qualsiasi altro ambito applicativo basato su
un’innovazione radicale, non è la disponibilità
“teorica” della tecnologia che crea “da
zero” istantaneamente il mercato. Come sempre, tra la
tecnologia – per quanto potente – ed il mercato (e
quindi gli utenti), c’è di mezzo la curva della
diffusione, dell’apprendimento, del cambiamento
comportamentale, che richiede i suoi tempi, non facilmente
comprimibili da fattori esogeni quali la comunicazione.
Se guardiamo alle sole imprese che hanno dimostrato interesse per
tali soluzioni emerge in particolare che:

  • Circa il 40% intende valutare l’adozione di un
    pacchetto gestionale
    semplice a supporto
    dell’amministrazione e della contabilità. Si tratta in
    prevalenza di imprese di piccole o micro dimensioni che stanno
    utilizzando pacchetti elementari in modalità tradizionale o
    sistemi sviluppati ad hoc ed intendono cambiare;
  • circa il 25% sta pensando all’adozione
    futura di una soluzione di CRM e/o di Gestione
    Documentale e/o di Unified Communication &
    Collaboration
    ;
  • Le applicazioni di Gestione delle Risorse Umane, di
    Business Intelligence e per la gestione degli acquisti

    sono state segnalate da un numero di imprese inferiore al
    20%
    .

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