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Embedded Finance: che cosa è la finanza integrata? Esempi e vantaggi

Molte aziende stanno ampliando la loro offerta per consentire agli utenti che fruiscono di servizi non finanziari (come il car sharing o il food delivery) di accedere anche ai servizi finanziari associati (pagamenti, stipulazione assicurazioni o richiesta prestiti). Si chiama embedded finance e promette di creare la migliore esperienza cliente possibile, anche in ottica di fidelizzazione dei clienti

Pubblicato il 02 Mar 2022

Embedded Finance

Arrivare a destinazione con Uber, aprire lo sportello e andar via senza mettere mano al portafogli; comprare una Tesla e portare a casa nel pacchetto anche l’assicurazione, acquistare su Amazon e pagare a rate senza dover confrontarsi con una finanziaria; benvenuti nell’era dell’embedded finance.

Che cos’è l’embedded finance

L’embedded finance, in italiano finanza integrata o finanza incorporata, in sostanza consente alle società di qualsiasi settore di fornire servizi finanziari e creare un’esperienza molto più fluida e personalizzata per i suoi clienti.

Partita già da qualche anno, è nell’ultimo periodo che l’embedded finance ha ricevuto la sua consacrazione, complice una crescita importante della diffusione di servizi tipicamente ad appannaggio degli istituti di credito tradizionali, associati ora a brand di ogni settore. Non c’è dubbio che una forte spinta verso questa tendenza l’ha impressa il Covid. Il lungo periodo di lockdown ha dimostrato che il settore bancario ha retto grazie alle soluzioni tecnologiche, anzi di più: secondo i dati rilevati dalla ricerca condotta dall’Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano, oltre il 70% di coloro che durante la pandemia hanno interagito con la banca o l’assicurazione in modalità digitale si è ritenuto soddisfatto del servizio.

Il punto di svolta

Come dicevamo, l’embedded finance esiste già da un po’, ma è stata con l’entrata in vigore della seconda direttiva europea sui servizi di pagamento, la Payment Services Directive 2 (PSD2), avvenuta nel settembre 2019, che di fatto in Europa si è dato ufficialmente il via all’Open Banking, ovvero alla collaborazione tra società tecnologiche e banche le quali, attraverso le interfacce API, sono ora chiamate a condividere i dati dei clienti, previo loro consenso naturalmente, con terze parti.

L’obiettivo di tutto ciò è fornire i migliori servizi nell’ambito dei pagamenti elettronici, e questo è possibile ottenerlo soltanto facendo entrare nuovi competitor sul mercato. Perché, se da un lato grazie alla collaborazione con le fintech le banche potranno abbracciare il modello del Banking as a service (BaaS) attraverso il quale, svincolati dalla sede fisica, moltiplicare esponenzialmente le opportunità per allargare la platea di clienti offrendo servizi finanziari fruibili in real time da qualsiasi posto. Dall’altro, anche le aziende di ogni settore potranno inglobare servizi finanziari attraverso le fintech con lo scopo di fidelizzare i loro clienti e attirarne di nuovi, tra questi: soluzioni di credito, assicurazioni, investimenti. In pratica si sta andando verso uno scenario in cui le Fintech offriranno soluzioni ‘chiavi in mano’, costruite su misura, che comprendano infrastruttura, competenze, gestione del rischio, ecc.

I vantaggi dell’embedded finance

Dal punto di vista dell’utente l’embedded finance ha il chiaro vantaggio di ampliare l’offerta e tendere verso servizi sempre più accessibili, semplici e personalizzati. Anche dal punto di vista dell’azienda che decide di offrire servizi finanziari i vantaggi sono più d’uno, tra questi: nuovi canali di reddito generati dall’offerta di servizi finanziari integrati; fidelizzazione del cliente attraverso un’esperienza più coinvolgente; acquisizione di più dati sull’esperienza del cliente per poterlo servire sempre meglio; last but not least, i clienti soddisfatti sono più propensi a spendere, quindi aumentano i ricavi.

