Success Story

I Miei Contratti di Giuffrè Francis Lefebvre, una innovativa piattaforma digitale per la gestione della contrattualistica

Sviluppato in partnership con THUX e lanciato nel 2020, il portale “I miei contratti” è utilizzato oggi da migliaia di professionisti in tutta Italia, tra commercialisti, avvocati e consulenti del lavoro. È basato su tecnologie open source, agevola la creazione di contratti basati sul diritto civile e del lavoro, garantendo conformità alle normative. Il racconto di Giuseppe Giacalone, CIO di Giuffrè

Pubblicato il 23 Feb 2022

Immagine di SOMKID THONGDEE da Shutterstock

Un “prodotto digitale” tagliato su misura per una clientela professionale, che consentisse di fornire dei servizi in SaaS (Software-as-a-service) facendo risparmiare tempo a commercialisti e avvocati e consentendogli di concentrarsi su attività a più alto valore aggiunto, senza perdere qualità e possibilità di personalizzazione. Questo è quanto ha chiesto di realizzare Giuffrè alla società THUX, che da oltre 25 anni sviluppa piattaforme e portali web usando prodotti open source.

«Costruiamo portali su misura per chi ha la necessità di analizzare, organizzare e rappresentare informazioni, gestendone i diversi livelli di accesso – afferma Vittorino Parenti, Co Founder di THUX – Ed è stata proprio la nostra esperienza sul versante open source che ha convinto Giuseppe Giacalone, CIO di Giuffrè, a proporci di realizzare il progetto».

Moduli per studi commercialisti e legali

Giuffrè, editore storico con centinaia di pubblicazioni sul tema della contrattualistica, nella strategia di conversione verso i servizi digitali intendeva cogliere l’opportunità di offrire ai propri clienti uno strumento che potesse supportarli nell’operatività della stesura del contratto che consentisse anche una interconnessione con le proprie banche dati giuridiche. Tale strumento doveva essere semplici da utilizzare per gli utenti finali ma doveva anche poter essere alimentato dalla redazione in modo da risultare sempre aggiornati con le normative vigenti.

Si trattava perciò di realizzare una piattaforma costituita da due componenti di front-end: la prima riservata agli editor di Giuffrè al fine di intervenire sul modello di contratto apportando eventuali modifiche o estensioni; la seconda rivolta ai clienti, studi professionali, per poter scegliere e configurare il modello di contratto da redigere. Per facilitare la compilazione del modello, l’utente avrebbe utilizzato un’interfaccia intuitiva per generare, archiviare, stampare e inviare via e-mail il contratto redatto, che magari il professionista voleva a sua volta, condividere col suo cliente.

È nata così la piattaforma “I miei contratti”, che è utilizzata oggi da migliaia di utenti professionali e vanta circa 500 modelli di contratto configurabili a diversi livelli.

Strategia open source

«Essendomi insediato da poco come CIO – aggiunge Giacalone – ho deciso di impostare le scelte architetturali dei nuovi prodotti su tecnologie Open Source. La peculiarità dei dati non strutturati trattati e la prospettiva di voler aggiungere in futuro al prodotto funzionalità basate sul machine learning ha fatto propendere la scelta sull’utilizzo di Python, PostgreSql. Non essendoci in azienda conoscenza su questa tecnologia ho subito cominciato a cercare un partner con competenze distintive nell’area e che magari ci consigliasse nella scelta di framework sia lato back-end che lato front-end».

«Procedendo per parole chiave su Linkedin, – continua Giacalone – ho trovato il profilo di Vittorino Parenti e, di conseguenza ho scoperto dell’esistenza di THUX, un’azienda rara nel turbolento panorama IT milanese: una storia di 25 anni nello sviluppo del software ma al tempo stesso un set di competenze sulle tecnologie più attuali: gente che continua ad aggiornarsi e a studiare – ho pensato – non è facile oggi trovare al tempo stesso competenze aggiornate e grande seniority».

«Dopo una telefonata dove come al solito abbiamo scoperto amicizie comuni, Giacalone ci ha convocati con un primo concept – sottolinea Vittorino Parenti – ci ha illustrato le sue esigenze, con la richiesta di realizzarle utilizzando strumenti di sviluppo open source magari da diffondere in azienda anche in altri ambiti».

Durante la prima fase, dopo aver raccolto ed analizzato i requisiti, abbiamo sviluppato la parte di back-end, le fondamenta dell’applicativo. Nella seconda fase di progetto abbiamo curato la realizzazione del front-end rendendolo aderente all’impostazione UI e UX proposta ed integrandolo con l’ecosistema dei prodotti GFL».

«Per questo progetto, abbiamo utilizzato Python come linguaggio e Django come framework per il back-end” – precisa Luca Eusebio, senior full stack developer di THUX –. Per quanto riguarda il front-end, come framework abbiamo invece usato VueJS».

