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Helpful Content Update, l'algoritmo di Google si aggiorna e premia i contenuti di qualità

L’aggiornamento sarà basato su un modello di Machine Learning appositamente settato per distinguere in automatico i contenuti di valore e pensati per gli utenti da quelli creati solo per essere posizionati in testa ai motori di ricerca

Pubblicato il 29 Set 2022

In arrivo l’Helpful content update, un nuovo aggiornamento dell’algoritmo di Google che promette di premiare e riportare l’attenzione sui contenuti di qualità, provenienti da fonti autorevoli, verificati e in grado di fornire informazioni utili agli utenti.

Aggiornamento algoritmo di Google, in cosa consiste l’Helpful Content Update

L’aggiornamento sarà basato su un modello di Machine Learning appositamente settato per distinguere i contenuti people-firstcentrati, cioè, sulla persona –  da quelli creati unicamente per forzare il posizionamento all’interno di Google che, di conseguenza, verranno penalizzati. Un indicatore identificherà automaticamente i contenuti che sembrano essere scadenti e che non sono particolarmente utili per gli utenti che eseguono ricerche. Lo scopo dell’aggiornamento è valorizzare i contenuti con cui i visitatori ritengono di aver avuto un’esperienza soddisfacente. Al contrario, quelli che non soddisfano le aspettative dell’utente non avranno un buon rendimento.

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L’ottimizzazione SEO resta senza dubbio fondamentale, a patto che sia affiancata da informazioni che apportano valore aggiunto a chi legge. I testi creati principalmente per il traffico dei motori di ricerca sono, infatti, strettamente correlati a contenuti che gli utenti trovano insoddisfacenti.

Come prepararsi all’aggiornamento

Almeno per il momento, l’Helpful Content Update riguarda solo i network in inglese e sembrano volerci alcuni mesi prima che l’aggiornamento produrrà effetti visibili; tuttavia, Google prevede di estenderlo in futuro anche ad altre lingue.

È lo stesso Google a fornire alle redazioni delle linee guida per capire quanto il nuovo aggiornamento impatterà sul modo di lavorare e creare contenuti. Riporta, infatti, una serie di domande utili a riflettere se si sta proseguendo nella direzione giusta o il caso di modificare il modello editoriale per evitare di ritrovarsi il traffico al proprio sito dimezzato.

Ecco su cosa invita a riflettere Google:

  1. Il pubblico/target di riferimento può davvero trovare il contenuto che si pensa di pubblicare interessante e in linea con i suoi interessi?
  2. Le informazioni e i dati riportati sono originali e frutto di una ricerca approfondita? Le fonti sono facilmente reperibili?
  3. Il network ha uno scopo preciso? Il contenuto contribuisce a perseguirlo?
  4. Dopo aver letto il contenuto, l’utente medio avrà imparato qualcosa di nuovo? In altre parole, le informazioni possono offrire valore aggiunto?
  5. Il lettore può ritenersi soddisfatto una volta approdato sul sito?

Quali sono, dunque, le pratiche da evitare?

-Creare contenuti pubblicati esclusivamente per cavalcare un determinato trend ma che non risultano conformi alla linea editoriale.

-Creare contenuti servendosi di sistemi automatizzati e generati attraverso tool di AI.

-Creare contenuti che non mantengono la promessa di sciogliere il dubbio per cui l’utente ha cliccato sulla pagina.

-Creare contenuti che siano una copia conforme o una semplice rielaborazione di altre pagine competitor.

-Creare contenuti pensati esclusivamente per attrarre traffico sulla pagina.

Tutte queste sono pratiche scorrete che pagano poco: la pagina perde di credibilità, la User Experience risulta poco soddisfacente e il lettore sarà costretto a impiegare il doppio del tempo per ottenere l’informazione che sta cercando.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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