Embedded finance e settore assicurativo, un mercato in crescita

Secondo la recente analisi pubblicata da InsTech London, una delle più grandi reti globali di persone e aziende che guidano l’innovazione nel settore assicurativo, che ha per titolo Insurance: to Embed, or not to Embed e esamina in dettaglio cosa significa “embedded” nella pratica e le opportunità che offre nell’ambito insurtech, viene valutato a oltre 722 miliardi di dollari il totale dei premi lordi generati dalle polizze embedded legate alla proprietà (come la casa) entro il 2030, pari a un quarto del mercato globale assicurativo. Se alle polizze sugli infortuni, si includesse un’assicurazione sulla vita, ci sarebbe addirittura l’opportunità di superare i 1.000 miliardi di valore addizionale globale generato dall’embedded insurance. Tuttavia lo studio sottolinea che non tutti i tipi di assicurazioni possono essere “embeddate”, per la maggior parte, i prodotti devono essere semplici, trasparenti, facilmente comprensibili e con un processo di reclamo semplice. Una delle maggiori sfide per gli assicuratori è relativa alla possibilità e alla capacità di sfruttare le opportunità tecnologiche: i vincoli dei sistemi legacy limitano la capacità di creare e incorporare percorsi  intuitivi per i clienti senza interruzioni negli ecosistemi digitali; dall’altra parte gli assicuratori dovrebbero aumentare notevolmente la propria capacità di comprensione e uso dei dati. Riuscire negli ecosistemi digitali è necessario essere presenti al momento giusto, con il prodotto giusto, col prezzo giusto. Per fare ciò è necessaria una conoscenza del cliente in tempo reale, che può derivare solo dalla padronanza dei dati.

Alcuni esempi di embedded finance

È notizia di questi giorni il lancio della piattaforma Banking-as-a-Service Solarisbank in Francia, Spagna ed anche Italia con IBAN locale. Per chi non fosse proprio del settore, Solarisbank è la startup tedesca, ormai scaleup con un finanziamento totale pari a 160 milioni di euro, che dal 2016, anno della sua fondazione, si sta facendo notare nel settore delle fintech. Da adesso, dunque, anche le aziende italiane potranno integrare servizi bancari all’interno della loro offerta attraverso la piattaforma di Solarisbank, senza essere direttamente abilitati a offrire servizi bancari e senza oneri finanziari e burocratici.

Ci si attende a breve la nascita di nuovi esempi di embedded finance, ma vediamone alcuni: “Tesla Insurance – così afferma la casa automobilistica – è un’offerta assicurativa a prezzi competitivi progettata per offrire ai proprietari di veicoli Tesla tariffe inferiori fino al 20% e, in alcuni casi, fino al 30%. Tesla Insurance offre una copertura completa e una gestione dei sinistri per supportare i proprietari di Tesla”. Compri una Tesla e ti porti a casa anche l’assicurazione.

Con l’accesso a enormi quantità di dati utente, i giganti dell’eCommerce sono nelle condizioni di creare prodotti finanziari unici che possono facilmente essere messi a disposizione dei clienti. È questo il caso dei pagamenti in 5 o 12 rate di Amazon, che garantisce non applicare interessi o oneri finanziari. Altro esempio, Shopify, la società di soluzioni e-commerce “per chi non ha esperienza nella programmazione”, ha deciso di offrire alle aziende clienti l’opportunità di aprire un conto bancario con Shopify Balance, e, sfruttando i propri dati interni per prevederne le vendite future, anche l’accesso al credito tramite il servizio Shopify Capital. Con la mole di informazioni in suo possesso, Shopify può offrire prestiti più adatti ai commercianti che necessitano di finanziamenti.

Dopo una corsa con Uber, o Lyft, si sa, paga la app. Tuttavia Uber non ha pensato solo ai suoi passeggeri, ma anche ai suoi lavoratori lanciando Instant Pay, lo strumento per gestire i pagamenti dei conducenti con la cadenza che essi prediligono, anche 5 volte al giorno. Il servizio è gratuito se i conducenti depositano su una carta di debito Visa Uber di GoBank. Istant Pay è figlio di Uber Money, la divisone specializzata all’interno di Uber nata alla fine del 2019 che lavora su prodotti e tecnologie finanziari che offrono valore aggiunto alla community di Uber, “il tutto alla velocità di Uber”, afferma l’azienda.

Stripe, la società americana che consente ad aziende e privati di inviare e ricevere pagamenti via internet, ha lanciato Stripe Treasury. Stripe Treasury è un’API banking-as-a-service che consente di incorporare servizi finanziari nel proprio marketplace o piattaforma. In altre parole, i clienti Stripe saranno in grado di fornire servizi finanziari ai propri clienti.

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