La ricerca della soluzione migliore

Quello seguito da THUX nel progetto “I miei contratti” è l’approccio che caratterizza l’azienda, ovvero un’analisi dettagliata delle necessità del committente per individuare la soluzione più adatta a dar vita a un prodotto ad hoc. «L’esperienza maturata del nostro team di developer nel corso degli ultimi 15 anni si basa su numerosi progetti in contesti di business molto diversi. Questo ci consente di poter avere un approccio propositivo e qualificato, di individuare gli strumenti più appropriati per sviluppare ogni volta una soluzione costruita su misura» – sostiene Luca Eusebio –. «Il primo passo in tal senso consiste nell’avere ben chiare le necessità e i requisiti richiesti. Ma anche le aspettative. Ogni progetto inizia con un’analisi delle richieste, l’interpretazione e la traduzione di queste in proposte».

«Utilizziamo la metodologia Agile – prosegue Eusebio – basata sull’interazione continua con il Cliente, la cui partecipazione attiva è determinante per la buona riuscita del progetto. Scrum è un framework per sviluppare prodotti complessi che fa parte delle metodologie Agile, di cui è la versione di gran lunga più diffusa. L’utilizzo di strumenti e tecniche quali Continuous Integration, Continuous Deployment, Test e processi automatizzati ci ha permesso di essere più efficaci e produttivi, garantendo una maggiore stabilità e sicurezza del prodotto finale».

«Ma oltre alla metodologia, per garantire la buona riuscita di un progetto bisogna tener conto di altre variabili: è nostro compito guidare il cliente verso la scelta più idonea e realizzabile tenendo conto di valutazioni di natura tecnica e legate all’esperienza maturata nel corso degli anni», aggiunge Sebastiano Gaggiano, Graphic designer e Front end developer.

«Questa fase di analisi preliminare – conclude Gaggiano – porta alla creazione di un mock-up, un prototipo interattivo che racchiude tutte le caratteristiche principali di quello che potrebbe essere il prodotto definitivo. Il mock-up serve sia a validare il concept proposto inizialmente sia come riferimento per la fase di implementazione».

Lo stesso è avvenuto con Giuffrè. «A fronte di quanto emerso nella valutazione del mock-up – commenta Vittorino Parenti – abbiamo realizzato un applicativo che potesse garantire le funzionalità attese sia in termini di User experience sia dal punto di vista tecnologico, rispettando i criteri di compliance e i processi di sicurezza IT. Con una visione a tutto tondo, abbiamo sviluppato un progetto in grado di soddisfare le esigenze dell’azienda, guidandola nella definizione delle pratiche più corrette, funzionali e innovative».

La pratica funzionale

Un esempio di pratica funzionale è rappresentato dagli strumenti di calcolo abbinati ai vari contratti.

Si tratta di un sistema guidato che, in funzione dei parametri inseriti dall’utente, consente di effettuare dei calcoli in relazione al tipo di contratto che si sta compilando. Un esempio potrebbe essere quello di determinare i costi a livello aziendale di un dipendente, il compenso e tutte le informazioni relative ad un contratto di assunzione. Queste “calcolatrici” hanno origine da modelli di calcolo ideati dagli Autori di GFL che convertiamo in statement Python direttamente backend del prodotto – aggiunge Carlotta Uttini IT demand manager di GFL- senza la necessità di chiedere interventi agli sviluppatori. Io stessa ho partecipato ad un corso Python presso la sede di THUX per prendere dimestichezza con linguaggio dovendo configurare in fase iniziale circa 350 tool di calcolo.

«C’era però un problema di sicurezza – evidenzia Luca Eusebio –: L’esecuzione di script nel sistema di back-end poteva compromettere il sistema, questo ci ha portato ad evitare la problematica costruendo dei container temporanei per isolare l’azione del codice in un ambiente controllato e sicuro».

Il primo go live

Una nuova tecnologia, un nuovo modo di sviluppare e di far evolvere il prodotto richiedono competenze anche in ambito sistemistico che non avevamo – aggiunge Uttini – THUX ci ha dato una mano anche nel deploy degli ambienti presso il nostro virtual datacenter e anche nel monitoraggio delle performances dopo il primo go-live

Una collaborazione che prosegue

Dopo “I miei contratti” la collaborazione tra Giuffrè e THUX è proseguita, e ha portato alla creazione anche di “Task manager” e “Digital Maps”.

Il primo è un prodotto che consente di gestire le scadenze e gli adempimenti per gli studi dei commercialisti. Tramite un sistema centralizzato, vengono “ricordate” tutte le scadenze canoniche a un commercialista, che può integrarle con quelle del suo studio. Anche questo prodotto viene erogato come servizio SaaS e offre un servizio di sincronizzazione, tramite protocollo CalDav, con l’agenda dei clienti.

“Digital Maps” è invece una piattaforma che viene utilizzata all’interno di Giuffrè per la gestione dei contenuti di diversi portali, dalle immagini ai testi, fino alla gestione delle mappe digitali. Un sistema per la distribuzione dei contenuti in maniera uniforme e controllata da un punto centrale.

Ma la collaborazione tra Giuffrè e THUX è destinata a proseguire anche in futuro, perché all’orizzonte ci sono già altri progetti.

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